Oggi è stato il giorno della prima prova scritta dell'Esame di Stato del secondo ciclo di istruzione, che noi "boomer" ci ostiniamo a chiamare "esame di maturità". ;-) Se per ipotesi avessi dovuto sostenerla quest'anno, probabilmente avrei optato per la proposta B2, analisi di un testo tratto da Dieci cose che ho imparato del compianto Piero Angela. Comunque, abituata come sono ormai a scrivere testi di una certa lunghezza e complessità esclusivamente al PC, con relativa possibilità di correggere, cancellare e riscrivere come e quanto mi pare senza pasticciare il foglio, non oso immaginare che sforzo immane sarebbe per me dovermi limitare a scrivere a penna una brutta copia da ricopiare poi in bella. Già non fu uno scherzo all'epoca... Ricordo che mi ridussi all'ultimissimo istante delle sei ore disponibili, forse anche un po' oltre, e in pratica dovettero strapparmi i fogli di mano. Scelsi la traccia di attualità...
Il Rapporto Censis sulla situazione del Paese 1994 analizza la odierna condizione dei giovani in un capitolo significativamente intitolato La solitudine del mondo giovanile. Dai dati statistici registrati e dalle relative annotazioni risulta che la grande maggioranza dei giovani vive di buon grado in famiglia, senza però condividerne mondo sentimentale e valori morali. Il 70% afferma infatti che "solo con gli amici può parlare liberamente".
Quali, a parere del candidato, le ragioni di questa apparente estraneità spirituale dei giovani alla famiglia? Può essere questa situazione imputabile esclusivamente ad un fenomeno generazionale? O vi sono invece altre ragioni? Quali?
... ma non ho alcuna memoria di quello che scrissi, e pagherei non so cosa per poterlo rileggere; purtroppo qualcuno mi ha fatto notare che molto probabilmente quei fogli sono finiti al macero da tempo. Peccato, se io dovessi diventare famosa, avrebbero potuto acquistare un certo valore! ;-)
Concludo riprendendo un'immagine condivisa da un mio "facciamico".
Cosa mi direi io? «È normale che tu sia preoccupata, per usare un eufemismo, vista la serietà — altro eufemismo — con cui hai affrontato il liceo senza pensare a goderti questi anni che non riavrai indietro MAI PIÙ. Ma tranquilla, andrà bene. Almeno gli anni dell'università, vedi di goderteli di più». [Ahimè no, non l'ho fatto :-(]
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