Musicalmente la mia adolescenza è stata segnata dalle canzoni degli 883 – sarebbe stato meglio un repertorio più raffinato, ma quest'è ;-) – e in particolare dai loro primi tre album, che dovrei avere da qualche parte in soffitta in formato musicassetta o CD. Capita di rado che io rimpianga di non avere abbonamenti a servizi di streaming video on demand, Prime Video a parte... ma per la serie Hanno Ucciso L'Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883, trasmessa in esclusiva su Sky e Now, ho fatto un'eccezione.
Ho cercato di "consolarmi" mettendo su in macchina la playlist con le canzoni degli 883, sulle quali ho cantato fino quasi a lesionarmi le corde vocali... La tonalità di Max Pezzali non è la mia, decisamente. E ieri sera ho prenotato per cena in un locale dove io e il mio compagno eravamo già stati, dopo aver scoperto che la musica dal vivo sarebbe stata suonata da una cover band di Pezzali. In effetti mi sono scatenata con il resto del pubblico... quasi tutti, tranne il mio compagno, che avendo dei trascorsi come fonico sottolineava tutti i difetti della performance, tali da fargli venire il mal d'orecchie, ha detto. Così dopo Come mai – che per me era irrinunciabile, anche se riascoltandola con la sensibilità di oggi sembra un po' l'autobiografia di un aspirante stalker – ce ne siamo andati.
A proposito di 883, ecco tre video che ho raccolto nel corso del tempo.
Il video di Hanno ucciso Carlo Magno, "feudal cover" di Hanno ucciso l'Uomo Ragno realizzata da BardoMagno, progetto musicale di Feudalesimo e Libertà.
Il mashup fra What's my age again dei Blink 182 e Rotta per casa di Dio degli 883, creato da Bruxxx Music Shaker.
Infine il video del brano Discoteche abbandonate lanciato quest'anno da Max Pezzali, che il nome 883 ha smesso di usarlo oltre vent'anni fa, comunque ben dopo l'addio dell'amico e cofondatore Mauro Repetto. Affascinante e malinconico perfino per una come me, che di certo non è mai stata un'assidua frequentatrice di locali notturni...
Nessun commento:
Posta un commento