Anche se abito ormai da tempo in Brianza, quest'anno è stata la prima volta che ho messo in tavola un pranzo di Pasquetta degno dei miei trascorsi in Abruzzo, dove l'arrosticino è pressoché irrinunciabile. La materia prima l'avevo ordinata da ArrostiNati, scelto principalmente perché propone una quantità minima ordinabile inferiore rispetto a tutti gli altri e-commerce consultati: cinquanta arrosticini, che per due sono pur sempre troppi (e infatti neanche il potente digestivo mi è stato granché d'aiuto, forse perché avevo esagerato col Montepulciano. MAI PIÙ!!!).
Per accompagnare degnamente le rostelle avevo bisogno di pane da affettare, tostare e condire con l'olio; i panini che prendiamo di solito non erano adatti allo scopo. Per questo stamattina sono andata all'Esselunga, che oggi a differenza di ieri era aperta, per comprare un filone di pane fresco, e già che c'ero pure due brioche. Mi sentivo così a disagio ad essere lì con finalità puramente edonistiche, mentre ai dipendenti toccava lavorare nella giornata festiva, che per evitare di passare in una cassa ordinaria ho usato il Presto spesa... ma siccome era la prima volta che lo utilizzavo mi è toccata la rilettura da parte di una cassiera, e quindi le mie buone intenzioni sono andate a farsi benedire e ho pure perso tempo.
Poi stasera, leggendo che il giornalista sportivo Rai Gianni Cerqueti ha affidato a Twitter una vibrante protesta dovuta al fatto che il discount dove si era recato alle sei di pomeriggio del giorno di Pasquetta aveva finito le uova, e non si è smosso di un millimetro dalle sue posizioni nonostante molti utenti cercassero con toni più o meno garbati di farlo ragionare, mi sono cadute le braccia. E meno male che Cerqueti si autodefinisce «Di sinistra non annacquata»...
Peraltro, ricordo che fino a non molti anni fa era pressoché impensabile trovare un supermercato aperto nei giorni festivi. Poi le aperture domenicali hanno preso piede sempre di più, e ammetto di approfittarne non di rado pure io, un po' perché nei giorni feriali non sempre riesco ad andare, un po' perché di domenica c'è senz'altro meno ressa. Ma non posso fare a meno di provare dispiacere per chi in questi giorni deve, non so di preciso a quali condizioni, lavorare per fornire un servizio a chi ha la fortuna di poter stare a casa oppure andare dove preferisce a godersi la festività coi propri cari.
P.S.: L'immagine che apre il post è tratta da Fattelaunarisatabruzzo.
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