Anche se stamattina non dovevo svegliarmi presto, ieri sera, contravvenendo alle mie tradizioni sanremesi, ho spento il televisore e sono andata a dormire dopo la lettura della classifica parziale – beh, erano pur sempre le due di notte – perché non volevo rischiare di vedere Geolier proclamato vincitore del Festival di Sanremo: dopo il suo inspiegabile exploit nella serata delle cover, molti lo davano per favorito, mentre io non lo sopportavo. E non avevo ancora letto due post dedicati alla sua discografia (devo fidarmi perché mi rifiuto di ascoltare alcunché) che l'hanno reso meritevole di tutto il mio disprezzo.
Oggi al risveglio ho scoperto con piacere che aveva vinto Angelina Mango: anche se il rapper di Secondigliano aveva dominato nel televoto, i voti della sala stampa e quelli dei rappresentanti delle radio hanno decretato il trionfo della duplice figlia d'arte. Poco dopo ho guardato la conclusione della serata su RaiPlay e, vedendo la reazione stupita ed emozionata della ragazza durante la premiazione, mi sono proprio commossa, che te devo di'. :'-)
Ecco un po' di video che la riguardano.
- La sua interpretazione da brividi de La rondine, un classico di suo papà Giuseppe/Pino Mango, meglio noto semplicemente come Mango.
- Il video ufficiale della canzone vincitrice La noia.
- La parodia del brano realizzata dagli Oblivion ed ambientata in un ristorante sushi (a proposito, notevole anche la parodia di Sinceramente della terza classificata Annalisa).
- Manolo Trinci che spiega perché in un contesto informale come quello della canzone dire «a me mi (viene la noia)» non è sbagliato.
- Il riassunto canoro dell'intera kermesse condensato da Lorenzo Baglioni in appena un minuto e mezzo.
Ma non posso concludere questo post su Sanremo senza parlare del modo indegno in cui sono stati trattati i tentativi di sensibilizzazione abbozzati da alcuni artisti nei confronti del genocidio – chiamiamo le cose con il loro nome, sperando che Blogger non mi censuri come succede su certi social – che sta avvenendo in Palestina. Lo faccio basandomi su alcuni tweet della giornalista Gisella Ruccia.
- Ecco la conclusione dell'esibizione di Ghali ieri sera.
- Oggi a Domenica In lo stesso Ghali è ritornato sulla questione.
- E in seguito pure Dargen D'Amico ha provato ad affrontare temi "scomodi" (per la dirigenza Rai, senza dubbio).
- La puntata di Domenica In si è conclusa con la lettura da parte di Mara Venier di un comunicato mandato dall'amministratore delegato della Rai Roberto Sergio che non esito a definire vergognoso. Non una parola sulle migliaia di civili palestinesi – tra cui anziani, donne e bambini – orribilmente trucidati. E chi "osa" invocare la pace viene additato come un pericoloso sovversivo da cui affrettarsi a prendere le distanze.
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