Solo poche parole su una notizia che si ricollega al post da me pubblicato l'altro giorno sul neonato lasciato – e non, si badi bene, abbandonato – nella Culla per la Vita della Clinica Mangiagalli a Milano, e sull'appello di Ezio Greggio alla "mamma vera" affinché ci ripensi e non permetta che la sua creatura venga adottata da genitori amorevoli finché si vuole ma, evidentemente, "finti".
Gli attori texani Matthew McConaughey, premio Oscar per Dallas Buyers Club, e Woody Harrelson, più grande di quasi otto anni rispetto all'altro, hanno scoperto che il loro rapporto potrebbe essere ancora più speciale rispetto alla forte amicizia che li lega (tra l'altro hanno lavorato insieme nella prima stagione della serie TV True Detective): è altamente probabile che siano fratelli, o meglio fratellastri. La madre di McConaughey avrebbe infatti rivelato di aver avuto una relazione con il padre di Harrelson, morto nel 2007 nel carcere dove stava scontando una condanna all'ergastolo per l'omicidio di un giudice, in un periodo in cui stava attraversando una crisi coniugale con il marito, sfociata in seguito nel divorzio.
Per il momento, però, McConaughey non se la sente di fare un test del DNA per togliersi ogni dubbio: si dice infatti spaventato dall'idea di scoprire che «mio padre non è mio padre».
Come se suo padre, l'uomo che l'ha cresciuto ed amato ed è scomparso nel 1992, smettesse di essere tale per il solo fatto che lo spermatozoo che ha fecondato l'ovulo di sua madre apparteneva a un altro che oltretutto, se tanto mi dà tanto, non ha avuto alcun ruolo nella sua vita. (Posso capire comunque quanto sia destabilizzante scoprire risvolti del genere sul rapporto fra i propri genitori a distanza di decenni)
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