Quando un bel po' di anni fa mi iscrissi alle scuole medie, ricordo perfettamente quanto ci rimasi male constatando che alla mia sezione fosse stato assegnato per sorteggio l'insegnamento della lingua francese. Sebbene fossi soltanto una ragazzina, ero già consapevole che l'inglese mi sarebbe potuto tornare assai più utile sia nel tempo libero sia in seguito, una volta diventata adulta, nel mondo del lavoro.
Fallito il tentativo di farmi cambiare sezione, mi rassegnai all'inevitabile... e ti dirò, col tempo imparai ad amare un sacco l'idioma transalpino. Talmente tanto che, quando tre anni dopo iniziai il liceo ed ottenni di essere inserita in una classe caratterizzata dall'insegnamento di due lingue straniere, mi resi conto che l'inglese mi piaceva meno del francese. Oltretutto lo trovavo più ostico da imparare per chi non è madrelingua. Oh, nessuno può togliermi dalla testa che, se avessi cominciato a studiarlo tre anni prima, all'inizio delle medie e non delle superiori, l'avrei assimilato molto meglio: è noto che da bambini si recepiscono i concetti più disparati senza quasi accorgersene, e che le capacità di apprendimento diminuiscono man mano che cresce l'età.
Oggi che sul lavoro mi è richiesta un'adeguata conoscenza dell'inglese sia scritto che parlato – dovrò darmi da fare per migliorare almeno le mie capacità di comprensione orale, che sono il mio tallone d'Achille – rimpiango ancora di più quell'infausto sorteggio. Non sono informata su come vadano le cose nella scuola di oggi, ma troverei doveroso che tutti gli alunni imparassero l'inglese fin dalle scuole elementari, e solo opzionalmente una seconda lingua straniera. Solo, mi domando: se "ai miei tempi" le cose fossero andate così, avrei mai imparato il francese? Forse no... e sarebbe stato un peccato, dai!
P.S.: Questo articolo spiega come mai i giocatori della nazionale di calcio belga tra di loro non si parlino in francese né in fiammingo, nonostante siano quelle le lingue principali del Paese, bensì in inglese.
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