Ieri il mio "facciamico" Stefano Tartarotti, illustratore e fumettista, ha pubblicato la vignetta qui sotto...
... con l'eloquente titolo Se non ne parli, non esiste, accompagnata dal testo seguente.
Un paio di giorni fa durante un servizio del Tg1, l’intervento del fisico del clima, Antonello Pasini è stato bizzarramente tagliato. L’esperto diceva “La presenza persistente degli anticicloni africani, impronta digitale del cambiamento climatico nel Mediterraneo, ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia”
Nel servizio la parte della frase in cui sì faceva riferimento al cambiamento climatico è magicamente scomparsa.
Nel 2024 il fatto che ci siano ancora alcuni governi e relativi telegiornali sulla tv di stato che fanno negazionismo su un fenomeno climatico gigantesco, preoccupante e scientificamente indubbio è davvero incredibile.
Non avevo ancora sentito parlare di questo episodio e Stefano non aveva fornito link, ma è bastata una veloce ricerca sulla base delle informazioni da lui fornite per arrivare ben presto al post di Antonello Pasini – «Sono un fisico che fa ricerca e divulgazione sui cambiamenti climatici», questo è il suo profilo su Facebook – che denunciava l'accaduto.
Ieri il "maltempo" come prima notizia al Tg1 delle 13.30; però...
... non ci crederete, ma la mia frase "La presenza persistente degli anticicloni africani, impronta digitale del cambiamento climatico nel Mediterraneo, ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia" ha subito un taglietto strategico ed è diventata "La presenza persistente degli anticicloni africani ha caricato la nostra atmosfera di una grande quantità di energia".
L'intervento del fisico del CNR si può vedere a partire dal minuto 4:30 circa dell'edizione delle ore 13:30 del Tg1 del 28 agosto.
Andrea mi ha indicato questo video di Matteo Saudino - BarbaSophia che spiega le possibili ragioni di questo vero e proprio negazionismo del cambiamento climatico sui media e in particolare sulla televisione di stato, che è controllata dal governo e che rappresenta ancora la fonte di informazione principale per una quota niente affatto trascurabile della popolazione italiana. In estrema sintesi, combattere efficacemente il riscaldamento globale comporterebbe per tutti noi un certo impegno e dei sacrifici – in termini di ridimensionamento dello stile di vita e riduzione dei consumi non indispensabili – ed avrebbe un costo anche per il governo, che dovrebbe varare misure senza dubbio impopolari. Per questo la soluzione è minimizzare. Poco importa che la stragrande maggioranza della comunità scientifica mondiale sostenga che il cambiamento climatico è un fenomeno reale e dovuto all'azione dell'uomo.
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