Oggi vorrei accennare a una questione che ho visto discussa ieri su Facebook, e che riguarda il "sessismo" intrinseco nel traduttore di Google.
Ebbene, a quanto pare nella lingua ungherese, che non possiede il genere, il pronome personale non distingue affatto tra maschile e femminile, e così Google Translate è costretto a fare ipotesi. Peccato che tali ipotesi siano "leggermente" affette da pregiudizi, o bias.
Il problema non è l'algoritmo in sé, bensì i dati: i miliardi di pagine su cui quell'algoritmo è stato addestrato, e i miliardi di feedback ricevuti dagli utenti che hanno confermato il bias. Ma esistono tecniche di correzione e mitigazione del bias che andrebbero implementate.
Questo è il testo esemplificativo in ungherese, provare per credere.
Ő szép. Ő okos. Ő olvas. Ő mosogat. Ő épít. Ő varr. Ő tanít. Ő főz. Ő kutat. Ő gyereket nevel. Ő zenél. Ő takarító. Ő politikus. Ő sok pénzt keres. Ő süteményt süt. Ő professzor. Ő asszisztens.
E questa la traduzione in italiano.
Lei è bella. Lui è intelligente. Lui legge. Lava i piatti. Lui costruisce. Lei cuce. Insegna. Lei cucina. Sta facendo ricerche. Sta crescendo un bambino. Suona musica. È una donna delle pulizie. È un politico. Guadagna un sacco di soldi. Sta cuocendo una torta. È un professore. È un'assistente.
In inglese, dove a differenza dell'italiano il soggetto non può essere sottinteso, la traduzione non lascia dubbi neppure su chi stia cuocendo una torta e su chi guadagni un sacco di soldi...
She is beautiful. He is clever. He reads. She washes the dishes. He builds. She sews. He teaches. She cooks. He's researching. She is raising a child. He plays music. She's a cleaner. He is a politician. He makes a lot of money. She is baking a cake. He's a professor. She's an assistant.
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