sabato 3 ottobre 2020

Non volevo diventare grande

Ieri è stata una giornata emotivamente piuttosto intensa, per usare un pallido eufemismo: sono stata a Fabriano per incontrare i parenti ed occuparmi con loro delle pratiche di successione dei beni di mia madre riconducibili al suo paese natale. Ci saranno delle decisioni da prendere, ma voglio ragiornarci su per bene e non lasciarmi fregare dall'ingenuità.

Finita l'interminabile trafila burocratica, sono passata a casa di mio nonno materno morto trent'anni fa, trovandola ridotta piuttosto male perché nessuno ci alloggia più da tempo, e purtroppo la manutenzione non è una priorità per nessuno. Sono andata lì perché ricordavo che anni fa ci avevamo portato parecchi scatoloni con la mia collezione di Topolino, il settimanale di fumetti Disney che ho letto per anni dall'infanzia alla tarda adolescenza, e che è stato per me molto più istruttivo di certi libri (sul serio). Li portammo al paesello perché nella casa di Pescara non c'era abbastanza spazio, e li sistemammo in un locale grezzo soprannominato "stallone", accrescitivo di stalla.

Adesso che sto disponendo nella casa in cui abito da quattro anni tutte le mie cose recuperate a Pescara, volevo portar su anche quelli, ché lo spazio non manca. Ebbene, ho cercato dappertutto nello stanzone, peraltro quasi vuoto se non per ragnatele e polvere in quantità, arrampicandomi pure su una scaletta instabile che il mio amore teneva ferma da sotto per ispezionare la parte superiore del locale... ma nessuna traccia degli scatoloni. Probabilmente sono stati buttati via a mia insaputa perché rovinati dall'umidità, o magari rosicchiati da qualche bestiola, chi lo sa (non voglio credere che siano stati venduti, anche se in effetti c'erano numeri di un certo valore, io non l'avrei mai fatto per nessun motivo). E chi si è occupato dell'incombenza avrà voluto tenermene all'oscuro perché ha pensato che lì per lì ci sarei rimasta male, «tanto figurati se a distanza di anni si ricorderà ancora di quei Topolino».

Me li ricordavo, eccome. E scoprire che non ci sono più, proprio adesso che dopo papà se n'è andata anche mamma, è stato come veder svanire di colpo una parte importantissima dei miei già fin troppo sbiaditi ricordi d'infanzia. Non posso neanche chiedere spiegazioni: l'unica persona alla quale mi sarei sentita di rivolgermi, mia madre, oramai non può più rispondere. Né a questa né a nessuna delle altre domande che mi viene in mente di continuo di rivolgerle...

1 commento:

  1. Anch'io, da piccolo, ero un vorace lettore di fumetti di ogni tipo. E naturalmente non poteva mancare Topolino, del quale conservo ancora molti numeri dell'epoca della mia infanzia (anni 70 e 80).
    Bei ricordi.

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