venerdì 27 febbraio 2009
Se quattrocento milioni vi sembran pochi
Qualche mese fa dedicai un post al referendum elettorale... e a questo punto è proprio il caso di tornare sull'argomento. Pare infatti che in occasione dell'election day di giugno i quesiti referendari non verranno accorpati alle elezioni europee, con la solita scusa che "gli elettori si confondono", ma si tornerà a votare la domenica successiva. Quale miglior modo per far fallire ad arte una consultazione referendaria, condannandola al mancato raggiungimento del quorum? E ciò sarebbe tre volte deplorevole: non soltanto dovremmo tenerci una legge elettorale definita dal suo stesso ideatore "una porcata", non soltanto tutti coloro che si sono dati da fare per aggiustare le cose si sentiranno frustrati e presi in giro... ma che dire di un così ingente spreco di denaro pubblico, in tempi di crisi per giunta? Nel mio piccolo, oltre a scrivere questo post nella speranza di sensibilizzare anche solo un cittadino, posso assicurare che farò di tutto per recarmi alle urne (da quando ho compiuto diciott'anni le ho disertate soltanto una volta, per cause di forza maggiore).
I am a water and soap girl
Poco tempo fa ho sottoscritto il feed del blog ilmioinglese.com: consigliatissimo, non soltanto se vuoi dare una rinfrescatina al tuo inglese scolastico, ma anche per scoprire tutta una serie di curiosità sulla lingua e sulla cultura anglosassone, e per avere chiarimenti ad esempio sui false friends (sensible), sulle varie possibili traduzioni in inglese di una stessa parola italiana (discreto) o sulle differenti sfumature di significato attribuibili a termini erroneamente considerati più o meno intercambiabili (must, have to).
Oggi ho scoperto un altro blog, anch'esso dedicato all'idioma di Shakespeare ma di genere decisamente diverso: English From Fear, letteralmente «Inglese da paura». Trattasi di una raccolta di espressioni idiomatiche italiane tradotte in inglese in maniera fin troppo letterale... appunto. Tanto per citarne una: «Lei è in stato interessante» = «She's in interesting state»...
Oggi ho scoperto un altro blog, anch'esso dedicato all'idioma di Shakespeare ma di genere decisamente diverso: English From Fear, letteralmente «Inglese da paura». Trattasi di una raccolta di espressioni idiomatiche italiane tradotte in inglese in maniera fin troppo letterale... appunto. Tanto per citarne una: «Lei è in stato interessante» = «She's in interesting state»...
Moon, Mercury, Jupiter, Mars
Sul sito Astronomy Picture of the Day della NASA mi sono già espressa entusiasticamente poco tempo fa... ma la foto del 26 febbraio è talmente bella che vale la pena di tornare a parlare di APOD! (Finisco sempre per mostrare foto "terrestri", ma anche quelle prettamente "spaziali" sono notevoli... vedere per credere)
domenica 22 febbraio 2009
Non c'è più il Sanremo di una volta
Le ultime tre serate del Festival le ho trascorse "live" sul blog Perché Sanremo è Sanremo: un'esperienza che definirei senz'altro più movimentata rispetto al mio abituale modo di bloggare, ma divertentissima! Colgo l'occasione per salutare e ringraziare tutti i navigatori che ci hanno tenuto compagnia.
Come ho scritto ieri sera dopo che è stato reso noto il verdetto, «Non ricordo di essermi mai sentita così nauseata al termine di una finale di Sanremo. Ditemi qualcosa per tirarmi su prima di andare a letto, vi supplico!». [Update: a scanso di equivoci, vorrei sottolineare che magari "nauseata" non era il termine più adatto; semplicemente è il primo che mi è venuto in mente mentre commentavo in diretta, e mi sono limitata a "copincollare" quel commento. Ringrazio l'anonimo commentatore che mi ha suggerito questa precisazione] Per fortuna ci hanno pensato ventisei, la quale mi ha ricordato che poteva vincere Al Bano, e akio, con i suoi complimenti per come ho animato il blog (e io che credevo di c***eggiare e basta! ), a risollevarmi un po' il morale prima della nanna. E pensare che la vittoria di Arisa nella categoria Proposte, la sera prima, aveva fatto ben sperare...
Puoi provare quanto vuoi a persuadermi che il Festival targato Bonolis è stato un bijou televisivamente parlando (per quanto mi riguarda, ho i miei dubbi in proposito)... ma di sicuro nessuno mi toglie dalla testa che sia stato carente come pochi sul piano strettamente musicale: quello che dovrebbe essere centrale nel Festival della Canzone Italiana, per intenderci. I brani in gara nella categoria Artisti non erano certo un granché, sicuramente inferiori a quelli delle Proposte. Quando è stata resa nota la terna dei finalisti, che sembrava proprio pescata dal fondo della mia personale classifica di gradimento, ho dovuto aggrapparmi alla speranza che vincesse Marco Carta (alla fine tatiana08 ha commentato «se lo speravi vuol dire che sei proprio alla frutta...:D»... e già! ): inadeguato quanto ti pare, ma almeno la canzone è orecchiabile e piacevole... a mio parere mille volte meglio del neomelodico dalessiano di Sal Da Vinci e dell'obbrobrio di Povia; lui e i suoi cartelli, io li avrei rispediti a casa già dopo la prima sera.
Devo fare una confessione: siccome non sopportavo di star lì ad aspettare gli eventi senza far nulla, a un certo punto stavo per mandare un sms in favore del cantante sardo. Avevo già il cellulare in mano, e aspettavo solo che ripetessero i codici, visto che mi erano sfuggiti... ma il televoto è stato chiuso prima che potessi compiere l'insano gesto! Comunque devo ammettere che c'è poco da stare allegri vedendo trionfare tra i cosiddetti Artisti una creatura di Amici, e neanche la più talentosa (di Karima che gareggiava nelle Proposte ne vogliamo parlare?), proprio nella serata in cui sul palco c'è la sua "pigmaliona" Maria De Filippi (ho scoperto che non sono l'unica a non sopportarla): a questo punto l'inciucio fra Rai e Mediaset appare come una triste realtà.
Due parole sulla formula del Festival. Gli unici aspetti che, secondo me, vale sicuramente la pena di mantenere sono la rinuncia all'eliminazione per le Proposte e l'abbinamento a queste ultime dei "padrini": almeno la presenza di superospiti non in gara ha un senso al di là del desiderio di alzare gli ascolti. Quasi tutte deludenti, invece, le ospitate scelte quest'anno dagli Artisti: è stato proprio il pezzo di Marco Carta, esibitosi coi Tazenda, a trarne a mio avviso il maggior giovamento, chi l'avrebbe mai detto. Il meccanismo della gara degli Artisti mi ricorda il vecchio detto "allungare il brodo": la prima sera esibizione dei sedici cantanti in gara con tre eliminazioni, la seconda sera esibizione dei tredici superstiti (al che mia mamma ha detto «Ma ricantano gli stessi di ieri sera?!») con altre tre eliminazioni, la terza ripescaggio di due dei sei eliminati (Al Bano e lo stesso Sal Da Vinci), la quarta esibizione riveduta e corretta dei dodici cantanti rimasti in gara con due eliminazioni (Dolcenera e Gemelli Diversi, dico solo questo: che scandalo)... per arrivare alla finalissima a dieci. È vero che lungo il percorso sono stati utilizzati meccanismi di voto differenti... e si è visto, non c'è che dire!
Come ho scritto ieri sera dopo che è stato reso noto il verdetto, «Non ricordo di essermi mai sentita così nauseata al termine di una finale di Sanremo. Ditemi qualcosa per tirarmi su prima di andare a letto, vi supplico!». [Update: a scanso di equivoci, vorrei sottolineare che magari "nauseata" non era il termine più adatto; semplicemente è il primo che mi è venuto in mente mentre commentavo in diretta, e mi sono limitata a "copincollare" quel commento. Ringrazio l'anonimo commentatore che mi ha suggerito questa precisazione] Per fortuna ci hanno pensato ventisei, la quale mi ha ricordato che poteva vincere Al Bano, e akio, con i suoi complimenti per come ho animato il blog (e io che credevo di c***eggiare e basta! ), a risollevarmi un po' il morale prima della nanna. E pensare che la vittoria di Arisa nella categoria Proposte, la sera prima, aveva fatto ben sperare...
Puoi provare quanto vuoi a persuadermi che il Festival targato Bonolis è stato un bijou televisivamente parlando (per quanto mi riguarda, ho i miei dubbi in proposito)... ma di sicuro nessuno mi toglie dalla testa che sia stato carente come pochi sul piano strettamente musicale: quello che dovrebbe essere centrale nel Festival della Canzone Italiana, per intenderci. I brani in gara nella categoria Artisti non erano certo un granché, sicuramente inferiori a quelli delle Proposte. Quando è stata resa nota la terna dei finalisti, che sembrava proprio pescata dal fondo della mia personale classifica di gradimento, ho dovuto aggrapparmi alla speranza che vincesse Marco Carta (alla fine tatiana08 ha commentato «se lo speravi vuol dire che sei proprio alla frutta...:D»... e già! ): inadeguato quanto ti pare, ma almeno la canzone è orecchiabile e piacevole... a mio parere mille volte meglio del neomelodico dalessiano di Sal Da Vinci e dell'obbrobrio di Povia; lui e i suoi cartelli, io li avrei rispediti a casa già dopo la prima sera.
Devo fare una confessione: siccome non sopportavo di star lì ad aspettare gli eventi senza far nulla, a un certo punto stavo per mandare un sms in favore del cantante sardo. Avevo già il cellulare in mano, e aspettavo solo che ripetessero i codici, visto che mi erano sfuggiti... ma il televoto è stato chiuso prima che potessi compiere l'insano gesto! Comunque devo ammettere che c'è poco da stare allegri vedendo trionfare tra i cosiddetti Artisti una creatura di Amici, e neanche la più talentosa (di Karima che gareggiava nelle Proposte ne vogliamo parlare?), proprio nella serata in cui sul palco c'è la sua "pigmaliona" Maria De Filippi (ho scoperto che non sono l'unica a non sopportarla): a questo punto l'inciucio fra Rai e Mediaset appare come una triste realtà.
Due parole sulla formula del Festival. Gli unici aspetti che, secondo me, vale sicuramente la pena di mantenere sono la rinuncia all'eliminazione per le Proposte e l'abbinamento a queste ultime dei "padrini": almeno la presenza di superospiti non in gara ha un senso al di là del desiderio di alzare gli ascolti. Quasi tutte deludenti, invece, le ospitate scelte quest'anno dagli Artisti: è stato proprio il pezzo di Marco Carta, esibitosi coi Tazenda, a trarne a mio avviso il maggior giovamento, chi l'avrebbe mai detto. Il meccanismo della gara degli Artisti mi ricorda il vecchio detto "allungare il brodo": la prima sera esibizione dei sedici cantanti in gara con tre eliminazioni, la seconda sera esibizione dei tredici superstiti (al che mia mamma ha detto «Ma ricantano gli stessi di ieri sera?!») con altre tre eliminazioni, la terza ripescaggio di due dei sei eliminati (Al Bano e lo stesso Sal Da Vinci), la quarta esibizione riveduta e corretta dei dodici cantanti rimasti in gara con due eliminazioni (Dolcenera e Gemelli Diversi, dico solo questo: che scandalo)... per arrivare alla finalissima a dieci. È vero che lungo il percorso sono stati utilizzati meccanismi di voto differenti... e si è visto, non c'è che dire!
sabato 21 febbraio 2009
Dilemma risolto (un altro)
Volevo aggiungere un vecchio amico all'elenco dei miei amici su Facebook (per inciso, devo ammettere che non mi convince l'accezione vaga con la quale, nel social network del momento, si allude a un concetto impegnativo come l'amicizia). Però non riuscivo in nessun modo a trovarlo, né lui riusciva a trovare me. Allora ho provato a verificare, nelle mie impostazioni di privacy, quella relativa alla visibilità nella ricerca, scoprendo che così com'era rendeva impossibile quasi a chiunque trovarmi, e l'ho cambiata in senso meno restrittivo: problema risolto. A questo punto non avevo motivo di ripristinare la precedente impostazione... almeno così credevo: non immaginavo che, solo pochi giorni dopo, mi sarebbe arrivata una richiesta di amicizia da una persona con la quale pensavo di non dover avere più niente a che fare.
A dire il vero, un tempo la consideravo un'amica... finché non mi voltò le spalle in un momento difficile della mia vita; non si fece sentire neppure quando, qualche tempo dopo, mi accadde un fatto di ben altra natura ma decisamente più serio, e so per certo che lei ne era al corrente.
E adesso, a distanza di parecchio tempo, mi arriva questa richiesta di amicizia. Che fare? Le apro le porte della mia "casa online", permettendole di accedere a informazioni sulla mia vita attuale delle quali preferirei tenere all'oscuro una persona che ormai considero più estranea rispetto a tanti che non ho mai incontrato nella vita reale? Oppure la rifiuto? Chissà cosa prevede la netiquette in casi come questo?
Questi erano gli interrogativi che mi ponevo... finché non ho avuto una specie di illuminazione, elementare ma evidentemente non così immediata. Ho pensato: dall'epoca in cui ci frequentavamo, non ho cambiato né casa né numeri di telefono e neppure l'indirizzo e-mail (ne ho creati di nuovi, ma quelli vecchi continuo a controllarli). E 'sta tipa, dopo tutto questo tempo in cui non si è fatta viva, adesso viene a chiedermi l'amicizia su Facebook? Beh, non sai quanto è stato libbberatorio, sì, proprio con tre b, oserei dire catartico, cliccare su Ignora (la sua richiesta).
Perché il perdono è una gran bella cosa, ma anche sapere con ragionevole certezza su chi si può contare nel momento del bisogno non è male!
A dire il vero, un tempo la consideravo un'amica... finché non mi voltò le spalle in un momento difficile della mia vita; non si fece sentire neppure quando, qualche tempo dopo, mi accadde un fatto di ben altra natura ma decisamente più serio, e so per certo che lei ne era al corrente.
E adesso, a distanza di parecchio tempo, mi arriva questa richiesta di amicizia. Che fare? Le apro le porte della mia "casa online", permettendole di accedere a informazioni sulla mia vita attuale delle quali preferirei tenere all'oscuro una persona che ormai considero più estranea rispetto a tanti che non ho mai incontrato nella vita reale? Oppure la rifiuto? Chissà cosa prevede la netiquette in casi come questo?
Questi erano gli interrogativi che mi ponevo... finché non ho avuto una specie di illuminazione, elementare ma evidentemente non così immediata. Ho pensato: dall'epoca in cui ci frequentavamo, non ho cambiato né casa né numeri di telefono e neppure l'indirizzo e-mail (ne ho creati di nuovi, ma quelli vecchi continuo a controllarli). E 'sta tipa, dopo tutto questo tempo in cui non si è fatta viva, adesso viene a chiedermi l'amicizia su Facebook? Beh, non sai quanto è stato libbberatorio, sì, proprio con tre b, oserei dire catartico, cliccare su Ignora (la sua richiesta).
Perché il perdono è una gran bella cosa, ma anche sapere con ragionevole certezza su chi si può contare nel momento del bisogno non è male!
Dilemma irrisolto
Dopo aver letto che Samuele si era abbonato a Wired approfittando di un'offerta a dir poco allettante (abbonamento biennale a soli 19 euro, mentre quello annuale costa 16,80 euro), avevo deciso per il momento di trattenermi dal fare lo stesso. Infatti ho pensato...
Insomma, il primo numero di Wired Italia è finalmente arrivato nelle edicole e nelle cassette postali di chi aveva scelto di abbonarsi a scatola chiusa, e nella blogosfera abbondano le recensioni più o meno approfondite. Da curiosona quale sono, oggi mi sono fiondata in edicola, ho sborsato quattro euro e mi sono aggiudicata la mia copia: come potevo resistere a un giornale che in copertina, sotto la foto di un personaggio del calibro di Rita Levi Montalcini, riporta la frase «Oggi nasce Wired: per i curiosi, gli innovatori, i mondopolitani»? A proposito, trovo che mondopolitano sia un neologismo davvero geniale.
Mi ripropongo di tornare sull'argomento, perché finora le 242 pagine di Wired ho soltanto avuto il tempo di sfogliarle rapidamente... ma da quel poco che ho visto questo giornale mi piace un sacchissimo! (E che, può farlo solo Tricarico il superlativo dei sostantivi? ) Gli argomenti trattati, il modo di affrontarli e persino la veste grafica sembrano fatti apposta per conquistare il mio interesse... e pure quello di tutti coloro che hanno i miei stessi gusti, certo.
A questo punto, temo che si riproporrà l'inesorabile dilemma: m'abbono o non m'abbono, questo è il problema! (e che Shakespeare mi perdoni)
... e se poi non mi piace? Il mio sarebbe solo un contributo, piccolo ma evitabile, alla deforestazione dell'Amazzonia!
... e se poi mi piace, pure troppo? In tal caso mi troverei di nuovo nella stessa identica situazione che mi è capitata per Focus, mensile al quale sono stata abbonata per la bellezza di dodici anni. Siccome Focus è il genere di rivista che mi piange il cuore a buttare o a dar via, ma al tempo stesso lo spazio disponibile in casa cominciava a scarseggiare, nell'autunno scorso ho deciso a malincuore di non rinnovare l'abbonamento, malgrado mi abbiano mandato una copia in più con tanto di offerta economicamente vantaggiosa per il rinnovo (un po' come mi risulta che facciano quelli di Sky per tenersi i clienti che minacciano di disdire l'abbonamento). Cosa volete farci, sono fatta così, con le mie piccole manie! A dirla tutta, siccome in qualità di abbonata ho avuto la possibilità di scaricare in formato pdf tutti i numeri di Focus fino al settembre 2005, prima o poi dovrò decidermi a smaltire le copie cartacee in mio possesso... anche se certe foto, stampate su carta patinata, sono tutta un'altra cosa, c'è poco da fare.
Insomma, il primo numero di Wired Italia è finalmente arrivato nelle edicole e nelle cassette postali di chi aveva scelto di abbonarsi a scatola chiusa, e nella blogosfera abbondano le recensioni più o meno approfondite. Da curiosona quale sono, oggi mi sono fiondata in edicola, ho sborsato quattro euro e mi sono aggiudicata la mia copia: come potevo resistere a un giornale che in copertina, sotto la foto di un personaggio del calibro di Rita Levi Montalcini, riporta la frase «Oggi nasce Wired: per i curiosi, gli innovatori, i mondopolitani»? A proposito, trovo che mondopolitano sia un neologismo davvero geniale.
Mi ripropongo di tornare sull'argomento, perché finora le 242 pagine di Wired ho soltanto avuto il tempo di sfogliarle rapidamente... ma da quel poco che ho visto questo giornale mi piace un sacchissimo! (E che, può farlo solo Tricarico il superlativo dei sostantivi? ) Gli argomenti trattati, il modo di affrontarli e persino la veste grafica sembrano fatti apposta per conquistare il mio interesse... e pure quello di tutti coloro che hanno i miei stessi gusti, certo.
A questo punto, temo che si riproporrà l'inesorabile dilemma: m'abbono o non m'abbono, questo è il problema! (e che Shakespeare mi perdoni)
venerdì 20 febbraio 2009
Dritta su AVG 8
Se anche tu come me sei un utente di AVG Anti-Virus Free 8, potrebbe capitarti di non riuscire a portare a termine la procedura di aggiornamento, ma di veder comparire invece il messaggio di errore «Il file CTF di controllo dell'aggiornamento non è valido». Qualunque cosa significhi, l'inconveniente va risolto, perché non si dovrebbe mai navigare in internet senza poter contare su una protezione aggiornata... e sappi che si può ovviare al problema semplicemente scaricando ed eseguendo questo file e poi cliccando di nuovo su Aggiorna adesso; nel mio caso, questo elementare procedimento ha sistemato le cose senza che io dovessi far ricorso ai passaggi successivi elencati nella pagina di supporto.
mercoledì 18 febbraio 2009
Commento in differita
Prima di iniziare la cronaca in differita del trionfale (in termini di ascolti) esordio di Sanremo 2009...
In passato almeno due o tre ritornelli mi entravano in testa fin dal primo ascolto... e invece stavolta non è successo: mi chiedo se si tratti di un difetto dei brani in gara, oppure di un deficit intrinseco mio! Mentre li ascoltavo, comunque, mi sono sembrati abbastanza orecchiabili i pezzi di:
Due parole sui concorrenti dati per favoriti.
Ah, che dire della tigre di Cremona? Gran voce pure la sua, ma davvero si sentiva il bisogno di quel collegamento? Era proprio il caso che Bonolis si inorgoglisse tanto? Lia Celi ha scritto che «per la sua interpretazione Mina ha ricevuto un prestigioso riconoscimento, il Premio per il Milionesimo Cantante di Musica Leggera che Canta il "Nessun dorma" di Puccini». A proposito, hermansji ha selezionato qualche altra interpretazione della celeberrima romanza della Turandot.
La possente voce di Al Bano ha eseguito un brano tradizionale, dal testo che non passerà certo alla storia: ci vuole ben altro per costruire una canzone d'amore memorabile. Di sicuro può piacere a chi apprezza lo stile interpretativo del leone di Cellino... non certo a me, quindi.
Patty Pravo ha proposto un pezzo molto intenso e di gran classe... peccato davvero per le stecche.
Alla vigilia del debutto era il caso di essere cauti nei confronti del pezzo di Povia... ma adesso che finalmente l'ho ascoltato, posso dire ufficialmente che fa proprio pena. Sorvolando sul testo, caratterizzato dalla "rima del secolo" («Luca era gay e adesso sta con lei» ) ma imbarazzante e inopportuno come pochi, la melodia è praticamente inesistente, e il rap è meglio che Povia lo lasci a gente come i Gemelli Diversi (ma tu guarda se mi tocca parlar bene di quei quattro ). E poi mi chiedo con che faccia tosta l'ex testimonial del Darfur abbia mostrato, al termine della sua performance, un cartello con la scritta «Nessun uomo in fondo sa come è fatto un altro», presumibilmente con l'intento di smorzare le polemiche. Scegliere di tacere, a quel punto, sarebbe stato più coerente, no? Ma la cosa che mi ha sconcertata di più sono stati i fischi del pubblico nei confronti di Franco Grillini, che aveva detto la sua in termini forse un po' superflui ma senz'altro civili.
A proposito dei Gemelli Diversi: dopo aver visto le loro facce smunte, quasi pensavo che il titolo del loro pezzo, Vivi per un miracolo, fosse ispirato al loro stato di forma...
E gli altri pezzi "impegnati" in gara?
Non mi sono espressa su Sal Da Vinci perché non saprei ancora come classificarlo, anche se devo ammettere che la sua "dalessiata" mi irrita decisamente meno dell'originale.
La giuria demoscopica (quest'anno, a differenza dell'anno scorso, dislocata direttamente all'Ariston... che invidia! ) ha decretato le seguenti eliminazioni:
Le esibizioni delle Proposte (non si chiamano più Giovani, probabilmente perché in gara c'è anche la corista sessantaduenne di Lucio Dalla... ) mi sono sembrate mediamente più meritevoli di quelle dei cosiddetti Artisti. L'Abruzzo può farsi valere pure quest'anno, grazie allo stile inconfondibile di Simona Molinari. Anche la voce di Malika Ayane è molto particolare, e devo dire che mi piace. Dopo aver "cocciantizzato" Giò Di Tonno e tutto il cast di Notre Dame de Paris, il cantautore di Margherita ha colpito ancora, facendo da padrino al suo figlio segreto (lo dico per la chioma, mica per altro ) Filippo Perbellini. Dimentico qualcuno? Ah, Irene Fornaciari, la figlia di Zucchero...
La durata del monologo di Roberto Benigni è stata un tantino eccessiva, ma alcune parti valevano da sole il prezzo del biglietto... o meglio, il suo principesco cachet. Come non ricordare la battuta su Mina e Bin Laden, quella su Silvio che dovrebbe sparire per diventare un mito (megalomane com'è, scommetto che per un attimo ha davvero preso in considerazione l'idea... ma poi deve essersi ricordato di avere ancora parecchie "faccenduole da sistemare") e soprattutto la struggente lettera d'amore firmata Oscar Wilde?
La battuta su Paul "Calfort" a me era venuta in mente prima che la dicesse Bonolis. A questo punto mi candido ufficialmente per entrare a far parte dello staff autorale del conduttore romano! Di Sculfor e Alessia Piovan (difficile credere che faccia l'attrice) si poteva fare tranquillamente a meno, comunque.
Momenti come l'intervento del presidente dell'Assemblea delle Nazioni Unite o la lettura della lettera di Alda Merini erano così dissonanti rispetto al clima della manifestazione che sembravano messi lì al solo scopo di innalzarne il livello culturale. Poi uno vede i siparietti tra Bonolis e Laurenti e pensa "tutta fatica sprecata"...
Comunicazione di servizio: Siccome mi sono aggregata all'adorabile combriccola che anima il blog Perché Sanremo è Sanremo, daConsiderazioni sparse, senza voti e quant'altro come feci l'anno scorso, sulla prima serata del Festival.staseradomani sera conto di trasferirmi lì per bloggare "in diretta"!
In passato almeno due o tre ritornelli mi entravano in testa fin dal primo ascolto... e invece stavolta non è successo: mi chiedo se si tratti di un difetto dei brani in gara, oppure di un deficit intrinseco mio! Mentre li ascoltavo, comunque, mi sono sembrati abbastanza orecchiabili i pezzi di:
- Nicky Nicolai, accompagnata dal marito Stefano Di Battista, con un pezzo che, a differenza dei suoi precedenti sanremesi, ha un ritmo accattivante (Insy Loan, recentemente approdato al supporto cartaceo, ha notato in lei una vaga somiglianza con Vladimir Luxuria... e ti dico solo che non è stato l'unico ).
- Alexia e Mario Lavezzi, con una canzone che, se costruita diversamente, avrebbe potuto funzionare benissimo anche senza l'apporto di lui.
- Marco Carta, ebbene sì (di sicuro le adolescenti lo sommergeranno di televoti). Quando ho sentito l'attacco del suo pezzo, però, ho pensato: se tutti i brani in gara devono essere inediti, come mai questo qua si presenta con Un grande libro nuovo?
Due parole sui concorrenti dati per favoriti.
- Il nuovo look di Dolcenera mi pare troppo anonimo... e non è che la sua canzone mi abbia colpita di più.
- Francesco Renga ha una gran voce e propone un brano molto particolare, ma l'unica cosa che mi è rimasta impressa sono le cinque note di quel «dilegua o notte» ripetuto più volte, a mo' di citazione del Nessun dorma interpretato anche da Mina in apertura.
Ah, che dire della tigre di Cremona? Gran voce pure la sua, ma davvero si sentiva il bisogno di quel collegamento? Era proprio il caso che Bonolis si inorgoglisse tanto? Lia Celi ha scritto che «per la sua interpretazione Mina ha ricevuto un prestigioso riconoscimento, il Premio per il Milionesimo Cantante di Musica Leggera che Canta il "Nessun dorma" di Puccini». A proposito, hermansji ha selezionato qualche altra interpretazione della celeberrima romanza della Turandot.
La possente voce di Al Bano ha eseguito un brano tradizionale, dal testo che non passerà certo alla storia: ci vuole ben altro per costruire una canzone d'amore memorabile. Di sicuro può piacere a chi apprezza lo stile interpretativo del leone di Cellino... non certo a me, quindi.
Patty Pravo ha proposto un pezzo molto intenso e di gran classe... peccato davvero per le stecche.
Alla vigilia del debutto era il caso di essere cauti nei confronti del pezzo di Povia... ma adesso che finalmente l'ho ascoltato, posso dire ufficialmente che fa proprio pena. Sorvolando sul testo, caratterizzato dalla "rima del secolo" («Luca era gay e adesso sta con lei» ) ma imbarazzante e inopportuno come pochi, la melodia è praticamente inesistente, e il rap è meglio che Povia lo lasci a gente come i Gemelli Diversi (ma tu guarda se mi tocca parlar bene di quei quattro ). E poi mi chiedo con che faccia tosta l'ex testimonial del Darfur abbia mostrato, al termine della sua performance, un cartello con la scritta «Nessun uomo in fondo sa come è fatto un altro», presumibilmente con l'intento di smorzare le polemiche. Scegliere di tacere, a quel punto, sarebbe stato più coerente, no? Ma la cosa che mi ha sconcertata di più sono stati i fischi del pubblico nei confronti di Franco Grillini, che aveva detto la sua in termini forse un po' superflui ma senz'altro civili.
A proposito dei Gemelli Diversi: dopo aver visto le loro facce smunte, quasi pensavo che il titolo del loro pezzo, Vivi per un miracolo, fosse ispirato al loro stato di forma...
E gli altri pezzi "impegnati" in gara?
- Quello di Marco Masini, "impreziosito" da qualche parolaccia di troppo, suona abbastanza qualunquista.
- Fausto Leali racconta il rapporto genitori-figli in maniera a mio avviso poco sentita: più che una canzone, la sua sembra quasi la sintesi di un saggio sull'età adolescenziale.
- Il pezzo di Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour è un inno un tantino buonista dedicato al rispetto delle diversità... ma, per assurdo, non valorizza le caratteristiche di tre interpreti così eterogenei. E poi, quando toccava all'interprete dell'indimenticabile Seven Seconds, quasi non si capiva se cantasse in italiano o in wolof!
Non mi sono espressa su Sal Da Vinci perché non saprei ancora come classificarlo, anche se devo ammettere che la sua "dalessiata" mi irrita decisamente meno dell'originale.
La giuria demoscopica (quest'anno, a differenza dell'anno scorso, dislocata direttamente all'Ariston... che invidia! ) ha decretato le seguenti eliminazioni:
- Tricarico (un autentico talento incompreso... da me, sicuramente. Lo vedrei bene in un duetto con Giops di X Factor!)
- Afterhours (gli alieni del Festival; il loro pezzo lo definirei eccessivamente "sofferto", anche se interessante in alcuni passaggi)
- Iva Zanicchi (che il sesso senza amore esista non è certo un mistero, ma un testo così disinibito non si addice a una donna della sua età)
Le esibizioni delle Proposte (non si chiamano più Giovani, probabilmente perché in gara c'è anche la corista sessantaduenne di Lucio Dalla... ) mi sono sembrate mediamente più meritevoli di quelle dei cosiddetti Artisti. L'Abruzzo può farsi valere pure quest'anno, grazie allo stile inconfondibile di Simona Molinari. Anche la voce di Malika Ayane è molto particolare, e devo dire che mi piace. Dopo aver "cocciantizzato" Giò Di Tonno e tutto il cast di Notre Dame de Paris, il cantautore di Margherita ha colpito ancora, facendo da padrino al suo figlio segreto (lo dico per la chioma, mica per altro ) Filippo Perbellini. Dimentico qualcuno? Ah, Irene Fornaciari, la figlia di Zucchero...
La durata del monologo di Roberto Benigni è stata un tantino eccessiva, ma alcune parti valevano da sole il prezzo del biglietto... o meglio, il suo principesco cachet. Come non ricordare la battuta su Mina e Bin Laden, quella su Silvio che dovrebbe sparire per diventare un mito (megalomane com'è, scommetto che per un attimo ha davvero preso in considerazione l'idea... ma poi deve essersi ricordato di avere ancora parecchie "faccenduole da sistemare") e soprattutto la struggente lettera d'amore firmata Oscar Wilde?
La battuta su Paul "Calfort" a me era venuta in mente prima che la dicesse Bonolis. A questo punto mi candido ufficialmente per entrare a far parte dello staff autorale del conduttore romano! Di Sculfor e Alessia Piovan (difficile credere che faccia l'attrice) si poteva fare tranquillamente a meno, comunque.
Momenti come l'intervento del presidente dell'Assemblea delle Nazioni Unite o la lettura della lettera di Alda Merini erano così dissonanti rispetto al clima della manifestazione che sembravano messi lì al solo scopo di innalzarne il livello culturale. Poi uno vede i siparietti tra Bonolis e Laurenti e pensa "tutta fatica sprecata"...
Clima natalizio
Al mio risveglio, stamattina, la neve aveva iniziato a scendere soltanto da poco, ma la città era già avvolta da una candida coltre (che belle parole, ve'? Peccato che sia una frase fatta... ). Raggiungendo la macchina per andar via, "molto furbescamente" ho pensato di togliere lo strato di neve che ricopriva parabrezza e lunotto con le mani nude. Non l'avessi mai fatto! Quando mi sono messa al volante, i polpastrelli mi facevano un male cane, da quanto erano congelati.
[Nota: quest'aneddoto l'ho registrato qui a futura memoria, per assicurarmi che non mi venga mai più la stessa "brillante" idea... ]
Concludo con una pillola di saggezza: «Non è brutto quando nevica, ma quando si squaglia...».
[Nota: quest'aneddoto l'ho registrato qui a futura memoria, per assicurarmi che non mi venga mai più la stessa "brillante" idea... ]
Concludo con una pillola di saggezza: «Non è brutto quando nevica, ma quando si squaglia...».
martedì 17 febbraio 2009
Sanremo è sempre Sanremo
Avviso per l'eventuale lettore che fosse appena uscito da un bunker senza televisione, radio, giornali e internet: comincia stasera il cinquantanovesimo Festival della Canzone Italiana. Come ho già avuto modo di scrivere, per me il Festival è un appuntamento irrinunciabile, una sorta di rito laico, quindi nelle prossime cinque serate non mancherò di sintonizzarmi su Raiuno... anche se quest'anno avrei più di un motivo per boicottare la kermesse.
[Detto per inciso, sto seriamente pensando di boicottare anche X Factor, visto che uno come Giops è ancora in gara, mentre allo spareggio ci vanno due come Daniele e Ambra Marie. Se ci fosse la possibilità di votare contro qualcuno, allora sì che cederei al televoto!]Vado ad elencare i summenzionati motivi.
- Sono una fan di Paolo Bonolis fin dall'infanzia, ovvero dai tempi di Bim Bum Bam, ho continuato a seguirlo anche quando "è diventato grande", e mi sono schierata dalla sua parte ai tempi del diverbio con Antonio Ricci a proposito di Affari tuoi. Ciononostante ho la netta impressione che venga ampiamente sopravvalutato, e trovo immeritata la sua fama di Re-Mida-che-tramuta-in-oro-tutto-quello-che-tocca, come se qualche "bel" flop nel curriculum non ce l'avesse pure lui. Già due anni fa Fabrizio Del Noce si sbilanciò su un possibile ritorno del conduttore romano a Sanremo, quando il Festival targato Baudo era ancora in corso e non stava andando poi così male. Quest'anno, comunque, il direttore di Raiuno si è già premurato di mettere le mani avanti...
- Bonolis e il suo amico Luca Laurenti sono senz'altro affiatati, e certe loro gag posso perfino apprezzarle per la durata di uno spot del caffè... ma al pensiero che il comico? cantante? cabarettista? sarà la spalla di Bonolis per cinque serate penso che la voglio anch'io una spalla... su cui piangere, però!
- L'annuncio dei cachet destinati agli ospiti e allo stesso Bonolis ha fatto discutere. Cerco di ripetermi che queste sono le leggi del mercato, che se uno guadagna tanto vuol dire che vale tanto, che sono ben altre le cose per cui vale la pena di indignarsi, eccetera... ma poi guardo la mia ultima busta paga, e penso, come diceva Diego Parassole, che «son robe che fanno girare gli ammennicoli!» [A proposito di superospiti, il mese scorso si vociferava che David Beckham fosse conteso tra Sanremo e il Grande Fratello. Avrei avuto un motivo in più per boicottare il Festival (il GF lo boicotto già a prescindere) se ci fosse stato lo "Spice Boy", il cui arrivo al Milan è stato per ammissione dello stesso Galliani «un'operazione indubbiamente molto positiva sul piano dell'immagine mondiale»: forse nemmeno l'AD rossonero, come pure altri esperti di calcio, si aspettava che Beckham sapesse realmente giocare a pallone...]
- Maria De Filippi sarà l'ospite femminile (a questo punto la battuta uscirebbe fin troppo scontata ) nella serata più importante, quella della finalissima. Neppure il fatto che la signora Costanzo sia un volto di punta di Mediaset ha dissuaso i vertici Rai, che evidentemente contano anche su di lei per fare il botto di ascolti. Ma a quella tutt'altro che trascurabile fetta di popolazione (compresa io) che non la sopporta, non ci pensa nessuno?
- Condivido in larga misura l'opinione di Patty Pravo sull'attesissima partecipazione di Mina, la quale non si degnerà di trasportare il suo posteriore sulla riviera ligure ma si esibirà in collegamento (perché non mettere su un disco, allora?). Ma ti ricordo che io, della tigre di Cremona, non sono certo una fan...
- Non mi è piaciuto per niente lo spot, corredato dallo slogan «La vittoria ha molte facce», che mostra le immagini di repertorio dell'atleta Gabriela Andersen-Scheiss mentre arrancava verso il traguardo della maratona di Los Angeles 1984. Sarà che la pubblicità deve colpire nel segno, ma mi pare che qui si esageri!
- Quando ho letto qui un accenno ad «Apicella che canta Berlusconi a Sanremo», ho pensato «E no, questo è troppo»... ma poi ho scoperto che non si esibirà al Festival, bensì a Domenica In: un altro programma che non ho bisogno di boicottare, dal momento che già non lo guardo mai. Pure quest'anno, però, il genere neomelodico napoletano approderà sul palco di Sanremo, ahimè: questa volta nella persona di Sal Da Vinci, il cui brano porta anche la firma dell'onnipresente Gigi D'Alessio.
- Due parole sull'iniziativa Sanremofestival.59. I video con le esibizioni di cantanti più o meno esordienti sono stati messi a disposizione sul sito ufficiale del Festival affinché gli utenti potessero votare i loro preferiti; il vincitore di questo concorso si esibirà sul palco dell'Ariston. Ottima idea, ho pensato. Peccato che le preferenze non si possano esprimere direttamente sul sito, ma invece si debba passare attraverso il solito inesorabile televoto, che non è tanto più difficile da manipolare del voto online... ma in compenso gli organizzatori ci guadagnano fior di soldini!
- Sarei anche tentata di boicottare più d'uno degli artisti in gara, a priori (Al Bano, tanto per dirne uno) oppure in base alle anticipazioni sul pezzo (Povia, e chi se no?). Ma figuriamoci se intendo negarmi il piacere di stroncarli a ragion veduta! Non mi dispiacerebbe affatto doverne rivalutare qualcuno, comunque. Staremo a vedere... o meglio, a sentire!
lunedì 16 febbraio 2009
Un libro gratis in cambio di una recensione
Sono venuta a conoscenza di una lodevole iniziativa (altro che "idea stupida" ): hermansji .:. sta ultimando il suo libro dal titolo Radiografie all'anima, e ha deciso di destinare una cinquantina di copie gratuite a coloro che si impegnino a recensirlo in maniera spontanea e sincera sul proprio sito, blog, forum ecc.; ha invitato inoltre i suoi lettori al passaparola per spargere il più possibile la voce. Se anche tu sei interessato a proporti come recensore, non hai che da compilare con i tuoi dati il form che si trova in calce al relativo post.
venerdì 13 febbraio 2009
Turn off the light
Non è mai troppo tardi per partecipare a M'illumino di meno, la grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico promossa da Cirri e Solibello, conduttori di Caterpillar, il programma in onda tutti i giorni dalle 18 alle 19.30 su Radio2. L'evento, manco a dirlo, ha un suo spazio anche su Facebook.
L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 13 febbraio 2009 dalle ore 18. Poiché non è mica indispensabile che resti su internet, dopo aver pubblicato questo post darò il mio contributo alla campagna spegnendo modem e computer... e provando a riflettere su quanta energia spreco, e su come dovrei comportarmi per risparmiarne il più possibile. Perché diversamente si tratterebbe di un'iniziativa simbolica ma quasi del tutto inutile, no? Non è sufficiente che spegniamo le luci per un po' per metterci a posto la coscienza di abitanti del pianeta Terra...
L'invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 13 febbraio 2009 dalle ore 18. Poiché non è mica indispensabile che resti su internet, dopo aver pubblicato questo post darò il mio contributo alla campagna spegnendo modem e computer... e provando a riflettere su quanta energia spreco, e su come dovrei comportarmi per risparmiarne il più possibile. Perché diversamente si tratterebbe di un'iniziativa simbolica ma quasi del tutto inutile, no? Non è sufficiente che spegniamo le luci per un po' per metterci a posto la coscienza di abitanti del pianeta Terra...
La risorsa richiesta è stata spostata o rimossa
In qualità di titolare di un blog, e più in generale di utente di internet, non potevo esimermi dal pubblicare questo link:
Per chi non lo sapesse, potrebbe concludersi presto l'iter per l'approvazione del disegno di legge 733, che limiterebbe gravemente la libertà di espressione in Rete.
(Perché, nel rivolgermi ai lettori, sono passata dal voi al tu? Perché ho letto questo post, e... beh, mi ha convinta! Dovrò farci l'abitudine, comunque)
Per chi non lo sapesse, potrebbe concludersi presto l'iter per l'approvazione del disegno di legge 733, che limiterebbe gravemente la libertà di espressione in Rete.
Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi […] in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell’Interno […] può disporre con proprio decreto l’interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.Sei proprio sicuro di non aver scritto mai, nemmeno per scherzo, qualcosa che in quest'ottica andrebbe censurato? No, eh? Quindi stai in campana!
(Perché, nel rivolgermi ai lettori, sono passata dal voi al tu? Perché ho letto questo post, e... beh, mi ha convinta! Dovrò farci l'abitudine, comunque)
Happy Faustine's Day! (anche se in anticipo)
Per evitare che mi capitasse di nuovo quello che è accaduto l'anno scorso, quest'anno ho pensato di giocare d'anticipo: il 21 gennaio ho scritto a VitaDaSingle.net per chiedere informazioni sull'evento in programma a Pescara il 15 febbraio, giorno di San Faustino. Qualche giorno fa mi è arrivata via e-mail la seguente risposta.
Nel frattempo, per studiare una "strategia", o meglio per sorridere un po', stavo pensando di regalarmi questo libro, che sembra perfetto per una single amante dei numeri come me!
Per finire, inserisco un paio di file più o meno a tema.
Ecco Google Hearts, un filmato che passa in rassegna sagome cuoriformi individuate sul globo terracqueo da satellite tramite Google Earth (la piscina non vale, però! ). Notevole in particolare la colonna sonora: che emozione, il Canone di Pachelbel!
Ma che razza di donne frequentano, quei mattacchioni di TuttoScemo.com? Che ci crediate o no, come donna mi colloco senza alcun dubbio nella metà superiore di questa immagine... non foss'altro perché c'è la foto di George!
Siamo spiacenti, ma ad oggi non c'è ancora stato un numero sufficiente di richieste per organizzare una bella Festa di San Faustino anche a Pescara. Se la situazione cambierà ti avviseremo.Andare a Roma o Bologna? Già, come se fosse facile! Insomma, niente da fare neppure quest'anno. Spero tanto che da qui a un anno la mia situazione sentimentale evolva positivamente, nel qual caso non dovrò dimenticarmi di quando ripetevo «San Valentino è soltanto una ricorrenza commerciale» e «Per gli innamorati dovrebbe essere festa tutti i giorni dell'anno»...
Per non perdere questa grande Festa (dove regaleremo ricchi gadgets, tra cui iPod e Singelringen!) ti consigliamo quindi di dirottarti verso un'altra città (Roma o Bologna), dove le prenotazioni sono già aperte da giorni.
Nel frattempo, per studiare una "strategia", o meglio per sorridere un po', stavo pensando di regalarmi questo libro, che sembra perfetto per una single amante dei numeri come me!
Per finire, inserisco un paio di file più o meno a tema.
Ecco Google Hearts, un filmato che passa in rassegna sagome cuoriformi individuate sul globo terracqueo da satellite tramite Google Earth (la piscina non vale, però! ). Notevole in particolare la colonna sonora: che emozione, il Canone di Pachelbel!
Ma che razza di donne frequentano, quei mattacchioni di TuttoScemo.com? Che ci crediate o no, come donna mi colloco senza alcun dubbio nella metà superiore di questa immagine... non foss'altro perché c'è la foto di George!
No grazie, il caffè mi rende nervosa
Stamattina in ufficio mi hanno domandato se volevo un caffè. Come al solito ho risposto di no... al che una collega mi ha chiesto «Ma tu proprio non lo bevi mai, il caffè?» e io ho replicato «Tutt'al più, soltanto uno dopo pranzo». A questo punto l'altra collega ha osservato «Beata te... ecco perché sei così tranquilla!».
Tranquilla io?! Ah, questa è buona, devo proprio segnarmela! Soffocando l'impulso di scoppiare a ridere, ho concluso sibillina «Sembro tranquilla, ma non dovresti lasciarti ingannare dalle apparenze...».
In effetti sul lavoro mi sforzo sempre di mantenere il self control, fin troppo. Sarà per questo che mi stresso più del dovuto?
Tranquilla io?! Ah, questa è buona, devo proprio segnarmela! Soffocando l'impulso di scoppiare a ridere, ho concluso sibillina «Sembro tranquilla, ma non dovresti lasciarti ingannare dalle apparenze...».
In effetti sul lavoro mi sforzo sempre di mantenere il self control, fin troppo. Sarà per questo che mi stresso più del dovuto?
martedì 10 febbraio 2009
Silenzio e riflessione
Ieri sera alle 20.10 Eluana ha chiuso gli occhi per sempre. Pur essendo tra coloro che reputavano giusto che lei potesse raggiungere la pace, liberandosi finalmente da una condizione per lei inconcepibile, la notizia mi ha turbata come rare volte mi è accaduto in occasione della morte di persone che non conoscevo direttamente. In particolare mi ha rattristato constatare che neppure in questa circostanza i nostri politici hanno saputo attenersi al rispettoso silenzio che era lecito aspettarsi in un momento di grande dolore. Il momento del silenzio e della riflessione. È forse questa la più grande eredità che Eluana ci ha lasciato: uno spunto per riflettere e per confrontarsi su un argomento delicatissimo come la fine della vita. Spero tanto che questa opportunità non vada sprecata.
sabato 7 febbraio 2009
Il coraggio di Harvey Milk
Giovedì pomeriggio sono andata al cinema (per la cronaca, in sala eravamo una decina di persone, di cui soltanto un uomo) a vedere il film biografico Milk di Gus Van Sant, con protagonista uno straordinario Sean Penn. La pellicola racconta la storia di Harvey Milk, il primo uomo dichiaratamente gay eletto a una carica pubblica (per la precisione, al consiglio comunale di San Francisco), ed è ambientata negli anni '70. Se pensate che ai giorni nostri l'omofobia sia ancora un fenomeno preoccupante, dovreste vedere il film per rendervi conto di qual era la situazione negli Stati Uniti appena trent'anni fa. Personaggi come Anita Bryant, affermando di parlare in nome di Dio, difendevano vere e proprie forme di discriminazione nei confronti dei gay, equiparandoli alle prostitute e addirittura ai ladri, e sostenevano la Proposition 6, una legge che avrebbe portato al licenziamento degli insegnanti apertamente omosessuali (c'era il rischio che cercassero di portare gli studenti "dalla loro parte", dicevano ) e persino di coloro che semplicemente erano favorevoli al riconoscimento dei diritti dei gay. La società deve aver fatto qualche passo avanti, dal momento che al giorno d'oggi una persona omosessuale, donna per giunta, può diventare capo di governo godendo di una popolarità elevatissima.
Subito dopo l'inizio del film, compare un flash-forward in cui una donna annuncia che Milk è stato assassinato. Ho pensato «Ma insomma, svelano subito come va a finire?!» (non che fosse una sorpresa per me, in effetti), e mi aspettavo che l'omicida fosse semplicemente qualche integralista religioso accecato dall'intolleranza... ma poi ho scoperto che le cose non sono andate esattamente così.
Il film mi è sembrato leggermente troppo lungo, e devo ammettere che per una buona metà l'ho trovato un tantino noioso e difficile da seguire (ve l'ho detto che in questo periodo ho una certa tendenza all'abbiocco! ). Ma poi, quando la trama entra nel vivo delle battaglie per i diritti civili, e il protagonista tiene i suoi comizi aprendoli immancabilmente con la frase «Mi chiamo Harvey Milk, e sono qui per reclutarvi tutti!», è naturale lasciarsi avvincere e convincere; non che io avessi bisogno di essere convinta della validità delle sue affermazioni, a partire da «Tutti gli uomini sono creati uguali». Milk riscuoteva un gradimento notevole non soltanto nella comunità gay, ma presso tutti i cittadini: infatti, pur essendo particolarmente attivo nella battaglia per i diritti degli omosessuali, non si tirava certo indietro di fronte ai problemi di chiunque gli si rivolgesse.
Tra le altre battute del film che mi sono rimaste impresse, potrei citare questo dialogo fra Milk e il suo collega-avversario Dan White, che compare anche nel trailer.
Dan: «La società non può esistere senza la famiglia». Harvey: «Non siamo contro la famiglia». Dan: «Due uomini possono procreare?». Harvey: «No... Dio sa quanto ci proviamo, però!».
(Arguta, anche se forse qualcuno la troverà controproducente...)
Subito dopo l'inizio del film, compare un flash-forward in cui una donna annuncia che Milk è stato assassinato. Ho pensato «Ma insomma, svelano subito come va a finire?!» (non che fosse una sorpresa per me, in effetti), e mi aspettavo che l'omicida fosse semplicemente qualche integralista religioso accecato dall'intolleranza... ma poi ho scoperto che le cose non sono andate esattamente così.
Il film mi è sembrato leggermente troppo lungo, e devo ammettere che per una buona metà l'ho trovato un tantino noioso e difficile da seguire (ve l'ho detto che in questo periodo ho una certa tendenza all'abbiocco! ). Ma poi, quando la trama entra nel vivo delle battaglie per i diritti civili, e il protagonista tiene i suoi comizi aprendoli immancabilmente con la frase «Mi chiamo Harvey Milk, e sono qui per reclutarvi tutti!», è naturale lasciarsi avvincere e convincere; non che io avessi bisogno di essere convinta della validità delle sue affermazioni, a partire da «Tutti gli uomini sono creati uguali». Milk riscuoteva un gradimento notevole non soltanto nella comunità gay, ma presso tutti i cittadini: infatti, pur essendo particolarmente attivo nella battaglia per i diritti degli omosessuali, non si tirava certo indietro di fronte ai problemi di chiunque gli si rivolgesse.
Tra le altre battute del film che mi sono rimaste impresse, potrei citare questo dialogo fra Milk e il suo collega-avversario Dan White, che compare anche nel trailer.
Dan: «La società non può esistere senza la famiglia». Harvey: «Non siamo contro la famiglia». Dan: «Due uomini possono procreare?». Harvey: «No... Dio sa quanto ci proviamo, però!».
(Arguta, anche se forse qualcuno la troverà controproducente...)
venerdì 6 febbraio 2009
Un tormento senza fine
In queste settimane il caso di Eluana Englaro ha avuto sviluppi altalenanti e tormentati; non si contano i personaggi che si sono sentiti in diritto di intromettersi senza il minimo rispetto in questa dolorosa vicenda, che avrebbe dovuto rimanere privata. Quello che è successo oggi, poi, mi ha lasciata senza parole, per non dire senza fiato: non esagero se dico che mi sento proprio male, e sono troppo turbata per affrontare diffusamente l'argomento. Non appena me la sentirò conto di tornare in maniera approfondita sulla questione, della quale mi sono già occupata all'epoca della prima discussa sentenza; rispetto ad allora, la mia solidarietà nei confronti della famiglia di Eluana, e la mia insofferenza verso coloro che vogliono imporre il proprio credo, sono indubbiamente aumentate. Ho anche intenzione di preparare un testamento biologico (olografo, a scanso di possibili obiezioni) che affiderò a qualcuno che non esiti a esibirlo nella malaugurata ipotesi che ciò dovesse rendersi necessario... anche se, con l'aria che tira, le mie ultimissime volontà rischiano di avere lo stesso valore della carta straccia "grazie" alla legge che potrebbe venire approvata a breve.
mercoledì 4 febbraio 2009
Viral marketing
La g che vedete qui a fianco sta spopolando in questi giorni nella blogosfera per annunciare la nascita di BlogMagazine, «Il più bel Magazine Sfogliabile scritto da Blogger» (tanto per restare in tema di sfogliabilità... volendo, si può inserire il simpatico PagePeel nel template del proprio blog; il codice lo trovate sul sito). Manco a dirlo, la cosa mi intriga parecchio, quindi non potevo non contribuire al "contagio" della g virale. Finora si sa soltanto che dietro questa iniziativa dovrebbero esserci JuliusDesign e altre blogstar... comunque a breve sarà possibile saperne di più "sintonizzandosi" su Twitter e su Facebook.
martedì 3 febbraio 2009
Talenti incompresi
Considerazioni sparse sulla puntata di X Factor andata in onda ieri sera.
- Quando ho sentito che a Daniele era stato assegnato il brano Tutto quello che un uomo, sono rimasta un po' perplessa, trattandosi di un genere completamente diverso dai pezzi proposti finora dal giovane siciliano... ma ascoltando la sua performance mi sono dovuta ricredere: mi ha fatto venire i brividi, ecco!
- Sempre bravo pure Enrico, che ieri sera si è allontanato dal solito genere à la Bublé per cantare Ordinary World dei Duran Duran.
- A Matteo non andava di interpretare Mille giorni di te e di me, pezzo che personalmente adoro ma che a lui non piaceva perché parla di una separazione... e lo si è capito bene da come l'ha cantata. Comunque mi è parsa eccessiva la ramanzina fattagli dal suo "capitano" Morgan: probabilmente avrà avuto il nobile intento di spronarlo... ma insomma, neppure i concorrenti delle squadre avversarie li stronca così duramente!
- Il fatto che il pubblico continui a votare per Andrea Gioacchini, il concorrente ammesso la scorsa settimana, me lo spiego solo in un modo: ai telespettatori non sembra vero che in gara ci sia uno che aveva tutte le carte in regola per eccellere fra i talenti incompresi, e fanno in modo che rimanga in corsa perché sono curiosi di vedere cosa combinerà, il "pazzoide". Ieri sera erano presenti in studio due supporter d'eccezione del Giops: Valeria del duo Katia&Valeria, e la cantante (nonché moglie di un discografico) Syria. Uhm, c'è qualcosa che non mi quadra...
- Che m'importa se i Farias sono i concorrenti più "gufati" nella blogosfera? Io trovo che con Fragile abbiano dato il meglio di sé. Nei Bastard Sons of Dioniso, invece, tutto questo carisma non ce lo vedo...
- Ambra Marie nel suo genere è brava, ma sempre fin troppo uguale a sé stessa.
- Che dire di Noemi? Non mi colpisce particolarmente, né nel bene né nel male...
- Alla fine, dopo un interminabile tentennamento, Morgan ha deciso di eliminare Serena: peccato. Altre volte avrei tifato contro di lei, e pure contro le Sisters of Soul, perché andassero almeno in ballottaggio. Però ieri sera sono state tutte quante più brave del solito... sicuramente più di Andrea, la cui presenza abbassa di parecchio il livello medio della squadra 25+, che finora è stata a mio avviso la migliore.
- Non so voi, ma io trovo inconcepibile che la durata dei brani in gara sia limitata a cento striminziti secondi, mentre sembra non esserci limite di tempo per le chiacchiere, spesso del tutto inutili. Sarebbe già qualcosa se la puntata terminasse prima di mezzanotte...
Sono proprio incorreggibile
Il mese scorso ho deciso di mettermi "un po'" a dieta. No, non una dieta vera e propria, in fondo non è che durante le Feste avessi proprio esagerato con gli stravizi... semplicemente ho sentito il bisogno di depurarmi, limitando quanto più possibile le calorie superflue, comunemente dette "peccati di gola". Già che c'ero mi sono registrata al Programma Kellogg's Special K e soprattutto mi sono iscritta al Programma Regolarità Activia, tramite il quale ho ricevuto ogni giorno per due settimane un e-mail di consigli «per dire addio al senso di gonfiore»... che però mi limitavo a stampare su pdf (presto vi racconterò come si fa, ma tanto è semplicissimo) e archiviare dopo avergli dato una rapidissima occhiata: devo ammetterlo, non mi andava di mangiare "così sano", né tantomeno di fare moto! Potete immaginare come mi sono sentita in colpa a metà del programma, quando la Marcuzzi in persona (sèèè, come no ) mi ha mandato un sms sul cellulare per confidarmi che era proprio orgogliosa di me, oppure alla fine, quando il messaggio che ho ricevuto diceva «Bravissima hai seguito tutti i consigli del tuo Programma!».
A proposito di forma fisica, mesi fa mi è arrivato un e-mail del tipo «Rispondi al nostro questionario online sulla salute e vinci un abbonamento trimestrale a Starbene». La tentazione di poter vincere "quaccheccosa" è stata troppo forte e così ho risposto... anche se le domande mi sono sembrate un tantino indiscrete! Non che ne sia valsa la pena: mi è arrivato da poco il secondo dei tre numeri previsti... e devo ammettere che a malapena gli ho dato un'occhiata.
Incredibile ma vero: avendo sentito dire un gran bene dei benefici ottenibili con il Pilates, sono stata sinceramente tentata di prendere il dvd Pilates Energy corredato di palla per fare in casa gli esercizi mirati a tonificare gambe, glutei e punto vita... Ma poi, quando ho visto la copertina, ho cambiato idea. Al solo pensiero di provare ad assumere la stessa posizione della modella, già mi sento tutta indolenzita!
Allegato all'ultimo numero di Starbene c'era un buono per ritirare gratis in edicola una copia di Sposabella (Più di 600 pagine per organizzare il tuo matrimonio). Anche se non prevedo di sposarmi a breve (devo prima trovare la "materia prima"! ), farmi una cultura sull'argomento potrebbe tornarmi utile, prima o poi... ma adesso come adesso temo che finirei per demoralizzarmi e basta, quindi mi sa che per questa volta resisterò al fascino dell'omaggio!
Ohibò! Lo sapete che state leggendo il millesimo post di questo blog?
A proposito di forma fisica, mesi fa mi è arrivato un e-mail del tipo «Rispondi al nostro questionario online sulla salute e vinci un abbonamento trimestrale a Starbene». La tentazione di poter vincere "quaccheccosa" è stata troppo forte e così ho risposto... anche se le domande mi sono sembrate un tantino indiscrete! Non che ne sia valsa la pena: mi è arrivato da poco il secondo dei tre numeri previsti... e devo ammettere che a malapena gli ho dato un'occhiata.
Incredibile ma vero: avendo sentito dire un gran bene dei benefici ottenibili con il Pilates, sono stata sinceramente tentata di prendere il dvd Pilates Energy corredato di palla per fare in casa gli esercizi mirati a tonificare gambe, glutei e punto vita... Ma poi, quando ho visto la copertina, ho cambiato idea. Al solo pensiero di provare ad assumere la stessa posizione della modella, già mi sento tutta indolenzita!
Allegato all'ultimo numero di Starbene c'era un buono per ritirare gratis in edicola una copia di Sposabella (Più di 600 pagine per organizzare il tuo matrimonio). Anche se non prevedo di sposarmi a breve (devo prima trovare la "materia prima"! ), farmi una cultura sull'argomento potrebbe tornarmi utile, prima o poi... ma adesso come adesso temo che finirei per demoralizzarmi e basta, quindi mi sa che per questa volta resisterò al fascino dell'omaggio!
Ohibò! Lo sapete che state leggendo il millesimo post di questo blog?