(No, Giorgia Meloni presidente del Consiglio non mi rappresenta nemmeno un po', e di certo non solo perché si fa chiamare "il presidente" anche se "la presidente" sarebbe perfettamente corretto)
Sovvertendo i pronostici della vigilia e i risultati del voto dei circoli, Elly Schlein è uscita vincitrice dalle primarie del Partito Democratico per eleggere il nuovo segretario; ha superato il favorito Stefano Bonaccini, che a mio parere è bene rimanga a governare l'Emilia-Romagna, non solo perché a quanto sembra sta facendo un buon lavoro, ma anche perché non mi pareva il caso che il centrosinistra rischiasse di perdere una delle poche regioni che ancora amministra.
Io sono particolarmente contenta perché ieri la mia preferenza è andata a lei, e d'ora in poi spero di non dovermi più turare il naso votando PD... ma ovviamente non tutti concordano con me.
Giuseppe #Fioroni, ex dirigente della Margherita e tra i fondatori del #PD, lascia il partito: "È diventato un partito di sinistra"
Ma magari... fatemi sognare!!! :-D
Dall'account Twitter di Mario Adinolfi, uno dei miei "reverse benchmark" prediletti.
Schlein è per il “matrimonio” gay, l’utero in affitto, la legge trans alla spagnola, il gender, considera l’aborto un diritto e non una tragedia, stessa cosa su eutanasia e suicidio assistito. L’esatto opposto del Magistero del Papa. Solo un cattolico stordito può votare Pd ora.
Ma Elly ha anche dei difetti, ha commentato un mio "facciamico"! ;-)
Per non parlare dei toni apocalittici di Pro Vita & Famiglia.
Con Elly #Schlein Segretaria/e/i/o/u, il Partito Democratico si assesta definitivamente su posizioni di abortismo sfrenato, ideologia genderfluid radicale, ecologismo anti-umano, droga libera e guerra alla Libertà Educativa delle famiglie. Le impediremo di distruggere l'Italia.
A proposito della denominazione di "segretaria", la sociolinguista Vera Gheno ha scritto...
Segretaria di partito. Il modo migliore per togliere la connotazione di "quella che batte a macchina le lettere per il capo" (parlando per stereotipi) alla parola "segretario-al-femminile" è usarla anche in tutte le altre sue accezioni: segretaria di stato, segretaria di sindacato, segretaria di partito, segretaria di gabinetto...
... condividendo un estratto del suo libro Femminili singolari.
È assolutamente vero: la segretaria fa pensare istintivamente a un lavoro meno blasonato del segretario, come la direttrice di un direttore (non a caso, alcune donne “al comando” si fanno chiamare direttora), la maestra di un maestro come direttore d’orchestra. Ciononostante, queste connotazioni possono essere cambiate dall’uso. Il giudizio che diamo istintivamente su queste parole è quasi come un riflesso pavloviano, non del tutto cosciente: un automatismo linguistico dovuto a un pre-giudizio che quasi non passa dal giudizio raziocinante. Daniel Kahneman lo collegherebbe a quello che lui chiama Sistema 1, che “opera in fretta e automaticamente, con poco o nessuno sforzo e nessun senso di controllo volontario”. E il pregiudizio linguistico, fondamentalmente dovuto a un’abitudine, può venire cambiato come qualsiasi altro tipo di pregiudizio. Avere pregiudizi è in qualche modo naturale: servono per ‘farci un’idea’ di ciò che ci circonda senza ripartire tutte le volte da zero. Ma occorre fare attenzione perché i pregiudizi non diventino soverchianti. La tendenza umana è quella, poiché a nessuno piace cambiare idea: cambiare idea richiede sempre un piccolo sforzo. In questo caso, per fare solo un esempio, se le segretarie di partito o comunali (qualora, ovviamente, ce ne fossero) si definissero in massa così, al femminile, piano piano cambierebbe anche la connotazione ‘sminuente’ che non è contenuta nella parola, ma che le sovrapponiamo noi parlanti.
Ma come mai alcuni leader di partito si chiamano presidenti, mentre altri segretari? Dalla relativa voce Wikipedia...
In certi partiti vi è più di una posizione con le denominazioni sopra ricordate; in questi casi la ripartizione delle competenze è molto variabile: in alcuni partiti il leader o presidente è posto al vertice, mentre il segretario è posto alle sue dirette dipendenze e si occupa prevalentemente degli aspetti organizzativi; in altri partiti, invece, il segretario o il leader ha l'effettiva direzione del partito mentre al presidente spetta un ruolo di rappresentanza.
[L'immagine che apre il post è tratta dall'account Instagram @cussiddu_official]
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