L'altro giorno ho letto che Zitromax, un antibiotico prodotto da Pfizer, l'azienda farmaceutica produttrice di Comirnaty che è uno dei più diffusi vaccini anti COVID-19, era pressoché introvabile nelle farmacie di Roma perché i malati di COVID ne stavano facendo incetta per curarsi. Un antibiotico per curare il COVID?!, sono trasalita. Ma stiamo parlando di un'infezione di origine virale, mica batterica! E infatti l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha diramato un comunicato stampa per precisare che né l'azitromicina, nome generico di Zitromax, né nessun antibiotico in generale è approvato, né tantomeno raccomandato, per il trattamento di COVID-19. Nel tweet che apre il post, il dottor Maurizio Cecconi spiega la faccenda in maniera tanto sintetica quanto efficace. Inoltre lo scienziato Enrico Bucci ha sottolineato che, se è vero che Zitromax può dare effettivamente giovamento in una piccola percentuale di casi di infezione da SARS-CoV-2 a rischio di sovrainfezione batterica, questo farmaco è stato prospettato come una panacea da assumere precocemente, al di fuori di qualunque evidenza di utilità e contro qualunque logica. Per giunta l'uso di massa di azitromicina è già dimostrato ampiamente in grado di indurre l'emersione di batteri resistenti; microorganismi pericolosi, come la salmonella, diventano presto in grado di superare l'attività dell'antibiotico, se di esso si abusa.
Ma com'è possibile che Zitromax vada così a ruba, dal momento che per acquistarlo ci vuole la prescrizione del medico? Un'ipotesi è che alcuni dottori lo prescrivano con fin troppa disinvoltura, un'altra è che i farmacisti non si facciano troppi problemi a venderlo senza ricetta... e, come se non bastasse, ho scoperto che è possibile perfino comprare antibiotici online senza prescrizione medica.
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