Giusto ieri riflettevo sul fatto che quando parlo di politica su Facebook ricevo ben pochi riscontri, mentre un mio post "frivolo" sull'argomento «Legare i capelli può danneggiarli?» ha ricevuto un numero inaspettatamente elevato di commenti.
Ebbene, oggi in un certo senso ho rimpianto tutte quelle volte in cui non mi si "filava" nessuno: ho condiviso l'immagine qua sotto, pubblicata da Matteo Salvini sui suoi profili social...
... affermando che la ritenevo assolutamente indegna del ruolo istituzionale ricoperto dal ministro, tanto più che di fatto giustificava un comportamento illecito da parte delle forze dell'ordine. Ho comunque chiarito che a suscitare la mia pietà è la vedova del carabiniere ucciso a Roma, non certo i suoi assassini, ma non per questo ritengo che costoro vadano trattati come vorrebbe la "pancia" degli italiani che il garantismo non sanno neanche dove stia di casa: semplicemente mi limito ad invocare per i colpevoli la giusta pena, e un trattamento in linea con quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico.
Ebbene, non l'avessi mai fatto. In effetti la maggior parte dei miei contatti che hanno commentato mi ha dato ragione, ma ne sono spuntati fuori tre – uno dei quali avevo già smesso di seguirlo, e ci sarà stato un perché – con argomenti del tipo «Lo st***zo non è Salvini per i suoi tweet, ma l'assassino» (e GAC, comunque non è ammissibile che un rappresentante delle istituzioni usi gli stessi toni di un bimbominkia qualsiasi), «Poverino» (in tono ironico, perché al contrario voleva intendere di non provare alcuna pena per l'accusato bendato e ammanettato) e addirittura «In casi come questo, pur essendo una persona pacifica, razionale e con grande spirito di compassione, sono favorevole alla pena di morte». Io che invece alla pena di morte sono contraria senza se e senza ma, ho eliminato costui dai contatti senza pensarci due volte – tanto già non lo seguivo più – come avevo eliminato stamattina quello dei ripetuti e sarcastici «Poverino».
Di questo passo, lo so, finirò per ritrovarmi in una "bolla" di persone con un modo di pensare simile al mio, e questo di per sé non è positivo... ma tanto ci penseranno i siti di informazione ad aggiornarmi sulla ferocia dei commenti che imperversano là fuori! :-/
P.S.: Concludo segnalando due punti di vista entrambi ugualmente condivisibili, anche se scritti da persone provenienti da contesti a dir poco distanti tra loro: quello di Luca Bizzarri l'altroieri, e oggi quello di Pietro Grasso.
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