«Se Marie Kondo può smettere di riordinare, io posso smettere di far finta che piegherò questo bucato.»
La vignetta qui sopra, uscita sul New Yorker, si riferisce alla sorprendente confessione fatta qualche mese fa dalla scrittrice giapponese Marie Kondo, autrice del bestseller Il magico potere del riordino che langue da tempo sul mio Kindle. A questo punto dubito che lo leggerò mai: diciamo che mi ha dissuasa dal farlo scoprire che, dopo la nascita del suo terzo figlio, l'ideatrice del metodo KonMari ha rinunciato a tenere la sua casa perfettamente in ordine, e che si sente più felice così.
P.S.: Comunque, se non mi decido a fare almeno un po' di decluttering nel mio armadio, dando via almeno i capi d'abbigliamento che non mi entrano e non mi entreranno mai più – il fatto che siano passati di moda non è per me altrettanto rilevante – e tenendone giusto qualcuno per ricordo, non avrò spazio per comprarne di nuovi!
P.P.S.: Il titolo del post è la versione "edulcorata" di quello di un libro che fa volutamente il verso a quello di Marie Kondo, ma ribaltandone in sostanza il senso. E dopo aver letto la relativa scheda, mi è venuta una gran voglia di acquistarlo... ;-)
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