Oggi Google ha celebrato il 75esimo anniversario della prima pubblicazione del Diario di Anna Frank, uno di quei libri che secondo me tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita, con un Doodle speciale. Trattasi di una sorta di presentazione animata che illustra alcuni frammenti adattati degli scritti della giovane ebrea tedesca divenuta suo malgrado un simbolo della Shoah.
Scrivere in un diario è un'esperienza un po' strana per qualcuno come me.
Ho l'impressione che né a me né ad altri interesseranno le riflessioni di una scolaretta di tredici anni.
Dopo il maggio del 1940 i momenti felici erano ormai più unici che rari.
Dovevamo nasconderci... ma dove? In città? In campagna? In una casa? O in una baracca? E quando, dove, come?
Moortje, il mio gatto, è stata l'unica creatura vivente a cui ho detto addio.
Il nascondiglio si trovava nel palazzo dell'ufficio di mio padre.
Alle otto il campanello suonò improvvisamente. Riuscivo solo a pensare che qualcuno stava venendo a prenderci, sapete cosa intendo.
Stanno portando via in massa i nostri tanti amici e conoscenti ebrei.
Mi sento in colpa a dormire in un letto caldo mentre da qualche parte là fuori i miei più cari amici crollano per sfinimento o perché buttati a terra.
Mi sento come un usignolo a cui hanno tagliato le ali e che continua a lanciarsi contro le barre della sua gabbia scura.
Sabato 15 luglio 1944. Nonostante tutto, credo ancora che le persone siano veramente buone in fondo.
Il 4 agosto 1944 le SS fecero irruzione nell'alloggio segreto e deportarono tutti gli occupanti. Annelies Marie Frank, detta Anne, morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen in un giorno imprecisato tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo 1945. Avrebbe dovuto compiere 16 anni il successivo 12 giugno.
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