Questa notte è andata in scena la 94esima cerimonia degli Oscar. Scorrendo i social stamattina, era un'impresa capire chi avesse vinto: non si parlava d'altro che di Will Smith il quale, poco prima di ricevere la statuetta come miglior attore protagonista, davanti a un pubblico esterrefatto aveva tirato un ceffone al comico Chris Rock, reo di essersi permesso una battutaccia sulla chioma della signora Smith, rasata non per una scelta estetica – anche se il cranio pelato le dona un sacco... magari fossi stata come lei quando fui costretta a raparmi a zero! – bensì a causa dell'alopecia.
My two cents: la reazione di Will Smith sarà anche stata umanamente comprensibile, ma moralmente ingiustificabile. Oltre che insensata, dal momento che la stessa Jada Pinkett Smith parla con grande serenità della sua condizione e afferma di aver imparato a conviverci e a sorriderne.
C'è pure chi sostiene che fosse tutta una scenetta preparata... e allora peggio me sento, perché se così fosse abbiamo assistito a una gara a chi faceva la figura peggiore. Gara a mio avviso vinta senza dubbio da Smith. Sarà che non riesco mai a tenere il punto nelle discussioni quando sono in difficoltà, ma dal mio punto di vista per avere ragione – e non passare automaticamente dalla parte del torto – l'arma da usare non è in nessun caso la violenza, bensì un uso accorto delle parole, e ammiro chi ha questo talento. Replicare con un'altra battuta adeguata sarebbe stato un messaggio assai più potente ed educativo contro il bodyshaming. Se mi fossi trovata nei panni della signora Smith, credo che mi sarei voluta sotterrare...
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