Anche se sono una persona piuttosto razionale e poco incline a lasciarsi coinvolgere dalle psicosi, ammetto di essere abbastanza preoccupata, soprattutto perché le modalità di trasmissione del virus sono tutt'altro che chiare. E io che devo viaggiare per cinque giorni alla settimana in treno e in metropolitana, i cui vagoni sono quasi sempre molto affollati e rappresentano un ambiente ideale per la trasmissione dei virus, non ce la faccio mica a stare tranquilla.
Scrivere qualcosa di ragionevole adesso mi riesce pressoché impossibile; sarà il caso di seguire gli sviluppi della vicenda nei prossimi giorni, e sperare che la situazione non degeneri.
Quest'oggi mi limito ad accennare a un articolo del quale sono venuta a conoscenza perché seguo il canale YouTube di Hashem Al-Ghaili, specializzato in video di argomento scientifico e tecnologico. L'articolo si intitola Bat Coronaviruses in China (coronavirus dei pipistrelli in Cina), ed è stato presentato il 29 gennaio 2019 e pubblicato il 2 marzo 2019: quasi un anno prima che i mass media iniziassero a documentare il dilagare dei casi di COVID-19 in Cina. Qui di seguito riporto la traduzione dell'abstract.
Negli ultimi due decenni, tre coronavirus zoonotici sono stati identificati come la causa di focolai di malattie su larga scala: sindrome respiratoria acuta grave (Severe Acute Respiratory Syndrome, SARS), sindrome respiratoria mediorientale (MERS, Middle East Respiratory Syndrome) e sindrome da diarrea acuta suina (SADS, Swine Acute Diarrhea Syndrome). La SARS e la MERS sono emerse rispettivamente nel 2003 e nel 2012, e hanno causato una pandemia in tutto il mondo che è costata migliaia di vite umane, mentre la SADS ha colpito l'industria della carne suina nel 2017. Esse hanno delle caratteristiche comuni, in quanto sono tutte altamente patogene per l'uomo o per il bestiame, i loro agenti hanno origine da pipistrelli, e due di esse hanno avuto origine in Cina. Quindi è altamente probabile che i futuri focolai di coronavirus simili alla SARS o alla MERS avranno origine da pipistrelli, e vi è una maggiore probabilità che ciò accada in Cina. Pertanto, l'indagine sui coronavirus dei pipistrelli diventa una questione urgente per il rilevamento di segnali di allarme precoce, che a sua volta riduce al minimo l'impatto di tali futuri focolai in Cina. Lo scopo di questo articolo è quello di riassumere le attuali conoscenze sulla diversità virale, le riserve virali e la distribuzione geografica dei coronavirus dei pipistrelli in Cina, e alla fine miriamo a prevedere i punti di crisi dei virus e il loro potenziale di trasmissione tra le specie.[Un criterio per misurare la rilevanza delle pubblicazioni scientifiche è il cosiddetto fattore di impatto, o impact factor. Quello della rivista Viruses da cui è tratto l'articolo è indicato qui; a detta di chi gestisce il sito MDPI, si tratta di un buon risultato. Sei in grado di confermarlo?]
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