domenica 3 febbraio 2008

Professori vs Studenti

Siamo così arrivati praticamente alla fine de Il fu Mattia Pasqual. Rimangono soltanto pochi frammenti "sfusi", che non hanno trovato posto in nessuno dei post precedenti... e magari li pubblicherò prossimamente.


L'ultimo "capitolo" de Il fu è dedicato al rapporto prof-studenti: una lotta senza quartiere, combattuta con armi spesso improprie, nella quale comunque ha sempre la meglio il prof perché "ha il coltello dalla parte del manico".
Vediamo dunque le varie fasi di questo spietato conflitto!



  1. Oggi è giornata di interrogazioni (o di compito in classe, è lo stesso). Il prof della prima ora fa l'appello (tipici commenti sono «Gli assenti non mancano mai» oppure «Che cos'è questa moria di gente?») e, chissà perché, gli viene in mente che certe assenze siano dovute al desiderio di evitare un brutto voto. (Come diceva Einstein, "tutto è relativo", anche il concetto di "brutto voto": qualcuno può lamentarsi perché «di venerdì mi vanno sempre male i compiti, prendo sempre 7»)

    Alunno: XYZ si è sentita male.
    Prof: Dove? In francese, in matematica?



  2. Gli studenti hanno quasi tutti, chi più chi meno, la coscienza sporca, e di conseguenza considerano ogni parola che il prof rivolge loro come un potenziale agguato.

    Prof: (rivolto ad un nostro compagno) Come stai?
    Alunno: Perché a me?



  3. Gli alunni discutono sottovoce tra loro della propria preparazione.

    Alunna 1: Io Catullo non l'ho toccato.
    Alunna 2: Io toccata e fuga.




  4. A questo punto lo schema cambia a seconda che ci sia compito o interrogazione.




    1. Se c'è interrogazione, si passa attraverso le fasi seguenti.



      1. Si cerca disperatamente qualcuno che vada volontario.

        «Chi è che si offre kamikaze?»



      2. Se non ci sono abbastanza volontari, c'è un'ultima carta da giocare: la giustificazione. Ma non è detto che il prof la prenda bene.

        Alunno 1: Ti giustifichi a Italiano?
        Alunno 2: Sì.
        Alunno 1: Ciao, sei stato un buon amico.



      3. Il prof controlla il registro per decidere chi chiamare, e la sua voce suona vagamente minacciosa.

        «Vediamo chi ci facciamo oggi...» (questo mi fa ricordare quella volta che un mio compagno annunciò «Mi devo andare a fare il barbiere»)



      4. Il prof chiama il malcapitato, che con rassegnazione va incontro al suo destino.

        Prof: (rivolto ad un nostro compagno) Vieni!
        Alunno: Se insiste...



      5. Lo studente è ormai in piedi davanti alla cattedra, e cerca di impressionare favorevolmente il prof con ogni mezzo a disposizione.

        «Si vede che ho studiato, eh, professo'?» (indicando il libro sottolineato)



      6. Se lo studente è fortunato gli viene fatta una domanda a piacere... Beh, certe volte il piacere è quello del prof.

        Prof: Scegli un testo del Petrarca a tuo piacimento.
        Alunno: Eehh... Erano i capei d'oro a l'aura sparsi. (una delle poesie più abbordabili)
        Prof: OK, va bene... Chiare, fresche et dolci acque. (naturalmente, la meno abbordabile)




      7. L'esito dell'interrogazione è legato a diversi fattori, tra i quali è possibile annoverare la preparazione dello studente, ma anche aspetti più difficilmente controllabili come il segno zodiacale del prof ed il piede con cui il prof stesso è sceso dal letto...



        • Per motivi che sfuggono alla nostra comprensione, non sempre rispondere correttamente garantisce un buon voto.

          «Hai risposto bene però ti metto 4»



        • In qualche caso, frequente come il passaggio della cometa di Halley vicino alla Terra, lo studente se la cava talmente bene che finisce per montarsi la testa.

          (Il prof di Storia dell'Arte sta interrogando un compagno - qui chiamato Alunno 2 - che sta andando piuttosto bene)
          Alunno 1: (rivolto al prof) Professore...
          Alunno 2: Sì?!
          Alunno 1: (ad Alunno 2) No, non lei, l'altro!








    2. Se c'è compito in classe...




      1. ... il prof ordina «Disponetevi a macchia d'olio», e la prova ha inizio.





      2. Dopo aver effettuato la correzione, il prof può essere colto dal sospetto che qualcuno abbia copiato da qualcun altro.


        Prof: Beshtia, (quel prof aveva la simpatica abitudine di apostrofarci con tale adorabile appellativo) gli hai passato al tuo amico?!
        Alunno: No, no, a lui no!







  5. Il prof, quando inizia ad avere chiara la situazione, suggerisce allo studente dei presagi infausti che spengono nel suo animo qualsiasi barlume di ottimismo residuo.

    Alunno: Il compito di matematica l'ho fatto bene.
    Prof di Lettere: Allora ti rifai solo Italiano e Latino a settembre!



  6. Si avvicina il tempo degli scrutini, e il prof cerca di preparare psicologicamente coloro che passeranno l'estate a studiare la sua materia.

    «Se ci dovesse essere qualcuno che viene rimandato» (quel "se", detto da una che distribuiva voti infimi in Latino a destra e a manca, sembrava tanto una presa in giro... ma del resto, all'inizio di quello stesso anno, ci era stato rivelato che «la seconda si chiama così perché si fa due volte»)



  7. Le medie dei voti sono state calcolate, il verdetto è ormai scritto nero su bianco e al prof non resta che cercare di sdrammatizzare, per quanto possibile.

    Noi: Professo', ha fatto le medie?
    Prof: Io trent'anni fa le ho fatte, le medie!



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