Ieri pomeriggio sono andata al cinema a vedere il thriller scandinavo[1] Uomini che odiano le donne, tratto dall'omonimo primo romanzo della trilogia best-seller Millennium scritta dallo svedese Stieg Larsson; la vicenda dell'autore, prematuramente scomparso nel 2004, è raccontata qui. Non avendo letto il libro, e chissà se troverò mai il tempo di farlo, non sono in grado di valutare la bontà della trasposizione cinematografica... comunque, di per sé, il film l'ho trovato piuttosto avvincente.
Due parole sulla trama, evitando gli spoiler che per un film del genere sarebbero imperdonabili: il giornalista Mikael Blomkvist, in attesa di scontare una condanna per diffamazione, viene incaricato dal ricchissimo magnate Henrik Vanger[2] di far luce sulla misteriosa scomparsa, avvenuta quasi quarant'anni prima, dell'amatissima nipote Harriet. Blomkvist comincia a indagare, con l'aiuto dell'enigmatica hacker Lisbeth Salander, una tipa fragile e tosta allo stesso tempo (la mia vicina di posto l'ha definita «un soggettone» :-))...
Menzione di merito per l'attrice Noomi Rapace, che ha lavorato molto su sé stessa per vestire i panni di un personaggio complesso come quello di Lisbeth: credo che sentiremo ancora parlare di lei, e non solo quando usciranno i due capitoli successivi della saga.
Se proprio devo trovare un difetto al film, la trama mi è sembrata un po' stereotipata e a tratti prevedibile... e se lo dico io, che non posso certo definirmi un'esperta di thriller, qualcosa vorrà dire. Comunque non è da tutti tenere lo spettatore incollato alla poltrona per due ore e mezza senza annoiarlo... perlomeno, superata la prima parte, in cui l'intreccio giallo fa un po' fatica a ingranare. A dire il vero, sono stata più volte tentata di abbandonare la sala: il film è vietato ai minori di 14 anni e, anche se io quell'età l'ho superata da un pezzo, la crudezza di alcune scene mi risultava difficile da sopportare.
[1] Lo sapevi che la pronuncia più corretta è scandinàvo, con l'accento sulla a, e non scandìnavo? Te l'avevo detto, che studiavo dizione... :-)
[2] Stranamente, nel doppiaggio italiano, il cognome Vanger viene pronunciato Vagner, con lo gn di bagno e non con quello di Wagner.
Esperimento (di inserimento delle note) riuscito: meno male, mi ricordo ancora come si usano i tag anchor! :-)
ciao!!scrivendo una cosa a proposito della curiosità ho cercato un sinonimo di rumoroso con google e mi sono imbattuta nel tuo blog!complimenti ..molto interessante..volevo solo consigliarti di leggere la trilogia di stieg..è davvero un gran scrittore.trova un pp di tempo e leggi la vera storia di lisbeth;-)
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