Da ieri non si parla d'altro che del caso di Rosa Maria Dell'Aria, l'insegnante dell'Istituto Industriale Vittorio Emanuele III di Palermo sospesa per 15 giorni dal servizio dopo che si è venuto a sapere che i suoi studenti avevano inserito in una presentazione una slide – peraltro da lei non visionata prima della proiezione – che "osava" paragonare le leggi razziali di epoca fascista al decreto sicurezza fortemente voluto dall'attuale ministro dell'interno. Noto con amara ironia che si tratta di un provvedimento dal nemmeno tanto vago sentore di fascismo. D'accordo, durante il Ventennio è avvenuto ben di peggio... ma ogni giorno che passa ho sempre di più l'impressione che si stia tornando indietro a passi da gigante.
Il video incriminato l'ha condiviso su Facebook il politico ed ex magistrato Pietro Grasso, mentre il TGR Sicilia ha raccolto lo sfogo della professoressa, la quale ha dedicato tutta la sua vita alla scuola: a sentirla parlare mi si è stretto il cuore, e avrei tanto voluto abbracciarla. Altro che sospensione: secondo me meriterebbe un encomio, per aver saputo instillare nei suoi ragazzi un senso critico e una capacità di analisi della realtà non comuni.
Questo episodio mi sembra ancora più preoccupante rispetto alla notizia che giorni fa i vigili del fuoco abbiano rimosso uno striscione con la banalissima scritta "Non sei il benvenuto" a Brembate, dove Matteo Salvini doveva tenere un comizio. Domani il vicepremier si esibirà – mi sembra un verbo assai più appropriato rispetto a "parlerà" – a Milano, e mi piace sperare che ai balconi del capoluogo lombardo vengano appesi tanti di quegli striscioni – niente offese ma solo critiche, del resto gli spunti non mancano di certo – che nemmeno se per ipotesi si radunassero in città tutti i pompieri d'Italia riuscirebbero a fare piazza pulita.
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