Oggi in ufficio tutti coloro coi quali collaboro più assiduamente sono stati costretti loro malgrado a darmi ragione... purtroppo riguardo a una questione che nulla ha a che vedere con le competenze che mi sono richieste e con i compiti che devo svolgere sul lavoro.
Ebbene, stamattina noi del team R&D ci siamo resi conto di un problema imprevisto, non dovuto a una nostra mancanza, ma che in pratica avrebbe reso impossibile la consegna prevista per domani. Dopo pranzo un mio collega ha preparato un biglietto da lasciare sulla scrivania della project manager, che non era ancora rientrata dalla pausa: «Ti arrabbi se non consegnamo?». Io non sono riuscita a far finta di niente, e gli ho detto «Guarda che ci va la i». Lui sembrava alquanto scettico, ma vedendomi insolitamente convinta ha corretto in consegniamo.
Poco dopo la destinataria del biglietto ci ha raggiunti in laboratorio e ha esclamato, con tono da maestrina: «Chi è che deve rifare la quarta elementare? Avete scritto consegniamo con la i!». E io «Guarda che ci va, la i», di fatto autodenunciando la mia partecipazione alla stesura del biglietto anonimo (ma con un ridottissimo numero di potenziali "colpevoli"). «Ma no, ma dai, non è vero», hanno borbottato lei e altri, compreso il nostro responsabile... però è bastata una veloce ricerca su Google per scoprire che avevo ragione io: se ne parla qui sul portale Treccani, comunque avevo avuto la certezza che fosse giusto così guardando poco tempo fa questo short video di Manolo Trinci di GRAM-MODI, l'"influenzatore grammaticale" che a dispetto dell'inconfondibile parlata romanesca conosce benissimo, ed è bravissimo a divulgare, le regole della lingua italiana. Nella fattispecie chiariva che la forma corretta è disegniamo, guadagniamo, sogniamo etc., anche se può sembrare "brutta" e cacofonica, perché -iamo è la desinenza morfologica della prima persona plurale del presente indicativo e congiuntivo; comunque la i è solo grafica, e a livello fonetico non si avverte.
Riporto qui di seguito due video recenti in cui Manolo corregge gli erroracci più diffusi sui social.
[Perché scritto con l'accento grave (perchè) anziché acuto, un po' scritto con l'accento (pò) anziché con l'apostrofo che denota il troncamento della parola poco, tè (la bevanda) scritto con l'accento acuto (té) o con l'acca (thè), è (terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere) scritto con l'apostrofo (e')]
[Il sì affermativo vuole l'accento grave, soprattutto si scrive con 4 t e non con 3 (sopratutto), al di là scritto staccato e aldilà tutto attaccato hanno significati differenti, il plurale di (donna) incinta è (donne) incinte, mica incinta neanche si trattasse di un avverbio e non di un aggettivo!]
P.S.: Sugli insegnamenti che si possono trarre dai video di Manolo, anche solo da quelli short, avevo intenzione di scrivere un post, ma nel corso dell'ultimo anno e mezzo o poco più la lista si è allungata a dismisura... e insomma, faccio prima a consigliarti di iscriverti al suo canale e di sfogliare i video già pubblicati, che tanto sono tutti piuttosto brevi e peraltro perfetti da condividere sui social. Se ti va di approfondire, sappi che Manolo ha pubblicato finora due libri: Le basi proprio della grammatica, che ho nella mia libreria, e Piuttosto che, ma anche no....
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