giovedì 19 luglio 2007

Nuje simm' 'o trash

Facendo zapping la sera sulle televisioni locali, capita spesso di imbattersi nelle esibizioni del cantante Gigione e di suo figlio Jò Donatello, il cui genere musicale è definito trash su Wikipedia. I due sono particolarmente gettonati nel Centro-Sud, e sono richiestissimi per sagre e feste varie; nella sezione "Eventi" del loro sito si può vedere che, da qui a un mese, saranno impegnati quasi tutte le sere. Il loro repertorio alterna, con la massima nonchalance, canzoni appartenenti a due tipologie principali:

  • Il filone "piccante", a cui appartengono canzoni come "'A figlia 'e zi' Cuncetta", "Giovanna 'a minigonna" e "La campagnola". Ecco un frammento del testo di quest'ultima: "Ma comm'è bella 'sta campagnola / Che bell' i cosce che tene 'a campagnola / Ha fatt'ammore cu' chell' i cosce 'a fora / Comm'è bella 'a campagnola, va in campagna a lavora'...". Per non parlare del testo de "Il gelatino", che sembra prestarsi a molteplici interpretazioni : "Ti piace, ti piace, ti piace il gelatino / Poi la fragolina la devi dare a me".

  • Le canzoni a tema religioso, di cui fanno parte "Padre Pio", "Santa Rita", "Madonna di Pompei", "Caro Papa" (dedicata a Giovanni Paolo II).


Pur cercando di stare ben lontana da qualsiasi forma di "integralismo cattolico", trovo che certi accostamenti tra sacro e profano siano quantomeno irriguardosi!

2 commenti:

  1. Qualche mese fa Gigione ha tenuto un concerto(?) in un paese dalle mie parti, la gente era in estasi... certe cose non me le spiego!!

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  2. Già, tutto questo successo risulta inspiegabile pure a me. Va comunque detto che è proprio il pubblico ad alimentare l'alternanza tra sacro e profano di cui parlavo, quando telefona per richiedere le proprie canzoni preferite: "Vorrei dedicare 'Padre Pio' e 'La campagnola'...".

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