Questa sera condivido la trascrizione di un particolarissimo decalogo che, secondo chi ha pubblicato l'immagine su Facebook, sarebbe tratto dalla Fisiologia del piacere di Paolo Mantegazza, ma dando una rapida scorsa alle pagine su Google Libri non ne ho trovato traccia. Secondo questa tesi di laurea il testo è in realtà tratto dalla Bibbia della speranza, pubblicata dallo stesso autore nel 1909.
- Lavorar sempre.
- Amar sempre.
- Amare la donna più di sé stesso.
- Non metter mai nel bilancio attivo della vita la riconoscenza altrui.
- Invece di odiare, educare; invece di disprezzare, sorridere.
- Dall'ortica cavare il filo, dall'assenzio la medicina.
- Non piegarsi se non per soccorrere i caduti.
- Aver sempre l'ingegno maggiore dell'ambizione.
- Domandare ogni sera a sé stesso: Che cosa ho io fatto di bene?
- Aver sempre nella propria libreria un libro nuovo, nella cantina una bottiglia piena, nel giardino un fiore vergine.
Ho detto.
Firenze, 10 marzo 1870.
Qualcuno di questi punti in effetti potrebbe suonare un tantinello datato... ma altri, in particolare 4, 5, 8 e 9, mi sembrano validissimi ancor oggi.
Nessun commento:
Posta un commento