mercoledì 5 gennaio 2022

Parole che fanno male

Lo screenshot qui sopra è tratto dalla discussione che un'utente di Facebook – quella il cui nome è leggibile – ha avuto con una persona dall'atteggiamento emblematico: usava con la massima nonchalance una parola ritenuta politicamente scorretta, salvo poi risentirsi quando lo stesso modo di fare le si è ritorto contro. Più o meno quello che fa un mio conoscente quando utilizza il termine c***ttone per denotare gli omosessuali, con giustificazioni del tipo «La mia non è un'offesa, ma una constatazione!» (comunque non ho mai osato dargli del "panzone" per vedere come reagiva).

L'utente di cui sopra ha deciso di mettere a disposizione lo screenshot originale, e ha pure creato una pagina Facebook, sempre per scopi benefici.

Tra il 2017 e il 2018 Fanpage.it ha realizzato alcuni esperimenti sociali mostrando le reazioni degli immigrati agli insulti razzisti, le reazioni delle persone gay agli insulti omofobi, le reazioni delle donne agli insulti sessisti e le reazioni delle persone obese agli insulti sul loro peso.

Comunque non è necessario essere vittima di insulti per prendere a cuore la causa di chi lo è; ecco perché ho vissuto il naufragio del Ddl Zan come una sconfitta personale. La foto qui sotto rappresenta in pieno il mio sentire.

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