Stamattina sono salita sul treno, ho acceso il portatile e mi sono messa tranquillamente a smanettare. Ad un certo punto un distinto signore che stava seduto di fronte a me ha attirato la mia attenzione, e mi ha detto: "Mi sa che io e lei siamo gli unici bianchi in questo scompartimento". Mi sono guardata intorno ed ho notato che, effettivamente, tutti i passeggeri nei paraggi erano africani vestiti in modo pittoresco, ma non ho fatto una piega. Il signore mi ha sussurrato: "Io vado a cercare posto da un'altra parte... Lei faccia come crede!". Gli ho fatto un cenno di saluto ed ho continuato a fare quello che stavo facendo, senza spostarmi di un millimetro. Sono ormai abituata a viaggiare in treno circondata da persone dalla pelle nera, e devo ammettere che le prime volte mi sentivo un po' a disagio, ma poi ho concluso che non può realisticamente succedermi nulla di male se rimango vigile (del resto, nella mia più che decennale carriera di finanziatrice delle Ferrovie dello Stato, non mi è mai capitato di addormentarmi involontariamente in treno); in caso contrario... beh, magari si rischia di essere derubati dalle persone più insospettabili! La presenza di viaggiatori di colore non mi ha mai creato alcun problema, se si eccettua il baccano che tendono a fare quando sono in gruppo.
Alla fine sono arrivata ad Ancona, dove non è che facesse caldo, no. Non un caldo normale, intendo. Ovunque avvertivo la sensazione che si ha quando si passa inavvertitamente davanti all'unità esterna di un condizionatore in funzione!
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