Nei giorni scorsi un mio collega ha condiviso su LinkedIn la vignetta qua sotto: un grafico del livello di stress in funzione del tempo prima, durante e dopo le agognate vacanze, che sono la parte evidenziata in giallo. (Noi ingegneri abbiamo un debole per i grafici, si sa)
Relax in vacanza?
- Cercare di finire tutto prima di partire! Aaahhh!
- aaahhh...
- Resistere all'impulso di controllare la posta elettronica.
- Controllare la posta elettronica.
- Preoccuparsi per tutte le cose che dovrai fare quando torni.
- Rendersi conto che nella vita c'è dell'altro oltre al lavoro.
- Crisi esistenziale
- Prendere brevemente in considerazione l'idea di non tornare mai più.
- 350 nuovi messaggi nella posta in arrivo!
- Aspetta, la maggior parte è spam.
- Uff, nessuno si è davvero accorto che te ne eri andato. [È quello che ho pensato mentre impostavo il messaggio di out-of-office: tanto non lo leggerà nessuno, NdC]
- Vuol dire che sei inutile?
- Ritorno alla "normalità"
Al momento mi trovo in corrispondenza del primo picco, perché sono appena cominciate ufficialmente le mie ferie! :-D
Ecco un'altra vignetta che mi ha fatto sentire chiamata in causa, dal momento che il PC non lo lascerò di certo a casa...
«Hai intenzione di rilassarti e goderti l'intera vacanza?»
Comunque, i miei programmi sono più o meno questi. ;-)
E voglio che la colonna sonora delle mie vacanze sia questa canzone de Lo Stato Sociale... in particolare il verso che dice «E nessuno che rompe i c***ioni», da cantare a squarciagola. Perché oh, sì che me li sono (metaforicamente, ovvio) rotti, soprattutto negli ultimi giorni!
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