Prima il trasloco "spintaneo" di Fabio Fazio a Discovery, la società che possiede il canale tv Nove, dopo quarant'anni in Rai. Poi le voci sempre più insistenti che a partire dalla prossima stagione televisiva Flavio Insinna potrebbe essere sostituito alla guida de L'Eredità, il seguitissimo quiz preserale di Raiuno, dall'attore e doppiatore Pino Insegno, il quale non nasconde affatto le proprie simpatie meloniane. E su Oggi ho appena letto che a quanto pare, dopo quasi trent'anni di "esilio", Mamma Rai potrebbe riaccogliere Pier Francesco Pingitore e il suo Bagaglino, per l'occasione ribattezzato "Bagaglione", emblema di una comicità tutt'altro che raffinata e non esattamente "di sinistra".
Leggendo queste notizie mi viene in mente una battuta del personaggio di René Ferretti (Francesco Pannofino) in Boris nota pure a chi, come me, la serie non l'ha (ancora) guardata: «La qualità c'ha rotto er c***o!».
P.S.: Sono ben altre le politiche e le ingerenze attuate da questo governo delle quali ci dovremmo davvero preoccupare, me ne rendo conto. Ma i politici che controllano i mezzi di comunicazione tendono a diventare inamovibili, o perlomeno a monopolizzare a lungo posti di prestigio che, se non avessero avuto quelle carte da giocare, magari avrebbero potuto solo sognarsi. Il fatto che Silvio Berlusconi – al quale auguro di riprendersi in fretta e di godersi una buona volta il "meritato" riposo ;-) – sia al potere da quasi trent'anni ne è la prova lampante.
P.S.: A proposito del titolo del post, questo articolo spiega come mai la statua simbolo della Rai in viale Mazzini a Roma sia stata talvolta chiamata così.
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