giovedì 15 aprile 2010

Il fascino discreto del suono analogico

Ma guarda... pare che stiano tornando di moda le musicassette, così economiche per chi le fa e per chi le compra! :-) (Il disco in vinile, da parte sua, non ha mai perso appeal agli occhi, o meglio alle orecchie, degli intenditori)
Per quanto mi riguarda, la mia collezione di audiocassette, comprese quelle su cui registravo i programmi per il Commodore 64, la conservo ancora con affetto, anche se quasi tutti gli album li ho poi recuperati in formato MP3; quelli che non sono riuscita a reperire online mi piacerebbe convertirli in digitale mediante apparecchi come questo... ma temo che la qualità audio dei nastri sia ormai irrimediabilmente compromessa: quando provo a riprodurre una cassetta con il vecchio stereo, dalle casse escono dei suoni che definirei spaventosi! :-S
In effetti mi sono convertita al digitale relativamente tardi: per dire, la mia prima e penultima autoradio aveva il mangianastri, altro che lettore CD. [A proposito, pensi che il ben conservato cimelio firmato Kenwood potrebbe trovare su eBay qualche acquirente nostalgico desideroso di ascoltare in macchina le sue vecchie cassette? Accidenti, io sul popolare sito di aste online non ho mai comprato né venduto nulla: esistono ragazzine che in fatto di compravendite potrebbero darmi lezioni! ;-)] Relativamente tardi, dicevo... ma a questo punto alla qualità del suono digitale non so più rinunciare. Non che io abbia particolari aspirazioni di alta fedeltà: se disponessi di un impianto hi-fi di quelli "tosti", forse non mi accontenterei così facilmente... ma per le mie attuali esigenze una bitrate di 128 kbps per gli MP3, generalmente considerata il limite minimo per avere una discreta fedeltà del suono, è più che adeguata, e soprattutto richiede meno spazio in memoria: uffa, sul mio vecchio iPod Nano da 4 GB ci stanno "appena" settecento brani! (Dovrò decidermi a compattare una buona volta il mio archivio musicale) Ah, i bei tempi in cui mi accontentavo di avere con me il walkman e due o tre cassette al massimo... :-)
[L'immagine dell'audiocassetta "fossile" l'ho vista per caso oggi su FriendFeed... e l'ho trovata perfetta per illustrare questo post!]

5 commenti:

  1. Anche io ho ancora le mie cassette, ma non oso pensare cosa sia rimasto delle vecchie incisioni..

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  2. Eh, nostalgicona.E i nastri intrecciati sulle testine... Come la mettiamo?? Non dirmi che non ti capitava mai.A me i file mp3 ancora non mi si intrecciano da nessuna parte :).

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  3. io le mie audiocassette le ho salvate da morte sicura qualche mese fa. Saranno ridotte uno schifo ma sono dei cimeli!

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  4. @duhangst: forse è meglio rimanere col dubbio... ;-)@antmaury: qualche volta mi è capitato, sì, ma non così spesso; capita più di frequente con il videoregistratore, ancora oggi. (Il DVD recorder è di mia esclusiva competenza, mentre il VHS ci accaniamo a tenerlo in vita a oltranza perché per i miei è più semplice da usare) Per quanto riguarda la nostalgia... beh, anche se le musicassette rispetto ai file hanno il vantaggio di essere più "tangibili", a questo punto come dicevo non mi sognerei mai di rinunciare all'audio digitale!@365albe: morte sicura?! Cosa stava per succedere?

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  5. A proposito di fossili. Ho appena sbobinato qualche vecchio ricordo su un vecchio Lesa a valvole:Devo dire che il risultato digitalizzato è molto soddisfacente. Questi supporti magnetici seppur vecchi sono di gran lunga i più affidabili nel tempo e non temono sicuramente il confronto con i "moderni" CD masterizzabili.

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