Quando ieri sera al telegiornale ho sentito che Papa Francesco, nel corso dell'Udienza Generale da Piazza San Pietro, aveva affermato «Il Signore è con i migranti, non con quelli che li respingono», ammetto che il mio primo pensiero è stato: ohibò, quelli della destra di governo, paladini della cristianità a parole ma nei fatti lassamo perde, si sentiranno punti sul vivo!
Ecco uno stralcio più ampio delle parole del pontefice.
Per accompagnare il popolo nel cammino della libertà, Dio stesso attraversa il mare e il deserto; non rimane a distanza, no, condivide il dramma dei migranti, è lì con loro, soffre con loro, piange e spera con loro. Il Signore è con i migranti, non con quelli che li respingono. [...] c’è chi opera sistematicamente e con ogni mezzo per respingere i migranti. E questo, quando è fatto con coscienza e responsabilità, è un peccato grave. [...] Il mare nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati. Non dimentichiamo ciò che dice la Bibbia, il monito "Non molesterai il forestiero né lo opprimerai" [Esodo 22,20, NdC]. [...] In quei mari e in quei deserti mortali, i migranti di oggi non dovrebbero esserci, e ce ne sono purtroppo. [...] Ma non è attraverso leggi più restrittive, non è con la militarizzazione delle frontiere, non è con i respingimenti che otterremo questo risultato, [...] lo otterremo invece ampliando le vie di accesso sicure e regolari per i migranti, facilitando il rifugio per chi scappa da guerre, violenze, persecuzioni e da tante calamità; lo otterremo favorendo in ogni modo una governance globale delle migrazioni fondata sulla giustizia, sulla fratellanza e sulla solidarietà. E unendo le forze per combattere la tratta di esseri umani, per fermare i criminali trafficanti che senza pietà sfruttano la miseria altrui.
E una reazione è arrivata tra gli altri dal direttore del quotidiano La Verità – un nome, una menzogna – Maurizio Belpietro, il quale ha scritto un editoriale dal titolo Bergoglio manda all'inferno chi vuol bloccare i migranti, richiamato anche in prima pagina, nel quale ricorda che «la sua Chiesa finanzia persino indagati come Luca Casarini [indagato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, NdC] perché portino qui i clandestini. E gli fornisce pure la barca appoggio. Chissà che ne pensano i fedeli» (la lettura del testo integrale è riservata agli abbonati, e io non rimpiango affatto di non esserlo).
I fedeli, se sono autenticamente tali, ne penseranno tutto il bene possibile, perché conoscono alla perfezione il brano del Vangelo secondo Matteo (25,31,46) che riporto qui di seguito.
Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato". Anch'essi allora risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?". Allora egli risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l'avete fatto a me". E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna".
Nessun commento:
Posta un commento