È stata una lunga giornata, conclusasi tentando disperatamente di recuperare due gattini semi-randagi dati per dispersi, ricomparsi e subito spariti di nuovo nell'oscurità... ma non potevo esimermi dallo scrivere due parole sulla notizia del giorno.
A differenza di molti miei contatti, io non festeggio per la scomparsa di Silvio Berlusconi. Sarei stata contenta, lo ammetto, se la sua esperienza politica si fosse interrotta quando lui era all'apice del potere con un'interdizione perpetua dai pubblici uffici e un'altrettanto perpetua ignominia, ma così non è stato: oramai nel centrodestra contava ben poco, eppure in tanti, troppi oggi si sono profusi in elogi postumi. E temo che passeranno assai meno di dieci anni prima che qua in Brianza dilaghino strade, piazze e viali a lui intitolati.
All'immagine di Berlusconi associo la nascita della mia consapevolezza politica, alimentata da una prof di Storia e Filosofia che delle materie che insegnava non mi ha lasciato granché, ma ha posto le basi del mio senso civico. Purtroppo alle elezioni politiche del 1994 non potei votare perché non avevo ancora compiuto diciotto anni, e vissi la vittoria di Berlusconi malissimo, come una sconfitta personale, come se prefigurassi il declino politico, sociale e mediatico che attendeva il Paese.
I funerali di Stato di un divorziato dichiaratamente "puttaniere" verranno celebrati nello splendido Duomo di Milano, privilegio che dubito venga concesso a poveracci anche molto meno "peccatori" di lui.
La scomparsa del Cavaliere, o ex tale, ha monopolizzato i media oggi... e ch'io sappia non c'è stata una rete televisiva in chiaro che si sia degnata di trasmettere un film di Francesco Nuti, l'altro morto famoso del giorno. Per la cui scomparsa mi è dispiaciuto molto di più. Anzi, sarebbe più appropriato dire che mi è dispiaciuto, per lui.
Nessun commento:
Posta un commento