Stasera ti propongo qualche spunto sulla sempre più diffusa "moda" del phubbing – parola macedonia formata dall'inglese phone (telefono) e snubbing (ignorare) – che, citando l'ANSA, «descrive l’atto di trascurare con intenzione i propri interlocutori reagendo istantaneamente a qualsiasi notifica proveniente dal telefono o semplicemente navigando su Internet nel bel mezzo di una conversazione, snobbando l'interlocutore».
Un post di Michele Bruson...
Seduti al tavolo del locale d’un tratto distolsero assieme lo sguardo dallo smartphone. Fu così che si scrutarono, si parlarono e finalmente si conobbero. Decisero quindi di lasciarsi.
... una vignetta di Sketchplanations...
... e un'altra di Christopher Weyant per il periodico statunitense New Yorker che a dire il vero non chiama direttamente in causa gli smartphone, ma mi sembra pertinente.
I signori gradirebbero qualcosa di cui parlare durante la cena?
Comunque... ehm, chi è senza peccato scagli la prima pietra! ;-) Del resto sta diventando sempre più arduo riuscire a fare a meno dello smartphone quando si va a mangiar fuori: innanzitutto sempre più locali al posto del tradizionale menu cartaceo propongono un QR Code da inquadrare per consultare le specialità della casa, mettendo a disposizione una connessione Wi-Fi se c'è poco campo e delle porte USB per chi è a corto di batteria, poi già che ci sei da' un'occhiata alle recensioni online, scatta una foto al piatto perché è davvero "instagrammabile", fa' una ricerca su Google riguardo all'argomento di cui state parlando tu e il tuo commensale, oramai pure il conto puoi pagarlo usando un'app... Insomma, senza farla troppo tragica, tutto questo influisce non poco sul nostro modo di interagire con il prossimo e di trascorrere il tempo libero.
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