La sera di giovedì 12 settembre una parte della mia "bolla social" era in fibrillazione per la prima puntata della diciottesima edizione di X Factor... ma io, pur apprezzando quel talent show musicale nonostante non vinca mai il migliore, poiché non sono "Sky-munita" in teoria dovrei accontentarmi della replica che va in onda cinque giorni dopo in chiaro su TV8. In pratica me ne dimentico oppure, come stasera, preferisco fare altro, limitandomi a guardare online le performance di cui si parla sui social.
Ad esempio, giorni fa un mio contatto si è espresso favorevolmente nei confronti della cantautrice e pianista palermitana Giulia Mei; non tanto della sua "rabbiosa" audizione a X Factor, che le è valsa quattro sì da parte dei giudici, quanto del suo album del 2019 Diventeremo adulti, dal quale è tratto fra gli altri il brano La 600 (tutta rotta). Ebbene, ascoltando l'album su Amazon Music – che mi concede un periodo di prova gratuita senza pubblicità, a differenza di Spotify – trovo quasi deprimente che un simile talento, nella speranza di affermarsi come merita, sia costretto a misurarsi con delle mezze calzette e a farsi giudicare da uno come Achille Lauro.
No, dico, Achille Lauro. Lo stesso che ha liquidato la performance del romagnolo Michele Vinci – uno spassoso mashup metallaro tra Il coccodrillo come fa?, classico dello Zecchino d'Oro, e It's My Life dei Bon Jovi – con uno sprezzante «Ma come siamo arrivati a questo nella musica italiana?», manco lui fosse un redivivo David Bowie. Comunque Michele ha avuto la sua rivincita esibendosi con i bambini del Piccolo Coro dell'Antoniano che facevano headbanging come pazzi! :-D
P.S.: A proposito di mashup... lo statunitense Bill McClintock ne ha realizzato uno di ben sei brani, tra i quali Stayin' Alive dei Bee Gees e Rocket Queen dei Guns N' Roses. Davvero notevole!
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