Quest'oggi ti propongo la traduzione – ringrazio
Google Translate che mi permette di far finta di sapere lo spagnolo ;-) – della parte conclusiva dell'intervista che il
paleoantropologo Juan Luis Arsuaga ha rilasciato al quotidiano
El País in occasione dell'uscita del suo ultimo libro,
Vida, la gran historia (Vita, la grande storia). L'articolo ha un titolo assai eloquente:
“La vida no puede ser trabajar toda la semana e ir el sábado al supermercado” (La vita non può essere lavorare tutta la settimana e andare al supermercato di sabato). Ed oggi che è per l'appunto sabato, e quasi tutti ci siamo ormai lasciati alle spalle le vacanze estive per riprendere le attività di routine, mi sembra il giorno perfetto per condividerla.
Domanda: In parte, conoscere il nostro passato ci fa comprendere e valorizzare di più il nostro presente, non crede?
Risposta: Sì, e ci rende più felici, almeno spero. Impariamo, ci divertiamo, viviamo altre vite. Dico sempre che la vita non può essere lavorare tutta la settimana e andare al supermercato di sabato. Non può essere. Quella vita non è umana. Dev'esserci qualcos'altro ma qui, in questa vita. E quell'altra cosa si chiama cultura. È la musica, la poesia, la natura, la bellezza... Ecco cosa si deve apprezzare perché, sennò, questo è una m***a. [Dice proprio così, «esto es una mierda», NdC]
D.: I nostri antenati sicuramente sapevano apprezzare meglio la vita...
R.: Certo, amico mio. Non lavoravano tutta la settimana né andavano al supermercato di sabato.
D.: Che cos'abbiamo fatto di sbagliato allora?
R.: Qualcosa abbiamo sbagliato, ma siamo ancora in tempo. Abbiamo Mozart. Non male. Apprezzare la bellezza è una questione di educazione e sensibilità. Cerchiamo ciò che è bello nella vita. C'è molta bellezza.
[In apertura del post, un primo piano della
Venere di
Botticelli, considerata il canone della bellezza femminile nell'arte]
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