Oggi è stata proprio una giornataccia: tanto per cominciare ho dormito ancora meno e peggio del solito, perché ieri sera mi è venuta l'assai poco brillante idea di fare un po' di pulizia sul PC del lavoro disinstallando tutto il software NI e reinstallando solo quello che mi serviva nelle versioni più aggiornate. E non è una procedura che si conclude in un quarto d'ora, o che avviene in automatico, te lo assicuro: bisogna starci appresso. Ti lascio immaginare la mia lucidità e il sangue freddo oggi sul lavoro: ho combinato poco o niente. Meno male che è venerdì, dirai tu... ma è un venerdì che prelude a un fine settimana a Pescara. È la prima volta che parto con la consapevolezza che non troverò mia mamma ad accogliermi, o per lo meno sul suo letto per poterla coccolare un po'. E come se non bastasse domani pomeriggio c'è la sua "messa di riuscita" (così chiamano in Abruzzo il trigesimo). Non ho idea di quando – né se – mi farò una ragione di questo vuoto incolmabile. Anche dire addio a mio padre è stato doloroso, ma è avvenuto in circostanze che mi hanno reso più facile elaborare la cosa. Si aggiunga la preoccupazione per le incombenze da sbrigare legate al trapasso – alcune le ho già fatte, ma il grosso rimane da fare – e puoi immaginare come mi sento.
Per fortuna nel pomeriggio è successa una cosa che mi ha risollevato un bel po' il morale.
Devi sapere che negli ultimi mesi Esselunga, la catena di supermercati presso cui faccio la spesa abitualmente, ha indetto una raccolta punti per permettere ai clienti di portarsi a casa delle lenzuola di ottima qualità. Il problema è che ai (non pochi) bollini richiesti era necessario aggiungere una somma di denaro non indifferente: in pratica più di quanto sono disposta a spendere per un completo di lenzuola, bollini a parte. E allora cosa ne faccio, de 'sti bollini? Li butto? Ma no, li conservo, magari possono servire a qualcuno.
E così è stato. Qualche giorno fa una mia "facciamica" che abita dalle parti di Milano ha chiesto se a qualcuno avanzavano dei bollini per quelle lenzuola ambite da sua madre, io ho risposto di sì, e siccome incontrarci per consegnarglieli di persona sarebbe stato problematico, mi sono offerta di spedirglieli per posta. Nella busta ho infilato anche un biglietto scritto di getto (relativamente, ci avrò messo almeno cinque minuti). E poco fa questa ragazza mi ha taggato su Facebook ringraziandomi per le belle parole che l'avevano emozionata.
Come avrebbe detto Furio, "lo vedi che la cosa è reciproca?". Scherzi a parte, anche alla mia mamma piacevano le cose belle e di qualità come quelle lenzuola, e non potendole purtroppo regalare a lei, vorrà dire che farò contenta un'altra mamma. Questo pensiero lo trovo straziante e confortante al tempo stesso.
Nessun commento:
Posta un commento