Recentemente mi sono imbattuta nel video qui sotto: il cantautore Roberto Vecchioni, ospite di una trasmissione condotta da Massimo Gramellini, parla dell'amore per i suoi quattro figli, in particolare per il terzogenito Arrigo, morto l'anno scorso. Le sue parole, il tono con cui le dice, il modo in cui affronta il dolore più terribile che possa colpire un genitore provando a dargli un senso, mi hanno commossa profondamente.
I miei figli sono quattro stagioni. Ho quattro figli, guardate che belli. Sono tutti e quattro qui, sono tutti e quattro vivi, anche se uno non c'è più. La primavera è Carolina, l'estate è Dodi, Francesca è l'autunno, e l'inverno è Arrigo. Arrigo è il mio dolce inverno. È un inverno con la neve che sta su, ma sotto la neve c'è sempre qualcosa, no? L'erba cresce, continua a crescere. La vita è eterna, è meravigliosa. Io lo penso tutte le notti. E non lo penso: lo vedo, lo vivo. Nessuno se ne va: il cuore è così. È una cosa stranissima: più cose gli metti dentro e più si allarga, non ha mai un confine. Tutti gli amori che hai ci stanno dentro: alcuni più grossi, alcuni piccolini nell'angolo, ma io potrei averne anche cento di amori, e io amo tutta l'umanità , e tutta l'umanità potrebbe starci nel mio cuore. Poi lo spazio più grande è per loro.
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