L'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) ha presentato il suo manifesto per il 25 aprile.
Alle finestre sventolano delle bandiere simili più a quella dell'Ungheria di Orbán che non al tricolore italiano, e lo slogan, «L'Italia ripudia la guerra», richiama soltanto le primissime parole dell'articolo 11 della Costituzione, il quale per intero recita
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Più o meno come fanno i no-greenpass e i no-vax, che sono soliti tagliuzzare in maniera funzionale ai loro scopi l'articolo 16 e l'articolo 32 della Costituzione.
Tra i cosiddetti "né-né-isti" – nel senso che non vogliono schierarsi né con Putin né con Zelens'kyj – ci è finito anche Vauro, che oggi ha pubblicato la vignetta qui sotto.
[E sorvoliamo sul fatto che il presidente ucraino Zelens'kyj, di origine ebrea, sia stato ritratto con un naso esageratamente adunco, tale da evocare le vignette antisemite dei nazisti]
Al simpatico vignettista vorrei ricordare le parole di Elie Wiesel, scrittore ebreo superstite dell'Olocausto.
Prendi posizione. La neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima. Il silenzio incoraggia sempre il torturatore, mai il torturato.
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