Intervistato da Il Giornale (fra quel quotidiano, Libero e Il Foglio, non ha che l'imbarazzo della scelta), Silvio Berlusconi ha espresso delle critiche nei confronti di Walter Veltroni. E fin qui tutto ok, nulla che non rientri nelle dinamiche di un normale dibattito politico. Peccato che a me le sue obiezioni sembrino tutte abbastanza fragili, nessuna esclusa.
- Il Berlusca ha definito «fasulli» i dati del sondaggio citato ieri dal leader del PD per avvalorare la rimonta del suo partito. Pur senza fornire dettagli, Veltroni ha affermato che il sondaggio era stato curato dal più prestigioso istituto italiano per le indagini statistiche, ed ha invitato a controllare sui giornali la veridicità della notizia. Se fosse stato consapevole di mentire, perché si sarebbe esposto al rischio di venire smascherato pubblicamente, e da qualcuno ben più attendibile di un avversario politico? E poi: non è che Berlusconi pretende di avere l'esclusiva sull'utilizzo dei sondaggi?
- «A Veltroni auguro di non prendere troppo freddo e di non stancarsi troppo, anche se poi, all'opposizione, avrà molto tempo per riposarsi». Ma che pensiero gentile... e lui quando pensa di mettersi a riposo, visto che ha quasi vent'anni più di Veltroni, ha mostrato più di una volta segni di cedimento durante i comizi, e la sua defunta mamma si preoccupava tanto dello stress che l'ingresso in politica gli avrebbe causato?
- «Quei dodici punti che Veltroni ha presentato sono proposte per metà copiate dal centrodestra, a cominciare dal meno tasse per tutti. L'altra metà stava già nelle 281 pagine del programma di Prodi». A me sembra normale che i programmi di avversari politici presentino dei punti in comune: e allora? Perfino Berlusconi, se ben consigliato, è in grado di presentare un programma decente. Per differenziarsi, gli avversari devono per forza dissociarsi da ogni singolo punto? E poi, nei dodici punti del suo programma, non mi pare che Veltroni abbia espresso l'intenzione di abolire l'Ici sulla prima casa e di limitare per decreto il ricorso alle intercettazioni, due obiettivi che il Berlusca ha esposto come prioritari ma che a me sembrano tendenzialmente ad personam e (soprattutto il primo) "vagamente" demagogici.
- «Il programma per la sinistra è sempre stato uno specchietto per le allodole, cioè per gli elettori, da usare solo in campagna elettorale». Ah, questa è buona. Forse lui ritiene di aver sempre mantenuto, nelle sue esperienze di governo, tutte le promesse fatte alla vigilia del voto?
- «Io penso che l'addio di Casini sia come l'addio di Follini: non sposta nulla». Io credo invece che Casini si beccherà le preferenze di un sacco di persone che non lo avrebbero mai votato, se avesse accettato di far parte del Pdl. Ma sicuramente mi sbaglio... Io non ho un sondaggista di fiducia!
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