Da una parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha annunciato lo scioglimento delle Camere, dall'altra il Consiglio dei ministri ha stabilito che le elezioni anticipate si terranno domenica 25 settembre, tra poco più di due mesi. Io da ieri non ho ancora recuperato le parole su quanto è accaduto, perciò prendo a prestito quelle di qualcuno che ha saputo esprimere il mio pensiero al riguardo: il professor Guido Saraceni («Il covid; la guerra; il PNR… far cadere il Governo oggi è da irresponsabili, da folli»), l'autore Emilio Mola («Al di là di come la si pensi su di lui, Draghi è rimasto in piedi. A cedere, come macerie, è stato tutto il resto»), lo scrittore e insegnante Enrico Galiano («“Prof, ma come mai i politici bisogna chiamarli onorevoli?” Non lo so, Sara. Ti giuro che, soprattutto oggi, non lo so») e un mio "facciamico" del quale mi permetto, dal momento che il post è pubblico, di copincollare la spiegazione della fine del governo Draghi.
qualche mese fa scrivevo appunto che Conte, Salvini e Berlusconi – chi perché gli ha ospitato le spie ai tempi della prima ondata, chi perché prendeva i soldi in nero, chi perché c'è andato a puttane – erano tutti sotto ricatto di Putin. indovina chi, casualmente, ieri ha fatto cadere il governo Draghi.
Come diceva "qualcuno", a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina...
P.S.: Come "colonna" sonora di questo post ho scelto la canzone che gli dà il titolo: un vecchio successo degli 883 dei quali la scorsa settimana è andata in scena l'attesissima reunion allo stadio di San Siro; tra il pubblico c'era un sacco di gente che conosco.
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