mercoledì 28 novembre 2007
Telespettatori o consumatori?
Ma la sapete una cosa? Io per età faccio parte a pieno titolo di questo fantomatico target commerciale, ma sono piuttosto insofferente ai bombardamenti pubblicitari, e le mie scelte si fondano il meno possibile sui famosi "consigli per gli acquisti". Conosco invece molte persone "under 15" e soprattutto "over 64" che fanno (o indirizzano) le spese basandosi sui messaggi promozionali molto più di quanto faccia io. Sto per dire la banalità del giorno, ma... è ora di finirla con la dittatura dell'Auditel e dei pubblicitari! È per causa sua che programmi ben fatti vengono chiusi o nel migliore dei casi penalizzati nei palinsesti, mentre il trash va in onda a tutte le ore.
lunedì 26 novembre 2007
Io mi metto nei vostri panni, ma voi nei miei...?
Per carità, le rivendicazioni sindacali io le capisco, ci mancherebbe: quello che non approvo affatto è l'abitudine ad organizzare questi scioperi sempre all'inizio o alla fine della settimana, cioè proprio nei giorni in cui si concentrano maggiormente le trasferte dei cittadini, in modo da allungarsi il week-end. Ma del resto, se non creano più scompiglio possibile, che scioperi sono?
Eventi televisivi
Stasera, dopo almeno un mese di martellante promozione, andrà in onda La situazione di mia sorella non è buona, con Adriano Celentano. Al di là della curiosità di capire meglio il perché del titolo (pare che si riferisca alla Sorella Terra, mentre per fortuna la sorella del Molleggiato sta benissimo), non sono sicura di voler seguire lo show: Celentano come cantante non mi fa impazzire, e come telepredicatore è troppo pesante.
Giovedì sera sarà la volta de Il V dell'Inferno, in cui Roberto Benigni reciterà ed interpreterà da par suo il canto della Divina Commedia che mi è rimasto più impresso dai tempi della scuola: quello in cui Dante e Virgilio attraversano il cerchio dei Lussuriosi ed incontrano Paolo e Francesca. Lo show di giovedì inaugurerà Tutto Dante, una serie di tredici imperdibili (almeno per me) appuntamenti che saranno trasmessi in seconda serata sempre su Raiuno a partire da mercoledì 5 dicembre.
Lo vogliooooo!!!
domenica 25 novembre 2007
Strafalcioni
Direttamente da Il fu Mattia Pasqual, ecco a voi alcuni tipici errori di ortografia!
orizonte - diffrazzione - schizzofrenico - accenzione - sei propio deficente
Passiamo ora ad una rassegna di interessanti stranezze grammaticali:
Molto più diverso - Io ve ne già parlai - Ripetiamo per la cinquantasei volta - Non ti sei mai riflettuta? - Ci avete messo il loro tempo - Forse vado a Francia - Mi piacerebbe andarlo - Finitelo di leggerlo - Uno alunno - Tu commenta tu - Molto tanto sentita - Ci sta tanto di scrittura scritta - Pensavo che fossi male - Infine, cioè che stiamo finendo
Per quanto riguarda la coniugazione dei verbi, possiamo individuare vari tipi di errori:
- Nell'uso degli ausiliari: Perché non hai intervenuto? - Ti ringrazio di averti ricordato di me! - Hai stato brava - Abbiamo sempre uscito prima
- Nell'uso dei tempi e dei modi: Mi vuoi aiutate? - Stiamo a scherzando?
- Nella concordanza soggetto-verbo: Io può - Io spiega - Basta che io manda - Vedo Mi manda Lubrano perché si deve rispettare le leggi
- Nella coniugazione in generale: Nascei - Andressi - Sopraffagga - Si nascondava - Porteva - Ci torneriamo - Scribate - Traduciono - Invertiscono - È meglio che si preveniscano - Si venirono a creare - Si producerebbero
Capitava spesso anche di scambiare il genere maschile con il femminile...
Il direttrice - La signor professor - Una ragazzone - Me lo presti la gomma? - Questo è una buona prova - Il teorema è sempre la stessa - Opere diverse l'un dall'altro - Una realtà nel quale... - Uno delle due cose
... ed il singolare con il plurale:
Che ci sono qualche registri che non è di questa classe? - Le vacche non è una cosa che va in letargo - Siamo serio! - Questa frasi - Pronti a tutti
Infine, ecco qualche plurale formato in maniera un po' sgangherata:
Il plurale di greco è grechi - Il plurale di elastico è elastichi - Il plurale di geologo è geologhi - Il plurale di scientifico è scientifichi - Il plurale di linguistico è linguistichi
Chi è sopravvalutato?!
Questa è bella: Ramazzotti che considera sopravvalutata una delle più straordinarie voci maschili di tutti i tempi! (Anche a Freddie ho dedicato alcune righe, tra parentesi)
sabato 24 novembre 2007
Cancellazione accidentale
Per chi non lo sapesse, selezionando un file in Risorse del computer e tenendo premuto Maiusc mentre si preme Canc, il file viene eliminato direttamente senza passare dal Cestino. Da quando ho scoperto questo trucchetto, ne faccio un uso massiccio... e oggi pomeriggio, complice la stanchezza, ho combinato un guaio: ho cancellato definitivamente un file piuttosto elaborato. Le due ore successive, che avrei potuto utilizzare per andare avanti con il lavoro, ho dovuto dedicarle al tentativo di rimettere insieme quel che avevo già fatto... come se non fossi già con l'acqua alla gola!
Morale della favola: le copie di backup vanno fatte in continuazione, e non solo nell'eventualità di un guasto del computer!
Riflessioni esistenzial-spirituali
Attualmente l'unico telefilm di quel genere che seguo è Scrubs, su MTV. Dottoràus? No, mai visto...
Per certi versi Scrubs è una serie comica, ma spesso affronta pure tematiche serie. Giovedì sera, ad esempio, è stato trattato un argomento che mi sta particolarmente a cuore.
Il burbero e iper-razionale dottor Cox discute con l'infermiera Laverne, la quale al contrario è molto credente. Secondo Laverne c'è sempre un perché, un disegno imperscrutabile dietro tutte le brutture del mondo, anche quelle a cui si deve quotidianamente assistere in un ospedale. Il dottor Cox non è d'accordo, e le chiede: come spieghi che nel destino di questa nostra piccola paziente fosse scritto che doveva essere accoltellata? Proprio in quel momento si scopre che gli accertamenti eseguiti sulla bambina nei pressi del punto trapassato dal coltello hanno consentito di individuare un tumore prima che potesse degenerare.
Ecco la risposta!, esclama trionfante Laverne. E aggiunge: non azzardarti a mettere in discussione la mia fede; se non ci fosse lei a sorreggermi, non ce la farei a venire al lavoro tutti i giorni, sapendo di dover avere a che fare con indicibili sofferenze umane.
La puntata si chiude con un grande dolore per i medici dell'ospedale: Laverne rimane vittima di un gravissimo incidente stradale, entra in coma e non risponde a nessuno stimolo.
Per quanto mi riguarda, ho avuto modo di discutere con una persona cara a proposito di una mia dolorosa vicenda personale. Tempo fa, pochi giorni prima della mia prevista partenza per un soggiorno di alcuni mesi all'estero, mi accadde qualcosa di molto serio che ovviamente mandò a monte il mio viaggio. Il mio interlocutore ripete spesso che doveva esserci un disegno ben preciso dietro quel che mi è capitato: ad esempio, dopo la mia partenza, mi sarebbe potuto succedere qualcosa di ben peggiore. In che senso? - pensavo - Forse avrei potuto essere seviziata a morte da una banda di skinhead?
Dopo l'assassinio della studentessa inglese Meredith Kercher, la quale si trovava a Perugia per il progetto Erasmus, questa persona mi ha chiesto: «Questo fatto non ti dà da pensare?». Io ho replicato: «Dovrei forse supporre che, se fossi andata all'estero, sarebbe potuto succedere anche a me qualcosa del genere? E allora, perché la Provvidenza non ha impedito anche a Meredith di partire?». Per tutta risposta il mio interlocutore si è stretto nelle spalle, come a dire: ci sono disegni che vanno al di là delle nostre capacità di comprensione.
Poco tempo fa, in occasione della morte del piccolo Renzo Giacomelli, investito da una moto pirata su una pista ciclabile mentre andava tranquillamente a passeggio in bici accanto alla sua mamma, ho chiesto a questa persona: «Quale disegno pensi che ci fosse dietro l'uccisione di un bimbo di tre anni?». E lui ha risposto: «Non possiamo saperlo. Chissà, forse il Signore sapeva che, se il bambino fosse diventato grande, avrebbe potuto abbandonarsi alla corruzione morale». A parte il fatto che il Padreterno sicuramente sapeva che il bambino non sarebbe mai diventato grande... sono discussioni come questa che mi mettono in guardia nei confronti di una religiosità eccessiva.
Ed io, come la penso? Credo che i doni della vita e del mondo in cui viviamo siano già una gran cosa. Da un certo punto in poi il Signore, come ogni buon padre dovrebbe fare, ci lascia liberi di prendere la nostra strada, oltre a permettere alle forze della natura di manifestarsi secondo le loro leggi. Non credo che il concetto di libero arbitrio sia eretico... o sbaglio? Alcuni di noi scelgono di accogliere Dio nel proprio cuore, comportandosi più o meno di conseguenza... altri invece no. Se tutto fosse preordinato, che senso avrebbe la nostra vita? Inoltre non ci sarebbe nessun merito nel comportarsi bene, né alcuna colpa nel fare del male... no?
venerdì 23 novembre 2007
Sbrinamento for dummies
Le cose sono due: o sono io a dare l'impressione di essere un po' tonta... oppure qualcuno esagera!
Di strada ne hanno fatta fin troppa...
C'è poco da fare, a me 'ste due tipe stanno abbastanza antipatichelle. Bisognava vederle quando sostenevano che la loro spassosa parodia proposta tempo fa da Luciana Littizzetto abbia pregiudicato la loro carriera... neanche fossero chissà chi!
Domenica sera ho rivisto le due sorelle a Crozza Italia: facevano da coriste a Shel Shapiro e a Crozza stesso, i quali cantavano una versione satirica di Sognando la California, intitolata Sognando la riforma. Beh, probabilmente sarebbe stato un bene per la musica italiana (non per le loro tasche, ovviamente! ) se le ragazze avessero continuato a fare le coriste degli 883: trovo che fossero pienamente all'altezza di tale ruolo!
giovedì 22 novembre 2007
Grazie... ma di cosa?
Per un sorriso smagliante
Anche questa volta l'igienista mi ha rimproverata per l'uso saltuario del filo interdentale, attribuendo a questo fatto l'infiammazione delle mie gengive. A questo punto le ho chiesto: "Cosa rischio esattamente se non lo passo più spesso? Forse, se mi metti un po' di paura, è la volta buona che prendo questa salutare abitudine!". Ebbene, lei non si è fatta pregare: mi ha spiegato che, se le gengive sanguinano, i batteri normalmente presenti nel cavo orale possono entrare in circolo nel sangue ed andarsene a spasso per tutto il corpo, insediandosi in qualche organo e dando luogo ad infiammazioni (nel caso del cuore, pericarditi... oppure ha detto endocarditi?) tutt'altro che simpatiche.
Arghhh!!!!!
Indietro Savoia!
Ho sempre pensato che l'esilio fosse una misura iniqua ed ingiustificata, ma a questo punto sto iniziando a cambiare idea!
E questo è un uomo?
Olindo Romano, autore insieme alla moglie Rosa Bazzi della famigerata strage di Erba, ha dichiarato «Se devo dire la verità quando ho ucciso non ho provato né piacere né disgusto. Era una cosa naturale, come ammazzare un coniglio. Se l'è cercata, le sta bene. Non mi dispiace niente», e come se non bastasse «Quando l'8 gennaio arrivarono i carabinieri per dirci di seguirli in caserma, non sapevamo che ci volevano arrestare. Ma se avessimo sospettato, tra me e mia moglie quei tre carabinieri non sarebbero usciti vivi da casa». È quanto emerge dalla relazione stesa dal professor Massimo Picozzi quando ancora era consulente della difesa.
E quest'individuo apparterrebbe al genere umano?
mercoledì 21 novembre 2007
Natale anticipato
Colpi di scena
Di sicuro immagino che, se il partito del Cavaliere cambierà nome, ritroverò il piacere di gridare "Forza Italia!" quando gioca la Nazionale. Mi dispiace soltanto per il suo tentativo di appropriarsi a tutti i costi del concetto di Libertà...
martedì 20 novembre 2007
Giudizi soggettivi
Ricchi premi e cotillon
Musica per tutti i gusti
lunedì 19 novembre 2007
TomTom promosso con riserva
Avere fiducia in sé stessi
domenica 18 novembre 2007
Il prof di Mate e Fisica
Il prof in questione era un'autentica miniera di battute, freddure e chi più ne ha più ne metta. Prima che facessimo la sua conoscenza, ci è stato presentato da uno studente più anziano che l'aveva già avuto come insegnante: «Come professore è forte, si mette alla pari degli alunni... cioè, non è inferiore». Effettivamente non era tra i docenti che incutevano più soggezione, tanto che, quando ci ha raccontato «Alla maturità ho avuto tutti 6, tranne un 7 in fisica e un 8 in educazione fisica», uno di noi si è permesso di replicare «Perché non ha fatto l'ISEF?». Sottinteso: così non veniva ad insegnare Matematica a noi. Una volta che il prof, palesemente affetto da calvizie, ci raccontava di aver preso tanto sole, un mio compagno gli ha fatto notare «Professo', lo sa che il sole fa cadere i capelli?», ed un altro ha subito aggiunto «Si vede!».
Il brav'uomo non era particolarmente severo con chi arrivava in ritardo, adducendo magari giustificazioni del tipo «L'autobus ha deragliato», anche se ammetteva «Se fossi in me non vi farei entrare». Quando trovava l'aula quasi vuota per i "filoni" (è così che si dice da noi quando si marina la scuola), commentava:
Era specializzato nel fare battute sugli argomenti più disparati. Uno degli argomenti che trovava più congeniali era la religione. Un giorno cominciò la lezione dicendo «Vorrei fare un po' di religione... vi racconto una parabola» (per inciso, sappiate che «per tracciare una parabola occorrono pochi punti... come quando uno si fa male lievemente»). Un'altra volta, mentre ci leggeva una circolare: «Lunedì 19 ottobre si celebrerà l'assemblea di istituto», ha aggiunto «Ore 9... Santa Messa». Ecco un altro esempio di humour catechistico:Prof: Siete sei gatti.
Alunno: Ma se siamo sette!
Prof: Che ne sapete chi non ho trattato da gatto?
Alunno: Possiamo usare le tavole? (logaritmiche)
Prof: Tu fai religione?
Alunno: Perché?
Prof: Non le usi, le tavole? (dei dieci comandamenti)
Quando si trattava di risolvere un sistema di equazioni, immancabilmente la sua mente andava al Totocalcio, il che gli faceva dire cose del tipo «Questo è un sistema. Quante doppie?», e «Se non fai il sistema come fai a fare 13?».
Comunque, il prof si sentiva particolarmente ispirato dalla trigonometria, ed in particolare dalla funzione seno... Non si limitava certo ai giochi di parole con "sinusoide" e "sinusite". Ecco cos'ha detto mentre interrogava una mia compagna: «Il seno... Fammelo vedere. (poi) Il seno l'ha fatto vedere bene, ma era troppo piccolo. (poi) Mettiamo il seno in evidenza».
Qualche lezione dopo, alla lavagna è stata chiamata un'altra ragazza...
Prof: Dimmi il teorema dei seni...
Alunno: Ma perché lo chiede sempre alle ragazze?
Prof: Non sono come Pacciani, non chiedo quello sinistro.
Per restare in ambito sessuale, una volta il prof ci ha tranquillizzati informandoci che «a far l'amore con la realtà virtuale non si prende l'AIDS, a meno che il computer non abbia dei virus». Poi non c'era da stupirsi se, quando il prof dopo un'assenza raccontava «Sono stato a letto...», qualcuno gli chiedeva «Con chi?».
Ma passiamo ad un'altra funzione trigonometrica, la tangente. Si noti che eravamo in piena era di Tangentopoli, quindi le battute si sprecavano. Un giorno il prof spiegò: «Che periodo ha la tangente? Dipende dall'attività che uno fa. Poggiolini, ad esempio...» (per chi non se lo ricordasse, Poggiolini era tra le persone implicate nelle indagini di Mani Pulite). Ah, dovete sapere che «tangente viene dal latino "tango"... il ballo», così come la lambada ha a che fare con la lettera greca "lambda". Si vede quindi che spesso il prof si divertiva a darci l'etimologia delle parole. A volte ci azzeccava... (in periodo di elezioni, a uno che osservava «Lei c'ha la faccia da candidato», ha risposto «Non ho nessuna veste bianca»), altre volte meno («pecora deriva da pecunia», ma non era il contrario?). Un ultimo esempio di illuminante precisazione linguistica: «Prendiamo una quantità discreta... non nel senso che si fa gli affari suoi».
Chiusa la parentesi etimologica, ritorno alle spiritosaggini più o meno attinenti alla matematica. Una volta, osservando che di tre nostre compagne che erano solite stare sempre insieme ne era presente solo una, osservò: «Il trio si è scomposto... Eppure 3 non si può scomporre, perché è un numero primo». Spesso doveva ripetere le spiegazioni perché qualcuno era stato assente (del resto, il prof non rinunciava a spiegare neanche quando la classe era mezza vuota, nonostante le nostre rivendicazioni: «Davanti a dieci persone assenti lei non può spiegare!»)...
Alunna: Io verrei all'interrogazione, ma non sono stata alle spiegazioni sui limiti...
Prof: Hai dei limiti?
... o non aveva capito qualcosa.
Alunno: Non ho capito bene l'infinito.
Prof: Non hai studiato Leopardi?«Non capisci le radici? Eppure t'intendi di cucina!»
Una volta affermò: «Quando parlo io, sono la logica personificata», ed in effetti faceva uso della logica anche in situazioni che non lo richiedevano, come nel caso seguente.
Prof: Mica ti sei offesa?
Alunna: No, no!
Prof: Hai detto due volte "no", perciò hai detto "sì", perché due negazioni si annullano.
Alla fine delle lezioni, inesorabile, il professore ci dava gli esercizi, anche se lui preferiva definirlo diversamente: «Non vi do esercizi, vi do solo i numeretti», e mentre dava questi numeretti, naturalmente, annunciava «Sto dando i numeri». Tentava di rendere più piacevole l'incombenza scherzandoci su: «Esercizi numero 20... 84... Qualcuno ha fatto ambo?».
A partire dal quarto anno, il prof di Matematica ci ha insegnato anche Fisica e, per prima cosa, ha messo in chiaro che «la fisica s'interessa della materia, lo spirito non c'entra».
Tra gli argomenti che ha trattato c'era la propagazione delle onde, le quali possono essere riflesse («L'onda è respinta, non rimandata») o rifratte («La rifrazione avviene se si cambia mezzo. Cioè se si passa dal treno all'autobus?!»). Quando si è parlato di onde elettromagnetiche, abbiamo imparato che per determinare il colore di un corpo opaco... «gli si passa una mano di vernice!».
Ad uno di noi che sembrava poco interessato alla dimostrazione dell'esperimento di Millikan (nel quale si utilizza dell'olio in goccioline minutissime) si rivolse dicendo: «Sei a dieta? Non t'interessa l'olio?». Lo stesso fanciullo una volta si sentì rivolgere la domanda «Cos'è la velocità? Lo chiedo a te, che sei un tipo dinamico».
A scanso di equivoci, ricordo che «le fasce di Van Allen non sono quelle che aveva quando era piccolo».
Infine, un suggerimento che potrebbe tornare utile: «Dove si trova la corrente alternata? Metti la spina alla presa...».
Il prof mostrava la propria impostazione matematica anche quando si trattava di metterci i voti: ad esempio, «Sei sfortunato perché non ho il registro, sennò ti avrei messo un voto maggiore o uguale a 6». Ma i voti erano anche un pretesto per dire spiritosaggini.
Prof: Sai giocare a carte?
Alunna: Perché?
Prof: Hai tre sette.Alunna: Voglio sei.
Prof: Mi dai del tu?
Certo nessuno di noi esultava quando il prof interrogava, ma lui cercava di sdrammatizzare la cosa dicendo «Io non interrogo, io colloquio». Analogamente, a chi gli faceva notare che non dava il buon esempio leggendo il giornale nelle ore di lezione, replicava «Io non sto leggendo, mi sto informando». Questione di sfumature. A volte capitava che qualcuno di noi gli chiedesse in prestito il giornale:
Alunno: Professo', posso vede' una cosa al giornale? Il tempo...
Prof: Ma se questo è il Corriere della Sera!
Se si tentava di farlo parlare di calcio, ecco cosa poteva succedere...
Alunno: Che cosa ne pensa di Carnevale? (il calciatore, che allora giocava nel Pescara)
Prof: Eh, è un bel giorno, anzi due giorni di vacanza...
Inevitabilmente il senso dell'umorismo del prof ha contagiato un po' anche noi alunni. Una volta che il prof aveva comperato una lampadina, un mio compagno gli ha chiesto: «Vuole far luce su un problema?». E una volta che, nel tentativo di citare un proverbio, il prof si è sbagliato ed ha esordito con «La gatta cieca...», un altro ha prontamente concluso dicendo «... fece i gattini frettolosi». Un giorno in cui c'erano molti assenti il professore, pensando che gli alunni mancanti fossero semplicemente fuori dall'aula, ha ordinato:
Prof: Chiamate gli altri!
Alunno: Gli altri siamo noi! Siamo solo noi!
Poiché il tempo a disposizione era poco, abbiamo dovuto concludere lo studio dell'ottica senza studiare un argomento interessante come l'occhio umano:
Prof: Non potevamo dedicare del tempo all'occhio.
Alunna: Anche l'occhio vuole la sua parte!
Concludo sottoponendovi un quesito esistenziale sul quale il prof una volta si stava arrovellando: «Perché si chiama Duplo?» (se è triplo).
Mens sana in corpore sano
sabato 17 novembre 2007
News in pillole
- L'attrice Salma Hayek ha raccontato che da ragazzina era praticamente piatta, ma, dopo che è entrata in una chiesa per chiedere la "grazia", il seno ha iniziato a crescerle. Qualcuno vorrebbe cortesemente spiegarle che non è detto che il Padreterno voglia scomodarsi per questioni del genere, e che con ogni probabilità le sue "miracolose" curve sono semplicemente legate allo sviluppo?
- La presidenza di Mediaset ha espresso una "netta presa di distanza dagli eccessi giornalistici e satirici, anche in programmi Mediaset, che hanno colpito negli ultimi giorni la vita privata di Gianfranco Fini", un uomo che, come ha fatto notare Maurizio Crozza, quando presumibilmente la sua compagna ha fatto il test di gravidanza era impegnato nei preparativi del Family Day. Me li immagino, quelli di Mediaset che discutono la questione: "Ragazzi, mica possiamo metterci pure noi ad attentare alla credibilità del maggiore alleato politico del nostro capo! Proprio adesso che sono un po' ai ferri corti, poi..."
giovedì 15 novembre 2007
Sottoscrivo in pieno
La Wonder Woman dell'ultima spiaggia
Prenderla con ironia
Ah, ma io ce l'ho già un blog... è vero! Il fatto è che sono ancora ben lontana dal sarcasmo di Bulbo Oculato...
Unire l'utile... al più utile
mercoledì 14 novembre 2007
Se non ho mai fumato, come faccio a smettere?
L'altroieri pomeriggio, rientrando a casa dopo una visita medica, ho trovato un avviso di mancata consegna di un corriere espresso appiccicato in bella vista sul citofono: ma farsi aprire il portone e mettere almeno l'adesivo sulla cassetta della posta no, eh? Vabbe'... Chissà di che cosa si tratta, mi sono chiesta, dal momento che non aspettavo nessuna spedizione. L'unica ordinazione che ho fatto è quella dell'ultimo Harry Potter, ma in Italia il libro esce a gennaio...
Ieri pomeriggio l'addetto del corriere è passato di nuovo ed ha effettuato la consegna. Il mittente era ZZUB, e nel pacco c'erano due poster della campagna "Io smetto così" ed una pallina di gomma che, nella lettera che accompagnava il pacco, veniva definita come antistress. Ora, io non fumo, e quindi non posso smettere, ma lo stress non mi manca... quindi sarà il caso di scoprire come si esplica l'effetto antistress della pallina: scagliandola contro il muro, o magari rigirandosela tra le dita? I poster, invece, vedrò se possono interessare al mio medico curante.
Morale di tutta questa storia? Nessuna tragedia, ovviamente, ma forse dovrei ponderare meglio la mia adesione ad iniziative in Rete...
Per il momento, l'unico contributo che posso dare alla campagna è questo: cari lettori di questo post, se siete dei fumatori ma intendete smettere, visitate il sito Io smetto così e troverete delle indicazioni utili!
Dedicato a chi c'era...
Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda color".
Noi che le femmine ci obbligavano a giocare a "Regina reginella" e a "Campana".
Noi che facevamo "Palla avvelenata".
Noi che giocavamo regolare a "Ruba bandiera".
Noi che non mancava neanche "Dire fare baciare lettera testamento".
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco della Vittoria" e "Viale dei Giardini".
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che "Se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce".
Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in una bacinella.
Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col tip-top.
Noi che il Ciao si accendeva pedalando.
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.
Noi che facevamo a gara a chi masticava più Big Babol contemporaneamente.
Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.
Noi che, quando starnutivi, nessuno chiamava l'ambulanza.
Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella...
Noi che se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.
Noi che giocavamo a "Indovina chi?" anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.
Noi che giocavamo a "Forza 4".
Noi che giocavamo a "Fiori frutta e città" (e la città con la D era sempre Domodossola).
Noi che con le 500 lire di carta ci venivano 10 pacchetti di figurine.
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.
Noi che ci spaccavamo i diti per giocare a "Subbuteo".
Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto".
Noi che giocavamo per ore a "Merda" con le carte.
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la penna.
Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati.
Noi che avevamo i cartoni animati belli!
Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga (Goldrake, ovvio...).
Noi che guardavamo "La casa nella prateria" anche se metteva tristezza.
Noi che abbiamo raccontato 1500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.
Noi che alla messa ridevamo di continuo.
Noi che si andava a messa se no erano legnate.
Noi che si bigiava a messa.
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.
Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.
Noi che tiravamo con la bic le palline di carta "succhiate".
Noi che non avevamo nemmeno il telefono fisso in casa.
Noi che si andava in cabina a telefonare.
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi che le palline di Natale erano di vetro e si rompevano.
Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe.
Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.
Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20.30 eravamo andati a dormire tardissimo.
Noi che guardavamo film dell'orrore anche se avevi paura.
Noi che giocavamo a calcio con le pigne.
Noi che le pigne ce le tiravamo pure.
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.
Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4.
Noi che a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali.
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2.
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.
Noi che internet non esisteva.
Noi che però sappiamo a memoria "Zoff Gentile Cabrini Oriali Collovati Scirea Conti Tardelli Rossi Antognoni Graziani (allenatore Bearzot)".
Noi che "Disastro di Chernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina.
Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si impregnava d'olio.
Noi che non sapevamo cos'era la morale, solo che era sempre quella... fai merenda con Girella.
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.
Noi che però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare "Bim Bum Bam".
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c'era "Happy Days".
Noi che il primo novembre era "Tutti i santi", mica "Halloween".
Lo ammetto
Ieri, però, ci sono cascata anch'io. Ero appena partita da casa, quando un signore anziano alla guida di una Uno si è immesso nel traffico uscendo da un parcheggio senza dare la precedenza. Ovviamente ho dovuto rallentare per lasciarlo passare. Quando però mi sono accorta che il tizio stava parlando al cellulare (ho già scritto quanto considero deprecabile quest'abitudine alla guida), non ci ho visto più ed ho suonato il clacson!
martedì 13 novembre 2007
Coerenza
lunedì 12 novembre 2007
Sudati risparmi
Tutto fa cultura, neh?
Tu quoque, Philippe?
Normalmente non avrei fatto una piega... ma, poiché a me il giovanotto tutto sommato non dispiaceva, a questo punto mi è tornata alla mente la scena di un film che... non mi ricordavo quale fosse, ma il solito Google mi ha aiutata. Si trattava di In & Out, e la scena è questa (in lingua originale, ché in italiano non l'ho trovata). In sintesi: Emily (Joan Cusack), dopo essere stata mollata alla vigilia delle nozze dal fidanzato Howard (Kevin Kline) che si è reso conto di essere omosessuale, va in un locale con l'intenzione di bere per dimenticare, e lì incontra il fascinoso Peter (Tom Selleck). Gli fa delle avance, e quando lui le confessa di essere gay lei sbotta in un esasperato: "Ma sono tutti gay?!?!? Cos'è, un film di fantascienza?????".
domenica 11 novembre 2007
Do you speak English?
Dopo il post sul francese, eccone uno dedicato all'altra lingua straniera che studiavamo al liceo: l'idioma di Shakespeare!
La prof
La nostra prof di Inglese era di origine abruzzese ma aveva lavorato per diversi anni in Brianza, arrivando alla seguente conclusione: «Al Nord tutti polentoni, al Sud tutti terroni». Sfoggiava una pronuncia dell'inglese inappuntabile e di conseguenza era tendenzialmente insoddisfatta della nostra, tanto che uno di noi si è beccato un impietoso «leggi proprio come un tuareg» (ma io dubito fortemente che lei avesse mai sentito un tuareg parlare in inglese). Le cose più strane, in effetti, le diceva in italiano: ad esempio, «ascoltare la musica con occhio attento», oppure «il crawl, quella specie di nuoto» (è uno "stile", in effetti...). Anche il fatto di dover riportare la disciplina fra noi le faceva dire frasi insolite, come «Mi state mettendo il bastone tra le ruote!»; una volta che qualcuno stava facendo rumore, esasperata sbottò: «La prossima volta porto una clessidra e comincio anch'io a fare tic-tac in classe!» (ma le clessidre non sono silenziosissime?). Anche le finestre dell'aula le ispiravano espressioni creative: «Tira un po' giù il sole» e un inspiegabile «Richiudi la finestra che perdiamo tempo».
Gli studenti
Anche se la lingua inglese era relativamente nuova per noi (il francese invece l'avevamo già studiato alle medie), stranamente l'abbiamo massacrata di meno. Cito soltanto un paio di traduzioni: due frullati alla fragola = du' strawberry milk shakes e the Wars of the Roses = la guerra dei Roses (anziché "la guerra delle Due Rose"), e l'augurio che tutte le persone anglofone dovrebbero fare al proprio amore il 14 febbraio: «Happy Sanvalentine!».
Gli altri prof
Ma il corpo docente non dà certo il buon esempio in fatto di padronanza delle lingue straniere. Una volta il prof di Matematica si stava arrovellando per ripescare una parola dagli anfratti della sua memoria: «Backflash... feedback... Come si chiama quando uno canta su una base musicale registrata?». Playback, professore, si dice playback. E non se la cavava meglio con la pronuncia: «Quell'alfa sembra la & di Stacci ed Asc» (voleva dire "Starsky & Hutch"... ma non faceva prima a dire "e commerciale"?).
Concludo con un elenco delle pronunce che vari prof hanno partorito per alcune parole straniere:
élite si pronuncia elàit
revival si pronuncia revìval
Ray Charles si pronuncia Rai Ciars
Freud si pronuncia Fred
lapsus freudiano si pronuncia... così come è scritto
nouvelle generation si pronuncia nuvèl generéscion
Aridatece la Cuccarini!
- La giornalista del Tg1 Monica Maggioni. Quando conduce il telegiornale appare sempre un po' ingessata, e non dico che nel corso dell'intervista sia stata un prodigio di simpatia, ma era sicuramente più sciolta di come siamo abituati a vederla. E soprattutto ho trovato conferma della mia idea che si tratti di una persona veramente in gamba nel suo lavoro.
- Il mitico Neri Marcorè che, un po' come Paola Cortellesi, riesce bene in tutto quello che fa: attore comico e drammatico, imitatore, conduttore televisivo e radiofonico... dimentico qualcosa? Oltre che bravo, è pure molto simpatico e mi sembra una persona perbene.
- La grande Lorella Cuccarini, una donna di spettacolo che ammiro fin da quando ero bambina. Forse è anche per emulare lei che mi cimentai (senza successo) nella danza. Purtroppo, mentre la televisione pullula di individui di dubbio talento, Lorella non trova posto in Rai da un bel pezzo. Se non ho capito male, fra lei e il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce (sul cui "attaccamento al posto" Stefano Disegni ha ideato delle vignette esilaranti) i rapporti non sono esattamente idilliaci. Se esiste qualche petizione per chiedere il ritorno in tv della Cuccarini, fatemi sapere e corro subito a firmarla! L'immagine di Lorella che è emersa dall'intervista è stata davvero una piacevole sorpresa.
Tra un'intervista e l'altra, ci sono stati degli approfondimenti altrettanto interessanti. Dapprima si è parlato del mondo degli skinhead e dei forzanuovisti, ed io ero lì che pensavo "A me questi qua fanno paura!". C'era un'altra ospite un po' inquietante, anche se ovviamente non così tanto: una ragazzina di quattordici anni che ha scritto un romanzo di cinquecento pagine ambientato nel Settecento in cui è narrata la passione tra una quattordicenne ed un sessantenne.
Stop al campionato?
Faccio un esempio personale. In questo blog ho parlato varie volte del mio tifo per la Juve, ed ho anche accennato al fatto che non nutro particolari simpatie per il Milan. La settimana scorsa mi sono recata in un campo vicino casa per assistere a una partita, ed ho incontrato una mia collega che mi ha chiesto se fossi appassionata di calcio. Io le ho risposto: "Beh, sì, sono juventina da una vita". E lei ha replicato: "Ah, no, io invece sono milanista". Fine della discussione. Fossimo state due scalmanate, forse avremmo finito per accapigliarci. Perché in certi individui (quasi esclusivamente maschi) il calcio scatena certi istinti primordiali? Nel corso dell'odierna puntata di Quelli che il calcio e..., svoltasi in tono minore e conclusasi anzitempo, un giornalista ha raccontato che a Bergamo i tifosi dell'Atalanta e quelli del Milan si erano alleati, come non era mai successo prima, per attaccare le forze dell'ordine. Incredibile!
La partita Inter-Lazio è stata rinviata a data da destinarsi, e le altre gare sono iniziate con 10 minuti di ritardo ed il lutto al braccio dei giocatori. Ma a questo punto mi chiedo se non sia arrivato il momento di dire basta, e di sospendere a data da destinarsi l'intero campionato. Il fatto è che, purtroppo, ci sono troppi soldi ed interessi che gravitano attorno all'industria del calcio...
sabato 10 novembre 2007
Stereotipi
Non avendo visto nessuno dei due film, non ho elementi per valutare le scene in questione. Di sicuro non ci tengo a vedere il film della Capotondi: non soltanto lei "nun la posso regge", ma pure la trama del film non mi convince affatto. La protagonista è Giada, una ragazza bruttina e insignificante che diventa bella per amore di Riccardo (interpretato da Nicolas Vaporidis), uno scioperato pieno di soldi che tiene solo all'apparenza. Per imbruttire la Capotondi (che di per sé è molto carina, non lo nego) i truccatori hanno fatto ricorso a tutto quello che tipicamente crea complessi alle adolescenti: brufoli, baffetti, sopracciglia folte ed apparecchio ai denti, per non parlare degli immancabili occhiali dalla montatura démodé. Ovviamente, per far diventare Giada bellissima, è stato sufficiente rinunciare a tutti questi artifici. Magari fosse così facile per tutte migliorare la propria immagine! E soprattutto: è così che si insegna ai ragazzi ad accettarsi così come si è, e a non dare troppa importanza alle apparenze?
Vado in controtendenza
Tanto per dare il colpo di grazia alla mia attendibilità come critica musicale, vi dirò che sono ben lungi dal considerare Mina come la più grande cantante italiana. Trovo che il suo stile sia eccessivamente enfatico, impostato e a tratti quasi sguaiato (forse quest'ultimo termine è un po' troppo forte, ma non me ne viene in mente un altro).
Quali sono a mio parere le migliori voci della canzone italiana, allora? Beh, è presto detto. Tra le donne sicuramente Giorgia, di cui è appena uscito il nuovo album dal titolo (palesemente ironico) Stonata. Tra gli uomini non mi pare che si sia più affermato un cantante dalla voce in grado di emozionarmi come quella di Alex Baroni, che è stato il compagno della stessa Giorgia, e purtroppo è scomparso alquanto prematuramente. Ricordo che quando ascoltai per la prima volta il suo successo di esordio, Cambiare, rimasi praticamente stupefatta!
Non si smentisce mai
venerdì 9 novembre 2007
Mi sa che non se n'era accorta...
Stile Gwendalyne
Ben gli sta
giovedì 8 novembre 2007
Bravissima, anche se...
L'altro giorno, mentre girovagavo in un centro commerciale, ho scoperto che erano in vendita delle confezioni dvd + libro de Gli ultimi saranno ultimi, con Paola Cortellesi. Sapendo che quello spettacolo teatrale aveva ottenuto recensioni entusiastiche, ho deciso di acquistare una confezione, e l'altra sera ho guardato il dvd.
Paola è bravissima come sempre, non c'è che dire: pensate che dall'inizio alla fine in scena c'è soltanto lei, che interpreta tutti i personaggi (donne, uomini e trans di varia provenienza geografica) senza ricorrere ad alcun artificio o costume di scena, anzi indossando per tutto il tempo gli stessi semplicissimi vestiti: una maglia e un paio di pantaloni. Solamente leggendo i titoli di coda ho scoperto che erano addirittura firmati Prada; vabbe' che è notoriamente una griffe minimalista, ma... personalmente ritengo che alcuni degli abiti che ho dismesso in vita mia fossero in condizioni migliori!
Grande Paola, insomma... ma lo spettacolo in sé non mi è piaciuto tanto. Il ruolo attorno al quale ruota tutta la sceneggiatura, quello della precaria incinta Colacci Luciana, ha un suo perché: eccome se ce l'ha! Ma ho avuto l'impressione che gli altri personaggi siano stati inseriti quasi esclusivamente per dare modo all'attrice di esibire il suo indubbio talento e la sua poliedricità; in altre parole, affinché le si potesse dire "Ammazza, quanto sei brava!". Forse, quando avrò letto il testo della pièce sul libricino allegato e capito le parole che Paola, nella foga dell'interpretazione, non scandiva perfettamente, riuscirò ad apprezzare anche le sfumature...
L'unica soluzione
mercoledì 7 novembre 2007
A' Vàltere!
Caro Walter, devi sapere che io sono favorevole alla massima schiettezza nelle relazioni sociali: se proprio non ti veniva da ridere, liberissimo di non farlo, ci mancherebbe. Ma la prossima volta che qualcuno ironizzerà su di te, sforzati almeno di fare buon viso a cattivo gioco, e cerca di evitare di dare così tanto a vedere che te la sei presa. Te lo dice (per il tuo bene) una che in fatto di permalosità non scherza... ed infatti non faccio mica politica, io!
martedì 6 novembre 2007
SOS spam
Sbatti il mostro in prima pagina
Avvertenza: in questo post abbondano gli spoiler relativi alla fiction La terza verità, andata in onda ieri e l'altroieri sera su Raiuno; perciò, se l'avete registrata oppure vi ripromettete di guardarla in replica (personalmente vi consiglio di impiegare in modo migliore il vostro tempo), non è il caso che andiate avanti nella lettura.
La storia: Sergio Giansanti, uno stimatissimo neurochirurgo pediatrico di Perugia, in seguito ad un incredibile concatenarsi di coincidenze viene sospettato di essere Bracciodiferro, soprannome di un feroce serial killer che da anni semina il terrore in mezza Italia. Tutti i giornali sbattono il mostro in prima pagina e tutti i conoscenti di Giansanti gli voltano le spalle. Dopo la scoperta dell'ennesimo indizio a suo carico il medico viene arrestato, e trascorre un periodo in isolamento perché gli altri detenuti, in base al codice etico del carcere, l'hanno condannato a morte. Quando però Giansanti salva la vita ad un compagno di cella, rimasto gravemente ferito per difenderlo dal tentativo di giustizia sommaria messo in atto da altri detenuti durante l'ora d'aria, la sua immagine viene immediatamente riabilitata. Nel frattempo Bracciodiferro torna a colpire, fortunatamente senza riuscire ad uccidere; viene incastrato, e Giansanti può tornare dalla sua famiglia e dai suoi piccoli pazienti.
Fin qui la vicenda era perfino interessante, poiché metteva in luce il modo in cui certe dicerie infondate, soprattutto se amplificate dai media (la terza verità del titolo, che si affianca a quella dei fatti e a quella giudiziaria, è appunto quella mediatica), possono rovinare parecchie vite. Tutto questo nonostante il susseguirsi di avvenimenti sempre più improbabili che richiedevano di fare pesantemente ricorso alla cosiddetta sospensione dell'incredulità: nel corso della seconda puntata non facevo altro che chiedermi "A questo punto chissà che cosa si saranno inventati gli sceneggiatori?".
Il finale, comunque, mi ha lasciata davvero di stucco: si è scoperto che l'ultimo delitto era stato effettivamente commesso da Giansanti. Il dottore, in preda ad uno zelo professionale a dir poco inquietante, aveva individuato fra i pazienti del suo ospedale una giovane malata terminale e l'aveva uccisa per prelevarle del tessuto nervoso da impiantare nei suoi piccoli pazienti. A questo punto, ovviamente, per Giansanti si riaprono le porte del carcere.
Quando sono andata a letto ci ho messo un sacco di tempo ad addormentarmi, tanta era l'angoscia che la fiction mi aveva lasciato... ma forse la colpa era anche del caffè che avevo preso nel pomeriggio: quando mi deciderò ad accettare che non serve a scongiurare il fatidico abbiocco post-prandiale, ma soltanto a tenermi sveglia al momento sbagliato, cioè quando è ora di andare a nanna?
Addio, Enzo!
domenica 4 novembre 2007
W la modestia 2
Gerry, che ho avuto il piacere di incontrare all'epoca della mia partecipazione a Passaparola, oggi è probabilmente il presentatore numero uno in Italia, almeno per quanto riguarda i quiz... ma non si può certo dire che la modestia sia il suo forte. Già qualche anno fa, quando Amadeus conduceva Quiz Show su Raiuno, Scotti non perdeva occasione per alludere al fatto che il gioco concorrente era praticamente una copia del suo Chi vuol essere milionario (o forse ancora miliardario, all'epoca), sorvolando completamente sulla circostanza che entrambi i format erano stati acquistati pari pari dall'estero.
In quest'ultima occasione Gerry sembra non tenere conto del fatto che chi si esibisce a I raccomandati e I fuoriclasse è generalmente dotato di un certo talento... forse anche troppo per rendere il programma davvero divertente. Invece a La corrida non mancano mai personaggi che eseguono performance improbabili: si sono viste persone che ballavano senza la benché minima grazia indossando costumi stupefacenti, massacravano il pentagramma cantando senza azzeccare una nota che fosse una, oppure "suonavano" con le ascelle; memorabile l'imitazione delle campane e dei fuochi d'artificio proposta da questo signore. Probabilmente proprio la presenza di concorrenti capaci di sfidare il senso del ridicolo è la carta vincente de La corrida.
Gerry, se vuoi un consiglio disinteressato, dovresti cercare di trattenerti dall'esternare in continuazione il sospetto che la concorrenza ti copi... soprattutto quando ciò non è vero! Sarà la tua immagine a guadagnarne.
La prof di Scienze
Ma per fortuna ci ha anche fatto fare un po' di esperienze dal vero, come quella volta che prese un cervello animale dal macellaio ed arrivò in classe annunciando allegramente: «Sezioniamo il cervello con un po' di coltello».
Durante le interrogazioni aveva un atteggiamento che andava dalla presa in giro...
Alunno: L'insulina rende disponibili le riserve di zucchero.
Prof: Dove? Nella dispensa?
... alla contraddizione fine a sé stessa.
Alunno: Quindi il boro vuole tre molecole...
Prof: No, tre atomi! Non sbagliare la terminologia! (un istante dopo) Dunque, vuole tre molecole...
Paura del diverso
«Se credi che il diverso sia da cancellare, tu spera solo di non dover emigrare»Conoscevo il cd, ma questo verso non lo ricordavo; me lo ha riportato alla mente un commento di Mauro a questo post di Maxime.Litfiba, Africa (dall'album Lacio Drom)
Legittima difesa, illegittimo attacco.
sabato 3 novembre 2007
Chi li ha visti?
Fatica sprecata?
Fuga di cervelli
Chi sono i precari dell'Università?
Tutti i dottorandi di ricerca, assegnisti di ricerca, contrattisti e frequentatori 'volontari', che con il loro lavoro mandano avanti la Ricerca e garantiscono il prestigio dell'Università.
Si manifesta per ricordare che:
- In ogni Università ci sono centinaia di lavoratori precari, che restano in questa condizione per anni, inseguendo il miraggio di una posizione stabile. Alternano periodi di retribuzione a mesi di totale volontariato, nell'attesa di un ulteriore contratto, spesso di pochi mesi.
- I contratti di cui fruiscono, vengono sospesi, senza possibilità di recupero, in caso di maternità e malattia prolungata. Non è prevista, per nessuna di queste forme di retribuzione, la tredicesima. Al termine del rapporto di lavoro non si ha possibilità di fruire dell'indennità di disoccupazione.
- La maggior parte di loro si ritrova disoccupata dopo vari anni di contratti e incontra molte difficoltà a trovare un nuovo lavoro perché è troppo specializzata, ha acquisito titoli che hanno valore solo nel mondo accademico e ha più di 30 anni. Gli anni di lavoro all'Università si rivelano un pessimo investimento per il futuro!
- Le retribuzioni sono da fame e non permettono una vita dignitosa, se non con l'appoggio delle famiglie. Un dottorando di ricerca, se ha la fortuna di percepire la borsa di studio, viene retribuito con 820 Euro netti al mese. Alcune forme di corso di specializzazione non sono retribuite ma i costi sono a carico del vincitore del concorso.
- I precari svolgono il grosso del lavoro nelle Università: eseguono le ricerche in prima persona, sono a contatto con reagenti chimici pericolosi e sostanze radioattive, scrivono i lavori scientifici, svolgono ore di lezione al posto del docente ufficiale, fanno esami agli studenti, praticano esercitazioni durante i corsi, cercano i finanziamenti e scrivono i progetti per ottenerli...
- I finanziamenti alla ricerca sono in quantità ridicola e in continua diminuzione. Basti pensare che il bando per i finanziamenti statali del Ministero dell'Università e della Ricerca per il 2007, ovvero il PRIN (progetti di ricerca di interesse nazionale), è stato bandito con vari mesi di ritardo allo scopo, non dichiarato ma palese, di lasciare gli Atenei senza finanziamenti per un anno.
Il Ministro Padoa-Schioppa si permette anche di definirci 'BAMBOCCIONI': oltre al danno, la beffa!
C'è poco da aggiungere... se non che, vista la situazione in cui è costretto ad operare chi fa ricerca in Italia, non c'è da stupirsi se poi avviene la famigerata fuga di cervelli! (Per quanto riguarda la frecciata a Padoa-Schioppa, avevo già scritto qua come la pensavo in proposito)
Spedizione punitiva
venerdì 2 novembre 2007
Strumentalizzazioni
Inutile ripetere quanto sia sconvolgente ciò che è accaduto. Penso che io, come pure milioni di altre donne, d'ora in poi eviterò ancor più di prima di avventurarmi in posti bui e poco frequentati.
Personalmente ritengo che sia giustissimo permettere agli immigrati di restare in Italia solamente a condizione che abbiano la possibilità di sostentarsi; si sa che trovare lavoro è un problema un po' per tutti, però, se si è disposti ad adattarsi a qualsiasi mansione, è già più semplice... e comunque un lavoro umile è pur sempre più dignitoso che rubare, spacciare o delinquere in qualche modo.
Quello che volevo dire è che mi sembra inconcepibile pure la disinvoltura con cui il centrodestra, in particolare il leader di AN Gianfranco Fini, ha attribuito tutta la responsabilità all'attuale governo (innescando un prevedibile scaricabarile), allo scopo di strumentalizzare l'accaduto facendo leva sull'indignazione popolare e sulla comprensibile diffidenza nei confronti degli immigrati.
Sbaglio o l'insediamento nomade dove viveva il colpevole esisteva già da molto tempo prima della nomina dell'attuale governo di centrosinistra? Perché la precedente maggioranza non ha fatto tutto il possibile per "ripulire" (tanto per usare un termine che forse a loro piacerebbe) la Capitale e l'Italia?
Un'altra cosa che non capisco è questa: perché adesso il campo nomadi deve essere smantellato, gettando in mezzo alla strada intere famiglie con bambini? Perché una moltitudine di persone, la stragrande maggioranza delle quali probabilmente non farebbe del male a nessuno, deve pagare le conseguenze della barbarie di uno solo?
Spero almeno che la giovane rom che ha denunciato l'aggressore godrà di un'adeguata protezione da parte delle istituzioni...
giovedì 1 novembre 2007
Il mio adorato nanerottolo
Fino a poco tempo fa i prezzi praticati dai negozianti tendevano a non schiodarsi minimamente da quelli di listino: 149 euro la versione da 2 GB, 199 quella da 4, 249 quella da 8. Adesso che è uscito il nuovo modello, quanto mi rode constatare che la versione da 4 GB sia scesa a 149 euro, mentre a costare 199 euro è quella da 8 GB! Per non parlare della possibilità di guardare anche filmati su un display più ampio...
Visto che gli accessori originali Apple costano uno sproposito, finora ho preso soltanto il JBL On Stage Micro, per diffondere la musica nell'ambiente. Vale la pena di riassumere le vicende relative all'acquisto. In prima battuta avevo preso in un centro commerciale un altoparlantino a batterie (dal design alquanto scadente, per inciso) del costo di 50 euro. Non appena l'ho provato, ho sentito che il suono veniva distorto in maniera inaccettabile persino per me, che non sono certo una fanatica dell'alta fedeltà, a meno di non impostare un volume assai inferiore a quello massimo: roba che bisognava stare a mezzo metro di distanza per godere di un ascolto decente; a quel punto tanto valeva usare gli auricolari. Quando l'ho riportato al punto vendita per restituirlo, la risposta dell'addetto è stata più o meno questa: "Cosa pretendeva da un apparecchio con queste caratteristiche e questo prezzo? Se desidera un impianto hi-fi, dovrebbe spendere almeno quattro volte tanto... Comunque, se proprio vuole, lo riprendiamo e le ridiamo i soldi". Affare fatto... tanto era del tutto inservibile.
Subito dopo aver lasciato il centro commerciale, sono andata a visitare la sede, fresca di inaugurazione, della catena Saturn. Non appena sono entrata, quello è immediatamente diventato il mio supermarket hi-tech preferito! Per dirne una, c'è la possibilità di maneggiare tutti gli articoli esposti, dai telefonini ai navigatori satellitari, dai Mac alle console per videogiochi (spettacolare la grafica del simulatore di Formula 1 per Playstation 3!). Inoltre, passando sotto l'apposito lettore il codice a barre dei cd in vendita, è possibile ascoltarne i brani... ma a dire il vero questo servizio si è ormai diffuso anche in altri negozi specializzati.
Per farla breve, tra gli articoli in esposizione ho notato il suddetto altoparlante portatile con tanto di iPod inserito (non incluso nella confezione, ovviamente, ma a puro scopo dimostrativo) e acceso in modo da poterne valutare le prestazioni. La qualità del suono mi è sembrata decisamente buona anche ad un volume elevato, il design è gradevole (i colori bianco e grigio si intonano bene con il silver del mio iPod), l'apparecchio sfrutta la connessione docking e non (come quello che avevo restituito) l'ingresso per le cuffie, per l'alimentazione si può scegliere tra quattro pile mini-stilo e il cavo incluso nella confezione, c'è persino un piccolo telecomando... e tutto questo a soli 79 euro (non 200, per dire). Insomma, l'ho comprato, e non me ne sono assolutamente pentita!
Vedere per credere
Per quanto mi riguarda non escludo che alcuni fenomeni siano attribuibili esclusivamente ad un intervento divino, ma il caso in esame mi sembra un tipico esempio di pareidolia: la tendenza innata, da parte delle persone, a scorgere schemi ordinati e familiari nel disordine. Paolo Attivissimo ne ha fornito una spiegazione dettagliata in questa pagina, mentre in questo post riportava una recente notizia sull'argomento.
Si sa che la forma delle fiamme può cambiare completamente da un istante all'altro: se fossero state scattate dieci foto al secondo di quel falò, chissà che cosa si sarebbe potuto individuare. Il fatto è che molta gente non sa vivere la propria fede in una dimensione puramente spirituale, ma per sostenerla ha bisogno di credere in manifestazioni tangibili dell'ultraterreno, e magari di affidarsi all'intercessione di persone appartenenti alla sua stessa epoca ed al suo stesso contesto sociale (si pensi alla recente beatificazione di cinquecento martiri spagnoli uccisi fra il 1934 e il 1937, che tante polemiche ha suscitato).