Per commentare uno degli argomenti più discussi sui social negli ultimi due giorni – Laura Pausini, ospite di una trasmissione televisiva in Spagna, si è rifiutata di cantare Bella ciao perché «è una canzone politica» – prendo a prestito il post di Pierfrancesco Diliberto in arte PIF, davvero da incorniciare nella sua essenzialità...
... e quello di Lorenzo Tosa, un pochino più articolato.
Negli ultimi decenni Bella ciao è diventata popolarissima per via dei valori fondamentali che trasmette – libertà, pace, solidarietà – ed è stata interpretata da personaggi di ogni nazionalità ed estrazione. Parafrasando una frase che circola nella mia "bolla social" ogni anno in occasione dell'anniversario della liberazione d'Italia, e che è riportata nell'immagine in apertura del post, mi verrebbe da dire che «Bella ciao è divisiva solo se sei fascista». Certo, accusare la Pausini di simpatizzare per l'estrema destra, dimenticando tra l'altro il suo impegno a favore delle persone LGBT, sarebbe a dir poco ingeneroso... però che delusione, Laura!
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