Pare che sui mezzi d'informazione sia in corso una campagna senza (o quasi) precedenti per ritrarre il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi con toni oserei dire agiografici, raccogliendo qualsiasi testimonianza utile a rafforzare l'idea che sia proprio una gran brava persona, oltre che l'uomo giusto al posto giusto. Io l'ex presidente della BCE lo stimo e, fino a prova contraria, ritengo che sia il meglio che potesse capitarci in questo frangente... ma a tutto c'è un limite! Una mia "facciamica", giornalista di professione, si è dilettata a raccogliere in un album alcuni screenshot che documentano le "poracciate" della stampa sul nuovo presidente incaricato; eccone una piccola selezione.
Giusto per ribadire il concetto, condivido il testo di un post di Leonardo Bianchi.
È molto importante conoscere il retroterra, l’ideologia e le convinzioni personali di una persona di potere. Grazie all’ottimo lavoro d’inchiesta di questi giorni, abbiamo così potuto scoprire aspetti cruciali del presidente del consiglio incaricato Mario Draghi.
Ad esempio, sappiamo che la sua sola presenza nei palazzi parlamentari ha fatto “rifiatare” i commessi che finora “ne hanno viste di tutte i colori”. Pare poi che nella sala dei busti “attigua a quella dove Draghi tiene le sue udienze”, le statue di Enrico De Nicola e Alcide De Gasperi “si guardano e sembrano sorridere”.
Insomma, anche gli oggetti inanimati hanno intuito “la grande bellezza della sobrietà e del merito, quello vero, quello che conosce il mondo e che il mondo riconosce, quello dell’inglese parlato come l’italiano, della forza dell’esperienza, […] della severità mascherata con un sorriso”.
Il sorriso di Draghi, l’avrete capito, è molto importante. Perché è “quasi angelico” e si accompagna alla perfezione con “il modo di parlare elegante”, la sua “aria da gentlemen affabile ma inafferrabile” e – soprattutto – con “una moglie che non parla neppure se non interrogata come fanno tutti gli altri”.
A proposito della moglie: la “signora Serenella”, di “origini aristocratiche e modi semplici”, è ovviamente “la grande donna dietro al grande uomo” – come dice il detto. Memorabile, riportano le cronache, fu il G7 di Bari di qualche anno, quando si aprì “qualche squarcio più caloroso nel protocollo teutonico”: dicono che la futura “first lady” si sia persino “arrotolata le maniche del tailleur per omaggiare la preparazione di cavatelli e orecchiette”.
Ma se del “tecnico” Draghi conosciamo tutto, com’è l’uomo? Anzitutto, come impone il suo ruolo di responsabilità, è una persona che si informa molto. Il suo edicolante ha rivelato che compra ben 8 giornali al giorno, tra cui il “Corriere dello Sport” e l’“Herald Tribune” (che non è più stampato dal 2013, ma non importa).
Questo però è l’unico “vezzo” da potente; per il resto, come confidano il macellaio e il gelataio di fiducia, “è una persona davvero normale”. Uomo tra gli uomini, Draghi sceglie personalmente “la carne per preparare il brasato di cui è ghiotto”, si ferma al bar per un bel “cappuccino di latte di soia e un cornetto integrale” e – pensate l’eccezionalità! – mentre è in vacanza nella “masseria di lusso nel Salento” passa le giornate a leggere.
Una volta, e qui si fa davvero fatica a concepire un tale livello di umiltà, ha addirittura viaggiato in “class economy”. Un’imprenditrice, ricordando l'episodio sui giornali con dovizia di dettagli, gli ha chiesto cosa ci facesse lì. A quel punto il Professore ha risposto con una “sincera risata” e spiegato che “era normale, era il suo modo di vivere e non stava facendo niente di speciale”.
Come dicevano gli antichi, però, “mens sana in corpore sano”. E Mario Draghi – guarda caso – è anche un ottimo atleta. Non solo è un abile giocatore di basket e calcio, ma persino un maratoneta: ha corso per ben *quattro volte* la Roma-Ostia. Nel 2005, a 57 anni e il peso del mondo già sulle spalle, chiuse in 1h55’53’’ – “il tempo di una persona che comunque trova il tempo di allenarsi".
Per questo, un paragone particolarmente calzante è quello con il celebre protagonista dei videogiochi Super Mario: “tuta blu, un po’ goffo, ma sempre indaffaratissimo velocissimo a muoversi di qua e di là, con in mano la chiave inglese, […] capace di reinventarsi nell’arco di questi decenni e sempre pronto a nuove avventure”.
E come Super Mario, del resto, anche Draghi “di nuovo verrà nella gloria per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine”. O era qualcun altro?
Nessun commento:
Posta un commento