Sia chiaro, le regole della punteggiatura non sono rigide come quelle dell’ortografia, e ci sono infinite variazioni nell’uso dei segni legate al gusto degli scrittori e alla moda. Ma nell’italiano standard la virgola singola che serve solo a separare il soggetto dal suo predicato (*“Mario, va al cinema”; *“Elena, gioca a calcio”) è sempre sbagliata, perché va contro la logica elementare della comunicazione. [...]
La virgola corrisponde a una pausa breve nel parlato, e introduce una separazione che serve a rendere più chiaro il discorso. Ma proprio per questo possiamo formulare una specie di precetto biblico: la virgola non separi ciò che la logica e la grammatica esigono che resti unito. Che cosa deve restare unito? Tutto ciò che costituisce un’unità fondamentale del discorso: il soggetto unito al suo verbo, il verbo al complemento (diretto o indiretto) di cui il verbo non può fare a meno, la congiunzione alla frase che essa regge. [...]
Quindi non possiamo mai mettere una virgola tra soggetto e verbo? Una virgola no, ma due sì. Due virgole, infatti, isolano un inciso, cioè un elemento aggiuntivo del discorso che può essere eliminato senza intaccare la tenuta logica e sintattica della frase.In lingue come l'inglese l'uso corretto della virgola è una questione persino più delicata: in assenza di articoli determinativi risulta infatti più difficile distinguere il genere di un determinato sostantivo, con una conseguente maggiore ambiguità. Ciò rende opportuno l'impiego della cosiddetta Oxford comma (virgola di Oxford), termine con cui ci si riferisce a un particolare uso della virgola prima della congiunzione (in genere "e"), al fine di esprimere in modo più corretto il significato della frase.
Su BuzzFeed è stata pubblicata una serie di illustrazioni per sottolineare non senza un certo humour l'importanza di usare l'Oxford comma come si deve.