[Il titolo del post è una parafrasi di una celebre battuta del mitico Corrado Guzzanti nei panni del profeta di Quelo]
L'annuncio della scoperta della fosfina su Venere era una notizia talmente notevole che la scorsa settimana se ne è parlato anche al di fuori dell'ambito scientifico... e personalmente intervengo in clamoroso ritardo condividendo l'Astronomy Picture of the Day pubblicata il 15 settembre scorso con il titolo Biomarker Phosphine Discovered in the Atmosphere of Venus (Il biomarcatore fosfina scoperto nell'atmosfera di Venere).
Ecco la traduzione della relativa spiegazione.
Potrebbe esserci vita che fluttua nell'atmosfera di Venere? Benché il vicino planetario della Terra abbia una superficie considerata troppo estrema per qualsiasi forma di vita conosciuta, l'alta atmosfera di Venere può essere sufficientemente mite per minuscoli microbi volanti. Questa prospettiva solitamente disapprovata ha avuto una svolta inaspettata ieri con l'annuncio della scoperta della fosfina venusiana. La fosfina chimica (PH3) è considerata un biomarcatore perché sembra così difficile che si crei a partire da processi chimici di routine che si pensa avvengano sopra oppure attorno a un mondo roccioso come Venere, ma è noto che viene creata dalla vita microbica sulla Terra. L'immagine proposta di Venere e delle sue spesse nuvole è stata scattata in due bande di luce ultravioletta da Akatsuki, un satellite robotico giapponese che orbita attorno a quel mondo avvolto dalle nuvole dal 2015. La scoperta della fosfina, se confermata, potrebbe scatenare un rinnovato interesse per la ricerca di altre indicazioni di vita che fluttua nell'atmosfera del secondo pianeta del nostro Sistema Solare a partire dal Sole.
Nessun commento:
Posta un commento