Avrei voluto scrivere qualcosa sull'appello anti-elettorale un tantino qualunquista lanciato da Fiorello oppure sul tizio che ha messo all'asta su eBay il suo voto alle politiche, ma mi sono ripromessa di contenermi sull'argomento, per cui passo oltre!
Caravaggio, che fino all'entrata in vigore dell'euro era per molti sinonimo di "banconota da centomila lire", è sempre stato uno dei miei pittori preferiti, per il suo sapiente uso dei colori caldi e la capacità di rendere atmosfere crepuscolari... e non vado oltre, ché non mi pare il caso di improvvisarmi critica d'arte! Poiché della sua biografia (segnata da una personalità tutt'altro che facile) sapevo poco o nulla, ho voluto seguire la fiction a lui dedicata, trasmessa ieri e l'altroieri sera da Raiuno. Ebbene, vi dirò che mi è piaciuta soltanto la fotografia: si vedeva proprio che era curata da un maestro come Vittorio Storaro, e sembrava quasi di ammirare un quadro dell'epoca in movimento. Ah, ovviamente fra le cose piacevoli da vedere metto anche il protagonista Alessio Boni: non sarà bello come un Raoul Bova, ma è diecimila volte più intenso ed espressivo!
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