venerdì 12 giugno 2020

Se l'italiano non lo sai, sallo!

[Ti prego, dimmi che hai colto l'intento scherzoso del titolo... ;-)]
Ieri sera ho pubblicato su Facebook la seguente vignetta di Silvia Ziche...


... e stamattina un mio contatto ha lasciato un commento di una sola parola: Possa. Gli ho risposto che, pur essendo tendenzialmente una "grammarnazi", a mio modesto parere in questo contesto informale l'indicativo ci può stare, anzi forse è più efficace del congiuntivo. Lui ha ribattuto che gli suonava troppo stonato... e vabbè, gli ho lasciato l'ultima parola, mentre cercavo di richiamare alla mente la "lezione" imparata da un video pubblicato sul sito de Il Post in collaborazione con Zanichelli che avevo visto poco tempo fa, e del quale mi permetto di trascrivere i concetti salienti.
Nelle frasi dipendenti, cioè nelle frasi che dipendono da altre frasi, il congiuntivo è obbligatorio in quattro casi.
  1. Dopo verbi che indicano speranza, desiderio, dubbio o stati d'animo. Esempio: Spero che va vada tutto bene.
  2. Dopo verbi o locuzioni impersonali che indicano necessità (è necessario che), possibilità (è possibile che), convenienza (è meglio che), o esprimono una valutazione (è giusto che). Esempio: È meglio che partite partiate oggi.
  3. Dopo congiunzioni e locuzioni finali (come perché o affinché), temporali (come prima che), concessive (come sebbene), eccettuative (come a meno che) o modali (come comunque). Esempio: Usciamo prima che è sia buio.
  4. Dopo pronomi e aggettivi indefiniti come chiunque, qualsiasi, qualunque. Esempio: Chiunque viene venga fallo entrare.
Nell'italiano scritto e nel registro formale è obbligatorio l'uso del congiuntivo.
A questo punto rimango della mia idea che la frase nel fumetto potesse andar bene così... ma siccome non mi va di discutere, farò a meno di riaprire la questione col mio "facciamico"! ;-)
Un altro video pubblicato sul sito de Il Post sempre in collaborazione con Zanichelli riguarda l'uso corretto delle virgole.
La virgola indica una breve pausa. Gli usi principali della virgola sono sei.
  1. La virgola si usa per separare gli elementi di una lista. Esempio: Ho visitato Roma, Napoli, Firenze, Venezia e Torino. Di solito non si usa la virgola prima della congiunzione che precede l'ultimo elemento (a differenza dell'inglese, aggiungo io).
  2. Si usano le virgole per isolare gli incisi all'interno della frase. Esempio: Leonardo, oltre che pittore, fu anche scienziato. L'inciso "oltre che pittore" è isolato tra le due virgole.
  3. Si usa la virgola prima o dopo un'apposizione, che può essere all'inizio della frase (esempio: Genio della musica, Mozart iniziò a comporre a 5 anni) oppure alla fine della frase (esempio: Tutti conoscono Mozart, genio della musica).
  4. La virgola si usa anche per separare il complemento vocativo. Esempio: Mamma, suonano alla porta!
  5. Ancora, si usano le virgole per separare le frasi coordinate e subordinate dalla reggente e tra loro. Esempio: Ho studiato, ho ripassato, ho fatto gli esercizi e ho superato l'esame. Le proposizioni coordinate sono separate tra loro dalle virgole, senza congiunzioni; si dice che sono coordinate per asindeto. Altro esempio: Essendo domenica, il negozio è chiuso. Qui abbiamo una proposizione subordinata causale, e la virgola la separa dalla reggente.
  6. Infine, la virgola si usa per mettere in evidenza un elemento della frase spostato dalla sua posizione normale. Per esempio, la frase Lucia non sapeva quale strada prendere può diventare Non sapeva, Lucia, quale strada prendere.
P.S.: Mi sa che è proprio giunto il momento di abbonarmi a Il Post... non solo per un senso di riconoscenza, ma per un sacco di ottime ragioni! :-)

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