- Modalità offline – Scarica e ascolta dove vuoi. Non ne ho mai usufruito neppure quando avevo la Premium, perché i 7 giga al mese assicurati dal mio gestore telefonico mi bastano e avanzano, almeno per il momento.
- Ascolta senza pubblicità – Musica senza interruzioni. Questa in effetti può risultare un tantino seccante, ma per me che sono cresciuta ascoltando le radio commerciali, registrando le mie canzoni preferite su cassetta e mettendo in pausa durante la pubblicità, una breve interruzione ogni quattro o cinque brani è ampiamente tollerabile. Peccato che all'incirca metà degli spot riguardi proprio Spotify Premium... Ahó, l'ho già provata e so già cosa mi sto perdendo, grazie! ;-)
- Ascolta qualsiasi brano – Anche sul cellulare. Altra limitazione non troppo simpatica: non posso scegliere un brano specifico da ascoltare, ma solo la playlist da riprodurre, per lo più in modalità casuale. E stasera mi sono accorta di non poter tornare all'inizio del brano corrente – la mia adorata Starlight dei Muse – ma solamente saltare al brano successivo.
- Skip illimitati – Ti basta premere Avanti. La Free mi dà diritto a sei salti ogni ora; sicuramente più di quanti me ne servano, dal momento che le playlist che scelgo sono del tutto immuni da generi tipo trap e neomelodico napoletano! ;-)
In conclusione, per il momento mi accontento di Spotify Free; tornerei a Premium solamente se potessi usufruire di un'altra offerta come quella di dicembre – ho sentito dire che dopo un po' di tempo Spotify ti concede di ripetere l'esperienza a prezzo stracciato – oppure se venisse ridotto sensibilmente il costo. Dieci euro al mese di per sé non sono tanti, ma secondo me non valgono un servizio di questo tipo, per quanto valido. E se non altro non rubo niente a nessuno: conosco un tizio che l'accesso a Spotify Premium l'ha "craccato", «perché per Netflix i soldi ce li spendo, mentre per Spotify non ne vale la pena». :-/
L'immagine che apre il post l'ho generata con l'app Festify in base alla musica che ho ascoltato con Spotify, e rappresenta idealmente la locandina del festival musicale dei miei sogni. Protagonisti assoluti i Muse, ça va sans dire, seguiti da due piacevoli scoperte recenti: la cantautrice canadese Sarah McLachlan e il gruppo italiano emergente La rappresentante di lista, che si è esibito pure al Concertone del 1° maggio; del loro ultimo album Go Go Diva mi fanno impazzire Maledetta tenerezza e Questo corpo.
P.S.: Me ne rendo conto, dopo questo post un ingaggio come influencer e testimonial di Spotify Premium posso anche scordarmelo... ;-)
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