Sta per concludersi la campagna elettorale: a partire dalla mezzanotte scatta il silenzio elettorale. Le ultime quarantott'ore o quasi di tregua – alle 23 di domenica, orario di chiusura delle urne, dovrebbero uscire i primi exit poll – prima di un futuro che si preannuncia piuttosto fosco per l'Italia, almeno in base alle mie tutt'altro che ottimistiche previsioni.
Da un paio di settimane non si possono più rendere pubblici i risultati dei sondaggi sulle intenzioni di voto, ma è stato inventato un escamotage per aggirare il divieto sui social: usare dei nomignoli in codice per indicare i leader politici in lizza. Al momento è prevedibilmente in testa Blonde Screamer, seguita da Blind Tiger, Cash Machine, El Gordo, Jetman & Bully, Putankamon, Suckheads Left & Green, Putin Gang, Road to bust Union (c'erano anche delle percentuali, ma le ho omesse anche perché non mi sembravano granché attendibili). Se penso a cosa significa tutto questo, ci trovo ben poco da ridere. A tirarmi un pochino su il morale sono arrivati gli anagrammi dei nomi dei candidati pubblicati da MalEdizioni:
Matteo Salvini = Vile? Sì, ma tanto
Giorgia Meloni = Ingoio lagrime
Enrico Letta = N'attore celi
Matteo Renzi = Rottami e Zen
Carlo Calenda = Cacarellando
Silvio Berlusconi = Virus Biscionello
Giuseppe Conte = Pesco più gente
Normalmente mi sarei premurata di verificare la correttezza degli anagrammi; quello di Carlo Calenda l'avevo già controllato ieri quando mi sono imbattuta nell'immagine che apre il post – e che dubito sia una creazione originale di Legolize – ridendo come una scema, riguardo agli altri... mo' nun me va, c'ho sonno! ;-)
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