L'altroieri il leader leghista Matteo Salvini ha postato un tweet colmo d'indignazione contro l'eventualità che – oVVoVe! ;-) – si potesse «Parlare di sesso, di coito e penetrazione a bimbi delle scuole elementari»... e Nino Cartabellotta, medico e presidente della Fondazione Gimbe, gli ha dato una risposta da incorniciare: «temo Lei non abbia ben chiara la differenza tra educazione sessuale e pornografia».
Anche il dottor Salvo Di Grazia, sia pur senza fare nomi, ha colto la palla al balzo recuperando dalle bozze un articolo scritto nel 2005 ma mai pubblicato, nel quale parlava di educazione sessuale a scuola e raccontava di quella volta che, in qualità di medico ginecologo, fu invitato dalle maestre di suo figlio a spiegare ai bambini... come nascono i bambini. Si badi che non parlò di "patatine" e "fiorellini", non mostrò api e fiori né cicogne o cavoli: parlò di utero, vagina, pene, testicoli, spermatozoi ed ovociti. Se stai pensando «Ma che scandalo, dove andremo a finire?!», sappi che invece i giovanissimi destinatari della lezione, essendo ancora privi di tanti pregiudizi e tabù che tendono ad affliggere gli adulti, hanno accolto le informazioni ricevute con curiosità e interesse, senza nessun imbarazzo e soprattutto con la massima naturalezza, come è giusto che sia dal momento che la sessualità è una delle cose più naturali che esistano. Se ci vedi qualcosa di morboso, permettimi di dire che è un tuo problema.
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