Stasera mi occupo brevemente di due notizie che riguardano le famiglie ai tempi del governo di destra.
- A Viareggio la preside di una scuola dell'infanzia ha deciso di annullare la festa del papà in programma nell'istituto perché «Non tutti i bambini hanno un padre»; nella migliore delle eventualità il bambino potrebbe avere due mamme, mentre nei casi meno fortunati (e presumibilmente più frequenti) il papà potrebbe essere morto oppure potrebbe aver abbandonato il tetto coniugale dandosi alla macchia. Il giornalista Massimo Gramellini si è lamentato del fatto che «per non far soffrire i bambini senza padre si fanno soffrire quelli che volevano trascorrere qualche ora in classe con i padri». Per quanto mi riguarda, io sto con la preside senza esitazioni. Quando andavo a scuola io la festa del papà si festeggiava in famiglia, com'è giusto che sia, e non ricordo che in classe si sia mai organizzato nulla di particolare (al massimo ci facevano confezionare qualche lavoretto, che peraltro con la scarsissima manualità che mi ha sempre contraddistinta mi sarà uscito orrendo). Ma del resto "ai miei tempi" la festa del papà non era ancora quella ricorrenza commerciale che è diventata in seguito. In questi giorni sono perseguitata dalle inserzioni pubblicitarie su possibili regali da fare al proprio papà... e per me che il mio l'ho perso ormai quasi otto anni fa è sempre un colpo al cuore. Quasi non passa giorno senza che io pensi a lui, ma in questo periodo la sua mancanza si fa sentire ancora di più.
- Il comune di Milano, che era una delle poche città in Italia a registrare automaticamente neonati con due madri o due padri visto che la legge italiana non prevede nulla al riguardo, non potrà più farlo perché il ministero dell'Interno l'ha espressamente vietato: nell'atto di nascita potrà esserci solo il genitore biologico. In questo modo non solo il genitore "putativo" perde ogni diritto nei confronti della creatura che sta contribuendo a crescere, ma soprattutto il bambino stesso è meno tutelato; per fare un esempio estremo, qualora disgraziatamente il genitore biologico venisse a mancare, cosa ne sarebbe del bambino? L'unica strada percorribile in casi particolari è che il genitore non biologico adotti il figlio del partner: la cosiddetta stepchild adoption, la quale però è una soluzione complessa e farraginosa.
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