La Russia sta subendo le conseguenze del fatto di aver invaso l'Ucraina, non solo quelle meno gravi sulle quali è fin troppo facile ironizzare – i boicottaggi a livello sportivo, l'esclusione dall'Eurovision Song Contest, il blocco di Pornhub – ma anche quelle più pesanti, come l'esclusione di alcune banche russe dal sistema SWIFT. Anche la Svizzera ha accantonato la sua storica neutralità, mantenuta persino ai tempi del nazismo, e si è allineata alle sanzioni imposte dall'Unione Europea alla Russia: si vede che ha sposato il principio secondo cui la neutralità favorisce sempre l'oppressore, non la vittima.
Una conseguenza che onestamente non avevo previsto l'ha esposta il chimico russo Vadim Bataev in un post su Facebook; la parte in cirillico l'ho decifrata grazie a Google Translate.
Recentemente ho inviato una revisione a una rivista. Gli autori dell'articolo provengono dalla Federazione Russa. Ho appena ricevuto una lettera informativa come revisore.
Grazie per aver revisionato questo manoscritto. Debbo informarla che gli editor del Journal of Molecular Structure hanno deciso di mettere al bando i manoscritti inviati da istituzioni russe. Deve sapere che è un bando rivolto alle istituzioni russe e non un giudizio sugli scienziati. Pertanto non posso accettare il manoscritto.
Devo inviare la lettera di rifiuto come scritto di seguito:
Mi dispiace informarla che il suo manoscritto non può essere preso in considerazione per la pubblicazione nel Journal of Molecular Structure. Gli editor di questa rivista, nella piena assunzione delle loro responsabilità di scienziati e accademici, hanno deciso di non prendere in considerazione alcun manoscritto firmato da scienziati che lavorano presso istituzioni della Federazione Russa a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Federazione Russa. Tale invasione viola il diritto internazionale, mette a repentaglio la pace nel mondo così come i diritti umani di cittadini innocenti e non è conforme agli ideali di civiltà del 21esimo secolo. Tale decisione resterà in vigore fino al ripristino della legalità internazionale e sarà estesa alle istituzioni dei territori ucraini occupati dalla Russia.
Per coloro che sono al di fuori di questo sistema, un piccolo commento. Una rivista scientifica riceve un articolo dagli autori. L'editor lo legge, vede che corrisponde al profilo della rivista e poi lo invia per la revisione a uno o più revisori indipendenti (in questo caso, io). Il revisore legge attentamente l'articolo, esprime i suoi commenti e raccomandazioni all'editor (stampa in questo modo, stampa dopo la revisione...). Il revisore è anonimo: gli autori leggono la sua recensione e possono inviare obiezioni, ma non sanno chi sia. Dopo aver preso una decisione, l'editor ritiene suo dovere informare il revisore della sua decisione. Questa è la lettera sulla decisione dell'editor che cito in questo post.
A me pare che l'accaduto si commenti da sé. Non posso fare a meno di domandarmi: se si fosse trattato di una rivista di ambito medico, e i ricercatori avessero presentato una scoperta rivoluzionaria per sconfiggere qualche grave malattia, gli editor avrebbero preso una decisione altrettanto discutibile? Aggiungo che ad essere pubblicati di norma non ci si guadagna nulla, se non in termini di prestigio. Direi che l'hashtag scelto dall'autore del post, che in russo recita "il mondo è impazzito", riassume bene la situazione...
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